"Mamma! Papà! Dove stiamo andando? Perché cavolo non me lo dite?" - dico arricciando il naso e incrociando le braccia.
"Hope! Dove hai imparato queste parole!" - mamma dà un occhiataccia ad Harry - "Harry! Non parlare in modo sconsiderato in presenza di tua sorella! Ci siamo capiti?"
"Ehm...tesoro, forse la colpa non è solo di tuo figlio" - sorride impacciato papà facendo un occhiolino al mio Harry.
"Ufff!!! non so come devo fare con voi!"
Scoppiamo tutti a ridere. La mia famiglia è un branco di matti, ma infondo, si sa, tutti i migliori sono matti.
"Hope! Hope!"
Apro gli occhi, li richiudo subito dopo. Cavolo di luce, possibile si diverta ad accecarmi ogni Santa volta?
"Hope!" - Niall. Possibile sia qui vicino a me anziché con quel branco di suoi amici cretini? Io sicuramente sarei scappata lontano da me dopo aver capito il casino che sono, magari potessi.
"Co-cosa è successo?" - dico con una voce che farebbe paura ad un orso.
"Possibile tu non lo ricorda! Cavolo peste, mi hai fatto preoccupare" - dice, anzi grida una volta alzatosi dalla sedia al mio fianco e facendo avanti e indietro per la stanza. Mi sembra una reazione un po' esagerata. Insomma, ci conosciamo da...non so, un ora? Finalmente mi metto seduta sul lettino su cui ero sdraiata e realizzo che ci sono già stata. È la seconda volta che ritorno qui oggi. Mi guardo intorno...e si : la dannata infermeria.
"Puoi spiegarmi cosa è successo? Non ricordo" - rido. Insomma in parte so cosa mi è successo, non è la prima volta che succede, ma non so cosa ho fatto nel mio stato da pazzia mentale.
"Davvero non lo ricordi?" - un'altra voce. Quella voce. Il maledetto imbecille. Che ci fa lui qui?
"Che ci fai tu qui?"- e infatti glielo chiedo. Lancio un occhiata a Niall che sembra ormai paralizzato. Capisco che non è in possesso delle sue facoltà mentali attualmente mentre lo osservo ripetersi continuamente frasi come 'Non si ricorda' o 'Ride' o anche 'questa non è normale'. Oh beh grazie Niall.
"Non pensare sia qui perché mi preoccupo per te. Niall mi ha obbligato a venire qui con lui per vedere come te la passavi. A quanto pare non bene visto che eri accasciata per terra mentre ripetevi parole incomprensibili. Poi ti abbiamo portato qui. Ovviamente lo ho fatto io portandoti in braccio, il signorino aveva paura" - sbuffa lanciando un'occhiataccia al biondo ancora in stato di caos totale - "poi hai iniziato a vomitare, sudare e sei svenuta...hai avuto un attacco di panico" - dice come se quello che ha appena detto e vissuto fosse una cosa da tutti i giorni. Oh beh per me lo è. Ripenso al fatto che il biondo tinto aveva paura e scoppio a ridere. Una risata isterica. Ora mi prenderanno sul serio per una dannata matta, o lo sono?
Il biondo si volta e finalmente mi guarda. Il suo viso ha un espressione indecifrabile. Stupore? Confuso? Nervoso? Rincretinito sicuro. Invece occhi color cielo di fronte a me di cui non so come cavolo mi è venuto questo nome, ma passiamo dato che sono ancora in fase 'pazzia mentale', ha un espressione seria, superficiale e sembra quasi arrabbiato. Okay, in che situazione mi sono cacciata?"Vabbe io non ho tempo da perdere." - l'imbecille parla ancora. - "Io vado. Ah, Niall porta la tua principessa sul pisello a casa sua e non ritardare al nostro appuntamento." - Si dirige verso la porta per uscire.
"Sta attento a come parli imbecille dei miei stivali." - si blocca. - "Chi ti credi di essere? Nessuno ti ha chiesto di venire da me e ti dico un'altra cosa : non te lo avrei mai chiesto, neanche tu fossi stata l'unica persona rimasta sulla faccia della terra." - dico tutto d'un fiato.
"Staremo a vedere principessa, staremo a vedere" - ridacchia è se ne va. Questo ragazzo ha dei seri problemi di personalità. Non sono l'unica che ha bisogno di un dannato strizzacervelli a quanto pare.
"Allora come stai?" - il biondo pauroso che fino ad ora non ha proferito parola inizia a dare segni di vita.
"Uno schifo. Ma sempre meglio di prima." - sospiro.
"Non riesco a capire cosa ti sia successo" - mette delle le mani sul mento e chissà a quali fantasie starà pensando.
"Si chiama attacco di panico, vuoi che prenda un vocabolario?" - dico acida, ma subito dopo mi maledico mentalmente per aver risposto in questo modo a questo ragazzo che fino ad ora si è preoccupato per me. Non è cosa da tutti in una merda di società composta da avidi egoisti.
E poi mi chiedono perché sono associale. Ma la avete vista la gente lì fuori? Mi ricordo del biondo ancora di fronte a me e cerco di rimediare alla mia risposta che di certo lui non merita. - "Ehm, biondo scusa non volevo risponderti in questo modo. È solo che sono ancora mezza intondita e le mie capacità mentali sono ridotte più di quanto già non lo siano." - abbozzo un sorriso. Un sospiro di sollievo quando lo fa anche lui e inizia a ridere. Confermo ufficialmente che la dannata risata di questo ragazzo è diventata uno dei miei suoni preferiti.
Non so cosa mi spinge a non rispondere maleducatamente a questo ragazzo ( Cosa che faccio con la maggior parte della popolazione mondiale) il fatto è che è così dolce che penso sia impossibile. L'esatto contrario di quel suo cavolo di amico imbecille, mi urta i nervi e ho ancora intenzione di martellare quella faccia da pesce lesso."Allora...Hope ti accompagno a casa. Tu dammi le indicazioni e arriveremo in un batter d'occhio"- e mostra la sua dentatura perfetta con un dannato e perfetto sorriso.
"No, non ti preoccupare biondo. Per oggi ti ho dato già abbastanza problemi, manca solo accompagnarmi a casa adesso." - sospiro.
"Non se ne parla. Io ti accompagno, punto."
"Non potrai comunque farlo se non ti do le indicazioni" - sorrido malefica incrociando le braccia mentre lui mette il muso. Sembra un bambino. - "Ahhh, non è possibile! È il mio primo giorno di scuola e sono riuscita a fare solo una cavolo di lezione. Non è possibile."- penso ad alta voce e il biondo mi guarda compassionevole.
"Dai su, ti accompagno. Domani ci penserai."
"Eh va bene, va bene. Quanto insisti."-sbuffo e alzo gli occhi al cielo. Un sorriso di vittoria dipinge il suo viso.
"Bene allora andiamo. Seguimi".
"Aspetta. Come fai ad avere già la macchina? Fai ancora il liceo!"
"Non ho mica detto che andremo in macchina. Ho una bici." - Sembra soddisfatto della sua 'creatura'. Che cavolo, faccio meglio ad andare a piedi.
"Emh senti Niall io vado a piedi. Ho qualche problemino con le biciclette sai. No no assolutamente no. Vado a piedi." - Non posso andare in bici perché 1- non ci so andare, già ho 17 anni e non so pedalare una cavolo di bicicletta, e 2- io e l'equilibrio non siamo mai andati tanto d'accordo.
"Uffa, quanto sei paranoica. Se resti qui ce ne andremo il prossimo anno" - sbuffa.
"Io paranoica!?" - si tanto - "ora la vedi la paranoica. Dai andiamo." -affermo decisa.
***
Ehi! Eccomi con un nuovo capitolo. Cosa ne pensate?
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«Imperfect» [Louis Tomlinson]
Fanfictie"Quel tipo di amore non finisce, dura in eterno. Due come loro non potevano stare divisi, erano troppo essenziali l'uno dall'altra. Avrebbero superato insieme tutto, niente e nessuno li avrebbe mai potuti dividere. Loro erano più forti di tutto il r...