Ventisettesimo Capitolo

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Faccio respiri profondi. Sento la puzza invadermi le narici arrivando ai polmoni.

Una canzone in sottofondo copriva ogni rumore attorno a me -the other night, dear, as I lay sleeping, I dreamed I held you in my arms...- la voce di Riumisi aggiunge ai suoni insieme ai suoi passi pochi distanti da me. Sento un forte dolore alla testa, talmente tanto dal confondermi. Un sapore metallico percorre la lingua mentre tra le labbra si trova una stoffa ben stretta che mi impedisce di parlare e un'altra di vedere.

-When I awoke, dear, I was mistaken, so I bowed my head and I cried...- un sospiro dopo quelle frasi, la disperazione provata era evidente. Provavo a chiamarlo, urlare, ma tutto inutile. -You are my sunshine, my only sunshine, you make me happy when skies are grey- i suoi passi si fanno sempre più vicini -You'll never know, dear, how much I love you- continuava a cantare, la sua voce era chiara, triste, piena di rammarichi e rimorsi.

La musica improvvisamente si abbassa, la sua mano si avvicina a me, afferra la stoffa sistemata sopra i miei occhi e la abbassa -please don't take my sunshine away-. Mi agito, cerco di liberarmi. Ma le mie mani e le mie gambe sono ben legate alla sedia su cui sono seduto. Davanti a me si trova proprio lui, canticchia ancora mentre mi sorride compiaciuto, come se andasse tutto bene... Come se tutto questo fosse normale.

Si ferma guardandomi dritto negli occhi. I l suo sguardo è diventato improvvisamente gelido e privo di emozioni. -Mi dispiace- sussurrò, compare un sorriso ma nonostante questo non mostrava nulla, come se in realtà non stesse sorridendo. Lo osservo confuso e impaurito.

Non so cosa voglia farmi, non so quali siano le sue intenzioni. Ma ho paura.

Lo supplico con lo sguardo, sperando che mi liberi.

Lui scuote la testa, sorridendo. Si passa una mano tra i capelli e ridacchia. -Se solo sapessi...- mormora -se solo sapessi quello che ha fatto, com'è realmente... Non lo vorresti così tanto...- si mette seduto a terra, proprio davanti a me -io invece lo so... Ma lo voglio comunque. Lo amo comunque...- sospira -Eren, so che non capirai, so che non saremo mai amici dopo questo... In parte lo faccio anche per te- mi guarda ed i suoi occhi sembrano tremolanti -tu sei così dolce e... Lui non ti merita. Tu non meriti... Una persona come lui...- appoggia la testa su una mano, continuando a mantenere il contatto visivo -lui è l'esatto opposto di ciò che credi- non c'è alcun dubbio, alcuna esitazione nelle sue parole.

-Ci siamo conosciuti due anni fa, io ero al terzo anno di università e... Mi aveva quasi messo giù con la macchina- ride ricordando tutto ciò -effettivamente era tutta colpa mia perché andavo di fretta... Ero in ritardo, sai... Smith mi disse di salire che mi avrebbero accompagnato ovunque io volessi andare, lui gli aveva detto di offrirmelo. Avrei dovuto rifiutare...? Probabilmente, se l'avessi fatto, l'unico mio problema adesso sarebbe l'università- il suo sguardo si perde nel nulla, vagando tra ricordi ormai distanti ma per lui ancora vividi. -Da quel giorno in poi... Lui non ha fatto altro che rovinarmi la vita...- singhiozzò coprendosi il viso con le mani -io lo amo così tanto da allora... Dal primo istante in cui l'ho visto. Quando sono salito in macchina ed ho incrociato i suoi occhi, ho sfiorato la sua spalla...- sembra pentito di tutto ciò, pentito per le scelte fatte e di come ha vissuto la propria vita -avevo una ragazza sai... Credevo di amarla e pensavo che dopo l'università l'avrei sposata. Lui ha sconvolto tutto... Mi ha fatto innamorare di lui- singhiozzò -e poi mi ha gettato via...- percepisco il suo cuore spezzato, il suo dolore... -Eren...- strisciò verso di me stando ai miei piedi -lo farà anche con te...-.

Allunga le mani accarezzandomi il viso mentre le lacrime mi sfuggono.

-Ti prego non piangere...- mormora -scusa se ti ho fatto male- ma non riesco a fermarmi. Mi abbraccia la vita, appoggiando la testa sul mio petto -mi dispiace... Ma lo faccio anche per te- le sue mani mi accarezzano dolcemente, ma questa dolcezza mi terrorizza -lo sto facendo anche per te...- sussurra.

Mi guardo attorno, osservando la stanza in cui mi trovo. Sembra trascurata da tempo, il letto ad una piazza e mezza alla mia sinistra è senza lenzuola ma pulito, probabilmente Riumi viene a dormire qui di tanto in tanto,ed il parquet grigio era ricoperto di vestiti, carte e scatole di cibi preconfezionati.

La finestra era alle mie spalle, riuscivo a sentire le macchine passare tra la musica ormai bassa, i singhiozzi leggeri e sospiri di Riumi. Strizzando gli occhi, stringendo denti e pugni e facendo un lungo e profondo respiro cercai di calmarmi. Cercai di fermare le lacrime scosse dalla paura e il dolore lancinante alla testa.

Avevo paura di Riumi, di tutto quello che avrebbe potuto fare... A me oppure a Levi. Avevo paura anche delle sue parole, vere o false mi ferivano... Levi non poteva essere la persona che Riumi è convinto di conoscere.

Forse è un pochino corto, sorry

Ho provato a scrivere qualcosa di decente anche se non sono soddisfatta al 100%... Più che altro mi sto concentrando molto in una storia che inizierò a pubblicare probabilmente una volta finita di scrivere (ci metterò un po', ma(puro parere personale) è molto bella e spero verrà apprezzata).

Grazie per aver letto ༼ つ ◕◡◕ ༽つ

Sayo~

Sʜᴀᴅᴇs Oғ Yᴏᴜ • Sfumature Di Te • ERERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora