Capitolo 4: La Principessa E Il Ranocchio.Ed ecco che Gaspare comincia a bagnare di nuovo i piedi nel fiume della monotonia, fino a raggiungere uno stato di apnea e toccare un fondale ricco di freddi sassi fatti di apatia.
Le incredibili novità, come i dialoghi con Ed, diventano presto routine.
Routine come le facce dei clienti, inizialmente nuove, tante e tutte diverse. Ma che poi, vengono catalogate:
Anziane grinzose, lavoratori frettolosi, piccioncini, ragazzi infelici, psicopatici, zoccole, preti, bambini, invasati religiosi, alcolisti, eroi urbani, lavoratori stanchi e ,quando possono permetterselo, pure i barboni.Ma le cose non tardano a cambiare. Il suo focus annoiato comincia a concentrarsi sul suo capo.
Porta, ogni Lunedì, un putrido sacco nero nel suo ufficio.
Si sa che, nella noia, la minima sfortuna diventa tragedia e la minima cazzata diventa giallo.
Quindi Sherlock comincia la sua indagine.
Ne parla con Ed.
Si sposta quatto quatto dal bancone dei dolci e si avvicina alla cassa.-Ehi... Hai notato l'odoraccio che emana il sacco del Lunedì?
-Sacco del Lunedì?
-Si...
Insomma, non hai mai notato che Barney porta nel suo ufficio un sacco puzzolente, tutti i Lunedì?
Non ti sei mai chiesto cosa ci sia dentro?- Ah... Quel sacco.
Gliel'ho chiesto, una volta.
Eri uscito per fumarti un sigaro.-Tempo ben speso. Ho amato quel sigaro.
Comunque... non sai cosa contiene? Ha un odore terribile.-Mi ha detto che al suo interno c'è il potere dell'amicizia.
Subito dopo ha aggiunto che avrei dovuto godermi la pausa che mi concedeva, invece di interrogarmi su cose inutili.-Meglio non parlarne più...
Non vorrei perdere il posto.-Beh adesso siamo al lavoro, quindi è lecito interrogarci su queste cose.
Conclude Ed.
-È lecito che voi lavoriate bene, senza tramini o gialli inutili.
Barney è uscito dal suo ufficio.
-Gaspare... Ho visto che si è spenta nei tuoi occhi la luce delle novità, per quanto si potesse notare, nascosta nella tua nebbia d'apatia. Forse conosco un modo per farti uscire da quel pessimo ciclo in cui ti trovi.
Andiamo nel mio ufficio.L'ufficio di Barney è piccolo. Ha le pareti rivestite in legno scuro e un parquet lucido.
Al centro, quasi appoggiata al muro, sta una scrivania importante, in mogano, illuminata da un lampadario scarno.
È pieno di scartofie, libri e documenti in ogni dove.
La luce è calda, mette in risalto il pulviscolo che svolazza libero.-Aiutami a spostare la scrivania.
Gaspare si avvicina titubante e la afferra.
Barney sta sull'altro lato.-Tieni la presa ben salda. Questa bestia pesa.
Un respiro profondo.
Gaspare fatica, butta fuori aria come una locomotiva.
Le gambe tremano.
Non è la stessa cosa per Barney.
È un uomo sulla cinquantina, un po' grinzoso, con i capelli tinti a spazzola e un corpo tonico.
Abitualmente dice di essere fiero di aver combattuto in guerra.
La solleva senza troppi problemi e compie gran' parte dell'impresa.- Ti lascio solo.
Chiude la porta, liberando altra polvere nell'aria.
Gaspare è solo.
Ha lo sguardo fisso su quello che il capo gli nascondeva.
Sotto la scrivania c'è un buco scavato in maniera rozza e furiosa, accompagnato da una scala a pioli.
È stato lasciato solo e libero di compiere una scelta.
Decide di scendere e di arrivare fino in fondo alla tana del coniglio bianco.
Percorre scalino per scalino con fatica.
È leggermente dimagrito negli ultimi tempi, ma con lui è rimasta la sua fedele compagna:
La fiacchezza.
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Gaspare: Eroe Pomeridiano
Fiksi UmumGaspare è destinato a fare grandi cose. Lo si può vedere dalla sua malavoglia, pigrizia e potente determinazione, Pari a quella di un'orata ben cotta nel suo piatto luccicante. Verrà scaraventato da un evento assurdo all'altro e non potrà fare nulla...