Capitolo 1

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Le finestre erano oscurate delle spesse tende di lino che la bella Adele aveva cucito con tanta cura giorni prima.
Andrea ed Ivan stavano seduti difronte un piccolo tavolo di legno,ricavato dal tronco dell'albero che era stato sdradicato dal giardino durante la tempesta precedente a quel sole caldo che adesso splendeva in mezzo al cielo.
Ivan indossava un pesante maglione nero aperto solo nella parte in basso per lasciare intravedere il particolare modello di jeans che avvolgeva le sue gambe muscolose.
Andrea,invece,parecchio più freddolodoso e chiaramente pallido e sofferente a causa dal clima,indossava una grande felpa rosso sbiadito e un paio di pantaloni grigi con qualche strappetto qua e là.
Avrebbero dovuto giocare a carte,ma oziavano tranquillamente mangiando pop corn uno accanto all'altro.
"Un po troppo salati non credi?" chiese Andrea all'amico.
"Zitto e mangia" rispose prontamente l'altro ragazzo mentre ne portava due alla bocca abbassando la testa verso la parete.
Le ragazze non si erano fatte vive per l'intero pomeriggio,poichè impegnate a cucinare per la grande festa che stavano organizzando.
Samuele,il ragazzo torinese dal lungo ciuffo scuro compiva 14 anni e ognuno si era dato da fare in un'occupazione diversa per augurargli un buon compleanno.
Era uno dei più piccoli nel gruppo,ma non altrettantomeno meno simpatico...riusciva,infatti,a portare allegria a chiunque gli stesse accanto.
Assieme al ragazzo,nella grande villa viveva anche la sua migliore amica;Jasmine o Jas per gli amici.Una ragazza molto particolare,non troppo alta,ma snella e delicata,con occhi grandi e profondi e un sorriso allegro.
Tra i più riservati,il caro Marco e la dolce Adele.

Marika entrò nella stanza sventolando un festone e si precipitò al tavolo dove Ivan e Andrea continuavano a mangiare pop corn davanti ad uno schermo televiso piatto e spento.
"Cosa state facendo qui?.
Venite ad aiutarci.
Porco cane" urlò esasperata.
Ivan mormorò qualcosa di incompresibile mentre apoggiava il vassoio di pop corn sul tavolo e la seguiva in cucina.
L'abitacolo era grande e luminoso,grazie anche alle tende leggere che aleggiavano sulle finestre semiaperte.
"Niente male" disse Andrea raggiungendo Marika e Ivan e dando uno sguardo a quello che avevano fatto le ragazze in cucina.
Sara sorrise soddisfatta e con un agile movimento saltò sopra il divano e arrivò davanti a loro.
Si adagiò alla spalla di Ivan e tirò un sospiro di sollievo.
"Spero che gli piacerà.
Altrimenti se lo farà piacere" disse pensando a come avrebbe reagito Sam alla vista della stanza adorna di festoni e il tavolo colmo di torte e dolcetti.
Andrea tirò su col naso e si sistemò gli occhiali che continuavano a scivolargli giù.
"Penso che si accontenterà...insomma non è male" dichiarò scherzosamente,ma mantendendo un'espressione seria.
Marika lo guardò fintamente arrabbiata e lo strattonò verso Ivan che intanto pettinava con le dita i suoi folti capelli scuri.
"Scherzavo su Mar day".
"Meglio per te" rispose la ragazza.
Andrea aveva acquistato l'abitudine di dare a tutti un soprannome originale e tra questi non era certo mancato lo stravagante Mar day...originato dall'unione di Marika e Green day;il nome di una delle band preferite della ragazza alta e muscolosa.
Portava i capelli un pò più sotto delle spalle,erano castani con delle simpatiche punte blu.
I suoi occhi castani nascosti dietro le lenti degli occhiali neri erano vivaci e attenti e il suo sorriso si faceva notare.
Sara invece aveva dei folti capelli ricci e definiti che ricadendo leggermente sulla schiena incorniciando un visino ovale e scolpito sugli zigomi.
I grandi occhi verdi pieni di ciglia trapelavano la sua furbizia e la minuziositá dei suoi sguardi misteriosi ed affascinanti.
Il corpo era esile,ma le forme sinuose non erano nascoste da abiti altrettanto semplici;indossava spesso jeans o pantaloni stretti e molto strappati e t-shirt corte e colorate.
"Ragazzi la porta!" esclamò all'improvviso.
I quattro si erano nascosti velocemente.
"È Sam" annunciò Adele mentre correva ancora in ciabatte per andare ad aprire.

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