Capitolo 6: L'uomo cinico e l'animale umano
Escono velocemente dall'auto.
Franco gira in tondo, in preda a tic nervosi.
Si sfrega più volte la testa con le nocche.
Saltella un po'.
Il suo sguardo guizza in giro all'impazzata.-Cosa devo fare?!
Gaspare analizza la scena,
piazza il suo fedora sul capo del rettile e si passa una mano tra i capelli.Scoppia:
-Che cazzo ne so! Volevi scendere dal carro per Cenerentola...
Eccoti!
Adesso falla partorire!
Vuoi che lei ti faccia male?!
Uccidi il bimbo!-Cosa?! Non fermerò una vita nuova!
E puntualizzando, non è Cenerentola la fiaba che mi interessa.
È la Principessa col ranocchio.-Vuoi puntualizzare, fantastico. Puntualizziamo sul fatto che tu sei uno stronzissimo boa e non un ranocchio!
-Basta! Mi mandi in confusione!
Qui c'è una prostituta ammanettata che sta partorendo!
Dobbiamo far nascere il bambino.
È la cosa giusta da fare!-Non dirmi cosa è giusto!
È la tua prima notte fuori...
Non puoi saperlo.
Fino a poco fa pensavi che anche gli uomini potessero farlo.-Aiutami, diavolo!
-Il diavolo è sadico, Io no.
-AIUTAMI!
-Dimmi cosa fare, sto aspettando.
Il rettile respira pesantemente.
Si abbassa e squadra la donna. Le gattona attorno, come una pantera azzoppata a colpi d'inadeguatezza.
La studia.
Fa ondeggiare leggermente la testa e la coda, prima di fare qualsiasi movimento brusco.
Non sembrava di certo un serpente.
È vicino al suo viso.
Sembra aver perso conoscenza mentre i due parlavano.
I suoi polsi sono pieni di tagli.
La sua determinazione per la libertà deve aver combattuto un bel po' con le sadiche e malvagie manette.
È ricoperta da una sostanza vischiosa, che si amalgama con il trucco.
Dalla fronte le cola del sangue rosso acceso.Apre Lentamente gli occhi e vede Franco.
È tutto proteso in avanti.
Le squame lucide e appuntite colano pittura sul collo, liscio e delicato, di lei.
Il tempo si concede un lungo attimo per permettergli di spiegarle in che situazione si trova.Strilla spaventata, scalcia e cade di nuovo nel sonno.
Il serpente rimane fermo.
Guarda il vuoto, verso i campi, che costeggiano l'autostrada.
L'occhio da rettile ha perso il giallore.
Le pupille si sono dilatate.
Sembrano quasi quelle di un uomo.
La sua bocca dalle labbra sottili, quasi inesistenti, ha cambiato espressione.
È felice.
L'orizzonte buio dell'autostrada diventa presto luminoso.
Sa cosa fare.-Gaspare, Prendi le sue gambe.
Tienile alte e divarica le tue.
Io starò sotto di te e prenderò il bambino.
Devo solo tirarlo fuori...
Il grosso l'ha giá fatto la natura.-Procediamo.
Si sono messi in posizione.
Sembrano due membri della squadra Ginew.
La prostituta apre gli occhi e comincia a dimenarsi.
Urla.-Gaspare, tienila ferma!
-Faccio fatica!
È un cavallo da corsa!Perde la presa e si becca un calcione ben piazzato sul grugno.
-Lascia fare a me.
Lo dice con aria spavalda.
-Tienila ferma cazzo!
Strilla Franco.
- Girl...
Gaspare finge di avere una chitarra in mano.
Intona una cover degli Urge Overkill.-...you'll be a woman...
Socchiude gli occhi.
Tira fuori dallo zaino la chiave inglese, sporca di olio, con cui ha riparato il cerchione e Prende bene la mira, le distanze.-...Soon!
La abbatte sulla testa della ragazza. Schizzi di sangue e pezzetti di cervello gli piovono in faccia.
-L'hai uccisa!
Franco è disperato.
-Tira fuori il bambino! Karpe Diem cazzo!
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Gaspare: Eroe Pomeridiano
General FictionGaspare è destinato a fare grandi cose. Lo si può vedere dalla sua malavoglia, pigrizia e potente determinazione, Pari a quella di un'orata ben cotta nel suo piatto luccicante. Verrà scaraventato da un evento assurdo all'altro e non potrà fare nulla...