nine# the lake of truth

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Luke si sposta ancora di più vicino al finestrino aperto. L'aria gli scompiglia i capelli e la cintura gli stringe la vita da un bel po'.

Michael guida con la musica accesa a tutto volume, qualche volta si gira e gli sorride come se non lo avesse appena aiutato a scappare da quella che doveva essere la sua punizione.

Ha paura che Michael si stanchi di lui come si sono stancati tutti, tranne i suoi bambini. Quei bambini lo adorano e non capisce il perché, certo si prende la loro colpa, gli dà da mangiare ma comunque non è un eroe.

Sospira e si schiaccia ancora di più contro lo sportello tenendosi con la mano mentre passano proprio su delle buche.

Quel movimento fa sbuffare Michael il quale ferma la Jeep al centro della strada sterrata senza aver paura che qualche macchina debba passare e non ci riesca.

"Sei arrabbiato con me perché ti ho fatto scappare?" sussurra e Luke deve metterci tutta la sua forza per non abbracciarlo di slancio per colpa dei suoi occhioni verdi.

Scuote la testa "No. Non sono arrabbiato."

Il tinto di bianco abbassa la testa riflettendo "Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

Il biondo scuote di nuovo la testa "No. Non hai fatto niente di sbagliato."

Ancora una volta Michael abbassa la testa e Luke si meraviglia a vederlo insicuro sul da farsi.

Non ha mai visto così insicuro Michael e lo fa sentire importante perché crede che il tinto non si faccia vedere in molte situazioni insicuro di sé.

"Allora perché ti allontani?"

"Perché -gli spiega come se lo facesse con un bambino- non mi sono fatto la doccia in questi giorni e i vestiti sono di venerdì, quindi puzzo e non voglio farmi sentire così da te."

Vede l'espressione da cucciolo bastonato del punk trasformarsi in qualcosa che non credeva possibile.

"Sei... sei sollevato, Mike?"

Il punk gli sorride tornando sicuro e a guidare. "Certo, suicida. Credevo che mi odiassi e cose del genere invece era solo per questo. -fa una lunga risata- Che idiota che sono stato.- altra risata- Tu non puoi odiarmi, sono troppo perfetto." e gli lancia un'occhiata divertita prima di entrare in un'altra stradina ancora più piccola di quella che hanno appena lasciato.

"Hai rovinato il momento, lo sai Michael?" si guarda intorno. Il nulla più assoluto li circonda se non conta gli alberi.

"Non mi starai portando in un posto isolato per uccidermi con un'accetta senza che nessuno possa sentire le mie urla di dolore, vero?"

Il ragazzo alla guida non risponde e si ferma in una radura circondata dagli alberi con la luna piena ad illuminare il tutto.

"Ecco, adesso ho la conferma della mia teoria. Se proprio vuoi farlo, allora ti prego di farlo velocemente."

Michael ride e cerca di prenderlo ma Luke riesce a correre via. Gli urla che non lo ucciderà mai con l'accetta spaccalegna e continua a correre felice. Sente Michael urlargli di fermarsi ma lui si volta all'indietro senza fermarsi e gli fa la linguaccia con i capelli sporchi spiaccicati sulla fronte e poi SPLASH si ritrova immerso dalla vita in giù nell'acqua.

"Te l'avevo detto io di fermarti."

Luke non risponde, è troppo concentrato a capire come fa ad esserci un lago non più grande di una piscina in mezzo ad una radura sconosciuta.

"Mike, ma come... io non..."

"Il lago è artificiale. Nessuno conosce questo posto."

"Ma perché?" chiede e nel frattempo si alza togliendosi la maglietta e i pantaloni e rilanciandosi nell'acqua.

Sospira di sollievo alla frescura.

"Ci troviamo in una proprietà privata."

"Aspetta COSA? Tu mi salvi dalla cantina per mandarmi in prigione?! MA CHE SEI PAZZO?" urla quando vede Michael lanciarsi sempre in mutande nell'acqua e bagnarlo dalla testa alla vita con gli schizzi.

"Tranquillo, nessuno ci dirà niente."

"Io non ho visto cartelli con su scritto proprietà privata."

"Ho chiesto a Manny di lasciarci aperto il cancello."

"QUALE CANCELLO E CHI CAZZO È MANNY?!"

Okaaaaaay, calma e sangue freddo Luke. Se arriva la polizia scappa in mutande nei boschi o dai la colpa a Michael. Sì, dai la colpa a Michael. Altro che salvatore!

"Il cancello all'inizio della strada. Se aperto non si vede bene nella boscaglia."

"E Manny?"

Michael fa il morto a galla tranquillo nell'acqua. "Il mio maggiordomo."

Luke ride come se fosse diventato pazzo, o forse lo è veramente?

"Il tuo maggiordomooo? Ma chi cazzo sei?!" Alza le braccia al cielo e le fa ricadere sui fianchi in un movimento di disperazione.

"Michael."

"Michael cosa?"

"Michael Gordon?

"Michael Gordon cosa?" Il biondo vede il tinto di bianco esitare sull'ultima domanda.

"Michael Gordon... -prende un lungo respiro tornando a fare il morto a galla e osservando le stelle- Michael Gordon Clifford."

Il ragazzo con il piercing cade nell'acqua. "Oh per tutti i fottuti piercing... SEI UN CAZZO DI MILIARDARIO PROPRIETARIO DELLA SOCIETÀ BANCARIA PIÙ IMPORTANTE DI TUTTA L'AUSTRALIA! PERCHÉ CAZZO NON ME LO HAI DETTO STRONZO?!?!?!"

Michael sbuffa come se non gli importasse niente. "Proprio per questo motivo."

I due rimangono in silenzio per qualche minuto od ora, nessuno dei due lo sa.

Michael guarda di sottecchi Luke e Luke fa lo stesso con Michael.

"Mio padre è miliardario e proprietario della società, non io. Io sono solo Michael."

End Of The Day |MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora