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"Raccolse un fiore, per poi osservare il tramonto di fronte a se. Osservando le sue sfumature... E chiedendosi se la sua vita avrà mai le stesse sfumature del cielo." così termino una delle prime pagine della storia. Sospiro, anche perché non sono soddisfatto al 100%.
Non so come continuare... Cosa scrivere...
Eppure ho scritto solo poche pagine, non sono sufficienti nemmeno per un capitolo decente.

Sbuffo, lasciando perdere il blocco per una volta e abbandonandomi a peso morto sulla sedia. Mi passo la mano sugli occhi stanchi, in parte per la luce della lampadina in parte per il vero e proprio sonno.

-Devo parlare con quel l'editore fra una settimana, se non gli porto almeno un capitolo finito mi butta fuori a calci in culo- borbotto fra me e me. So perfettamente che Armin dorme alle 06:30 di mattina, ma sono stanco, sfinito da tutto. E non sono capace di prendermi una santa pausa, anche perché non posso.
Ricordo ancora il giorno della laurea: Tutti erano felici di non dover studiare più. Felici della vera fine degli esami, dello studio, della scuola. Tutti tranne me.
Non sapevo cosa fare, studiare e prendere voti decenti era sempre stato il mio obbiettivo.

Quella sera stessa Mikasa, Armin, e tutti gli altri volevano uscire a divertirsi. A quei tempi, desideravo solo lavorare e impegnarmi nella vita. Avevo appena capito di non amare Mikasa, che lei, per me, era semplicemente un'amica. Come una sorella... E per questo cercavo disperatamente un modo per lasciarla, ma rimanendo amici.
Io rimasi a casa, a scrivere e studiare nella mia vecchia stanza del college. Avrei dovuto iniziare a riempire gli scatoloni. Lei venne a trovarmi, aveva preferito stare con me che uscire con gli altri. La cosa mi metteva ancor più ansia.
Parlai con lei quella sera, non pianse e comprese i miei perché. Mi tranquillizzò il suo sguardo serio, quel piccolo sorriso che si formò appena sulle sue labbra carnose.

E adesso... Ho una laurea in letteratura, aspirante scrittore, probabilmente fallito, senza una ragazza o un vero e proprio lavoro.
Questo appartamento, la scrivania, gli studi, tutto... Tutto pagato dalla compagna di mio padre. Papà... Morto qualche anno fa. Due anni dopo aver sposato Hanji.

Gioco con la penna nera fra le mie mani.
Sbuffo ancora -Non riuscirò a finire...- borbotto stanco.
Mi stiracchio, allungando le braccia e inarcando la schiena il più che posso.
Inizio a guardare il soffitto, pallido.
La luce del sole entra appena dalla finestra. Sento gli occhi stanchi e le forze mancarmi sempre di più. Gli occhi lentamente si chiudono, il mio corpo diventa sempre più rilassato e pesante, mentre il sonno lentamente mi avvolge.

Oh Morfeo... Quanto mi sei mancato.

La sedia si sbilancia, inclinandosi sempre più in dietro, fino a farmi cadere a terra.
-oh, cazzo- mugugno sentendo un dolore ai glutei e alla testa.
Dopo un po' sento qualcuno bussare alla porta -Eren, tutto bene?- la voce di Armin è impastata dal sonno, segno che l'ho svegliato. -S-Sì Armin... Sto bene...- sussurro tentando di rialzarmi da terra.

Sʜᴀᴅᴇs Oғ Yᴏᴜ • Sfumature Di Te • ERERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora