•4. Le mie braccia su di Lei.•

38 9 2
                                    

Sono stufo di non capire, sono stufo di essere così incosciente della situazione in cui mi trovo.

Non abbiamo neanche pranzato, perché dopo averla messa a letto abbiamo dormito fino alle due di pomeriggio.
Se lei non vuole dirmi niente.. Lo scoprirò da solo.

Mi alzo frettolosamente, e se ne accorge, suppongo.
Comincia a chiamare il mio nome..

<<Dimmi..>>
le dico.
<<Non cercare le risposte alle domande incomplete che possiedi>>

Sembra quasi leggermi nel pensiero e considerando che il mio pensiero equivale alla terza guerra mondiale è moooolto strano.

<<Allora completamele tu queste domande.. E dimmi.
Seriamente.
Tu hai 20 anni?
E come fai a mantenerti? Lavori?
E la tua famiglia?>>
cerco di trattenermi ma la mia sete di conoscenza prende il controllo delle corde vocali.

A quella parola, però, lei crolla.

Sì insomma piange.

Alla parola 'famiglia'.
Forse è orfana.
O forse no.
O forse è stata abbandonata.

La guardo fisso gli occhi.
La sua pupilla si dilata e le gocce scendono a dirupo.
Ma è bella comunque.
Anche quando piange..

Dopo averla lasciata sfogar la sua malinconia decido di chiamare mia madre.
Insomma..
Lei c'è sempre stata da quando papà è morto. Mi spiace farla preoccupare.

<<Pronto, ciao.>>
<<DOVE SEI VACCARO IVAN>>
<<A casa di amici.>>
<<Che vuoi??>>
Sembra infuriata, triste, combattuta.
<<Nulla, sentire se stavi bene>>
<<MIO FIGLIO ESCE DI CASA DORME FUORI SENZA DARMI NOTIZIE E VUOI CHE STIA BENE??>>
<<Okay, io sto bene, stasera torno a casa, non aspettarmi per cena, litighiamo domani. Ti voglio bene. Buona giornata.>>
Metto giù in fretta.

Diamante cammina verso di me, mi prende la mano con le sue dita affusolate e mi accompagna fuori.
All'inizio penso che non vuole più ospitarmi ma mi porta dietro alla casetta.
C'è una gabbietta e del mangime di uccelli per terra..

E dei corvi.
Comincio a sentire la sua voce melodiosa.

<<Sai.. Loro sono la mia famiglia. Ci sono sempre per me.. Fin da quando ero una ragazzina..
Li addestro, mi obbediscono, mi vogliono bene, mi accettano, sono meglio degli umani..
E comunque ho 17 anni per l'esattezza. Non chiedermi perché ti ho mentito.
Vivo in questa casetta da circa un annetto e mi mantengo facendo pulizie ad una riccona che mi chiama a volte.
Ora non posso più dirti nulla.>>

Continuo a fissarla mentre prende in mano quei volatili e li appoggia sulla sua spalla.
Sembrano davvero amarla e conoscerla..
Sono decisamente gli animali da compagnia più strambi che io abbia mai visto.
Ma sono affascinanti.
Come lei d'altronde.

Dopo esser tornati dentro la invito ad uscire fuori, a fare un giro.
Lei però rifiuta.
Insisto.
E lei rifiuta.
Secondo me le farebbe bene una boccata d'aria..
Ma lei rifiuta qualsiasi mia proposta di uscita da quel fottuto bosco.
Forse non vuole vedere il mondo.
O forse è il mondo che non deve vedere lei.

Ma che cazzo dico??
È stanca, piena di lividi e affamata.
È naturale che non voglia affaticarsi.

Ahahah il mondo che non deve vederla..
Non è mica una criminale che si rifugia in un bosco..
Eh?
Boh.
Che cazzo??
Le porterò qualcosa io da mangiare..
Però oggi voglio avere tutto chiaro.
TUTTO.
Sono stufo di fantasticare su di lei.

Mangia lentamente, la sua mandibola si muove molto delicatamente.
Sembra quasi affaticata a mangiare.
<<Ma tu mangi?>>
le chiedo infine.
Appoggia il corpo docile e ossuto sullo schienale della sedia e sospira.
È mancina, lo vedo da come tiene le posate.
Non risponde alla mia domanda, fa finta di nulla, sembra pensierosa.
Non so spiegarmi, però, ogni suo pensiero.
Ogni sua azione.
In realtà non riesco proprio a spiegarmi nulla di Diamante.
Non riesco a trovare una motivazione valida a ciò che le frulla nel cervello.
Sta il fatto che non ha vent'anni.
E io non 17 anni.
Beh si quasi 16.. Però non ho 17 anni.
Quindi Ivan non hai alcuna speranza di ottener..

<<Hey, svegliati dai tuoi pensieri cuore mio..>>
sussurra.
Mi ero incantato, che stupido.
<<Grazie per il pranzo, per la doccia, per la bella serata di ieri, per il tuo affetto e le tue carezze..>>
Ci alziamo entrambi dal tavolo e ci abbracciamo.
Un abbraccio forte che mi riscalda dentro.
Credo stia riscaldando pure lei.. siccome sorride, e sta volta in modo divino.

•STAY AWAY FROM ME•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora