Capitolo 3

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Dopo le presentazioni siamo entrati in classe e dato che non conosco nessuno ( non che sia un problema per me ) il biondo si è offerto di sedersi affianco alla sottoscritta. Non potevo dire di no perché non posso negare che è stato gentile con me, soprattutto dopo le mie occhiate gelide dell'inizio.

"Allora ti dico già da ora che il prof di matematica è davvero una carogna. Nessuno si permette a contrastarlo o sono guai per noi studenti, dritti dal preside. C'è solo una persona che fino ad ora si è permessa di farlo e oramai la carogna si è rassegnata con lui" - rido. Mi piacciono le persone che hanno culo. Quelle coraggiose perché penso che se lo sono nelle piccole cose lo saranno anche nelle grandi.

"Ah sì? E chi sarebbe questo?" - dico al biondo.

"È uno dei miei migliori amici. Dopo te li presento. In mensa" - cavolo devo stare ancora con questo? Inizia a mancarmi la mia solitudine.

"Allora ragazzi, basta chiacchierare." -sento una voce possente originaria dall'entrata della porta.
Ne esce un signore paffuto, con un pancione grande come un dannato pallone e i baffi sono lunghi e all'insù. Ma da dove viene? Dagli anni 50? No anche prima. Ridacchio e noto che lo stesso fa anche Niall al mio fianco. Avrà notato la mia cavolo di faccia appena ho visto il prof.
Pian piano si dirige verso la sua cattedra malandata e ci squadra uno ad uno.

"Horan!" - dice facendo balzare il biondo dalla sedia. Scoppio a ridere. Proprio non ce la faccio a trattenermi.

"E tu signorina cosa hai da ridere?" - okay si sta riferendo a me. Te pareva che per qualche minuto poteva andarmene una giusta. Sfortuna : benvenuta.

"Perché ora è vietato ridere?" - rispondo arrogante. Ho ragione io ovviamente. Odio quando nelle scuole ci sono prof che qualunque cosa tu faccia senza il suo dannato permesso non vada bene. Siamo liberi di far quel che vogliamo, basta che apriamo quei cavolo di libri e che gli diciamo la maledetta lezione, non chiedere se devi andare a pisciare o qualunque altra cosa sia.

"Signorina Styles giusto?" - assottiglia gli occhi. Annuisco. - "Senta lei stia già iniziando a dare fastidio alla classe e non sono passati nemmeno cinque minuti. Un'altra cosa che le sento dire e può andar già dal preside." - assottiglio gli occhi anche io questa volta. Di abbassare la testa non se ne parla, piuttosto me la taglio. Vecchio rimbambito. Deve ancora conoscerti, non preoccuparti Hope saprà come sei fatta. Decido di ascoltare la mia voce interiore. A volte fa dei discorsi sensati. Cavolo sto dicendo? Ha ragione mio fratello, sono da ricovero.

"Ritorniamo ad Horan. So che il tuo amico non ha trascorso la sua prima ora in classe. Avvisalo che se non si presenterà neanche alle mie di lezioni non sarò più tanto buono come gli scorsi anni. Ci siamo capiti?" - dice serissimo. Guardo Niall ed è sbiancato. Deve fargli davvero paura il puffo di fronte a noi.

"Si signore. Ho capito ho capito..."- risponde impacciato il biondo.

"Bene. Detto questo ho già avuto modo di parlare con lei signorina Style. Ormai qui ci conosciamo già tutti e penso sia corretto che tu ti presenta dinanzi alla classe. Vieni qui e fallo. In fretta." - ...COSA? Non pensavo assolutamente di dover fare una cavolo di presentazione. Insomma è il primo giorno di scuola, non sono mica venuta a metà anno! Vabbe se così vuole metterla il dannato puffo, la farò. Mi alzo dalla sedia e percorro il tratto che va verso la cattedra.

"Mi chiamo Hope Styles e"

"Sei quel cavallo imbizzarrito  che stamattina mi è venuto addosso ed è caduto di culo a terra. Una scena davvero divertente."- mi interrompe una voce che ho già sentito e realizzo che si tratta di quell'imbecille. Mi giro di scatto, la rabbia inizia a circolare nel sangue e la voglia di dargli un cazzotto in faccia e una cavolo di calcio ben assestato ai suoi dannati gioielli non fa che aumentare.

"E tu devi essere quell'imbecille maleducato che mi ha lasciato lì per terra senza il minimo aiuto" -assottiglio gli occhi. Alcuni della classe iniziamo a ridacchiare e riconosco che la risata che si sente di più e quella del biondo. Sono convinta che la riconoscerei tra mille.
L'imbecille di fronte a me ridacchia e mi squadra dalla testa ai piedi mentre io gli mando un'occhiata tipo 'Cosa hai da guardare imbecille?' e proprio mentre sta per aprire bocca per dire non so quale cattiveria nei miei confronti ( a cui io avrei ovviamente risposto a modo ) il prof lo precede. GRAZIE PUFFO!

"Tomlinson! Finalmente ti sei degnato di presentarti alle lezioni." - dice. Sembra quasi divertito dalla situazione. Quasi. 'Tomlinson' distoglie finalmente lo sguardo dalla mia figura.

"Beh sa prof mi stavo proprio annoiando lì fuori a far niente e così ho pensato 'perché non andare a trovare il mio professore preferito?' e così ho fatto. È orgoglioso di me vero?" - Finge di asciugarsi una lacrima. La classe scoppia a ridere e ad alcune ragazze da quando è arrivato sbavano per terra e sembrano aver avuto una metamorfosi agli occhi dato che hanno assunto la forma di cuoricini. Che scena raccapricciante.

"Si si certo, ora vai a sederti se non vuoi essere mandato dal preside il primo giorno di scuola" - dice il puffo ormai rassegnato da questo ragazzo. Chissà quanti casini avrà combinato.
Se penso che se anche solo questo episodio fosse accaduto nella mia dannata vecchia scuola ( se così vogliamo chiamarla ) mi vengono i brividi. Per questo mi sono trasferita qui. Per non mettere mai più piede in quel maledetto posto malandato dove sopravvivere era l'unica cosa che contava. Nessuno si rapportava con gli altri, ognuno cercava il proprio interesse. In quel posto il crollo emotivo era così frequente che non lo sentivo più, crollavo e ogni tipo di emozione rimaneva soffocata. In quei dannati giorni non vivevo più. Perché vivere vuol dire fare ciò che si ama e io...beh, io non amo più niente, non amo nemmeno più me stessa. Solo lui, mio fratello. La mia unica ancora a cui sono ancora aggrappata come un dannato polipo. Sono diventata fredda, apatica, vuota. Io non vivo, io sopravvivo, è come dire morire un po' tutti i giorni.

"Styles! Sono tre volte che la chiamo, è rimasta imbambolata? Lasciamo perdere. Vada a sedersi. Oggi non è proprio giornata" - dice il prof più a se stesso che alla sottoscritta. Non mi muovo, non ci riesco. Sembra che i miei piedi siano incollati a questo cavolo di pavimento. La testa inizia a girare e inizio a respirare a fatica. Realizzo quello che mi sta succedendo. Devo andare prima che se ne accorga tutta la dannata classe.
Il prof mi squadra come se avessi l'orticaria e lo stesso iniziamo a fare i miei cosiddetti compagni di classe.

"Hope sei bianca come una cadavere. Ti senti bene?"- dice quella che riesco a percepire a malapena la voce di Niall.

"NO! No io non credo di sentirmi molto bene. Ho bisogno di andare in infermeria." - Non so nemmeno come ho fatto a far uscire dalla mia bocca queste parole, ma poco me ne frega del consenso del puffo che scappo dall'aula e l'ultima cosa che vedo sono un paio di spendidi occhi azzurri.

***
Ehi ragazze! Cosa ne pensate?
Cosa sta succedendo alla nostra Hope?
Sarei grata se commentaste, vorrei sapere cosa ne pensate :-) mille grazie.

«Imperfect» [Louis Tomlinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora