Capitolo 6

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"Harry! Quante volte ti devo dire che non devi lasciare i tuoi maledetti calzini in giro per casa?!?" - grido esasperata. Quel cretino di mio fratello ha la malsana abitudine di lasciare le sue robe in giro ed io sono poi la fessa che deve mettere in ordine le sue dannate cose. Già, è passato appena un giorno e già mi sto esaurendo.
Ma dove cavolo è finito? Rischio di far tardi anche oggi a scuola per colpa sua. In fondo lo era anche ieri.

"Uf smettila di essere così paranoica. Un po' di cose in giro non fanno la differenza" - lo trucido con lo sguardo mentre scende le scale per andare a far colazione. Mi guarda e ride. Ora lo uccido seriamente. - "Dai su muoviti che oggi ti accompagno a scuola" - ottima idea fratellone.

"Finalmente servi a qualcosa" - ripete le mie parole cercando di imitare la mia voce, cosa su cui ha miseramente fallito. Decido di ignorarlo e con un 'muoviti o mi farai fare tardi imbecille' mi congedo e vado al piano di sopra per potermi vestire.

***

Dopo essermi vestita e truccata, e per truccata intendendo solo un po' di mascara, controllo l'orario e sono già le 8,20. Se quel provolone ha finito dovrei arrivare in tempo con la macchina. Si, lui ne possiede una ed è davvero strafiga. Sono davvero orgogliosa di lui. Ha appena compiuto la maggiore età e già ha una macchina, finito gli studi con il massimo dei voti nonostante qualche carenza sulla condotta, ma a volte bisogna ammettere che i prof siano davvero pesanti e rompiscatole e rispondergli a tono è una vera soddisfazione personale. Insomma è davvero un tipo indipendente, a differenza di altri che nonostante abbiano la sua stessa età stiamo ancora a scuola a fare gli imbecilli maleducati. Non faccio nomi eh.

"Harry alza il tuo dannato culo da quella sedia e accompagnami, non voglio fare tardi anche oggi" - grido nella speranza che non sia così sordo da non sentirmi. Oggi mi sono ripromessa di non fare le stesse figure di merda di ieri. Mi avranno già preso per una psicopatica, voglio almeno cercare di migliorare la situazione. Noto ancora nessuna risposta da parte del mio caro fratellino e decido che sia meglio controllare cosa cavolo stia facendo di così importante per non darmi una risposta. Mi dirigo al piano di sotto e con mia grande sorpresa lo vedo già vestito e pettinato.

"Ti ricordo che quella ritardataria qui sei sempre stata tu" - mi osserva mentre scendo le scale e assume un sorriso furbetto.

"Ma non diciamo cavolate" - sbuffo.
Lui ride e non posso far a meno di pensare che senza quelle dannate fossette non riuscire a vivere.

"E non mi fissare così, altrimenti mi sciupi" - devo essermi imbambolata.

"Ma sta zitto. Sei già orrendo di tuo, perché dovrei fissarti?!"

"Tutta invidia" - dice con un ghigno - "dai ora muoviamoci o farai seriamente tardi." - decido di ignorare la sua affermazione precedente e insieme ci avviamo fuori casa ed una volta chiusa a chiave entriamo in macchina. Rimaniamo in silenzio fino a quando non arriviamo a destinazione.

"E così questa è la tua scuola. A proposito non te lo ho ancora chiesto. Come è andata ieri? Ti sei fatta qualche amica?" - cavolo ora che gli dico?! 'Sai Harry ieri sono sbattuta contro un tipo che mi ha quasi rotto il dannato ginocchio e sono arrivata in ritardo, ah dimenticavo ho avuto anche un attacco di panico, ma dai tutto sommato è andato bene', beh non mi sembra proprio il caso.

"Ehm...ecco...ieri...Insomma..." - mi guarda confuso e quell'espressione di solito non porta mai a nulla di buono.

"Lo sapevo! Qualcuno ti ha preso in giro!"- magari fosse questo caro mio Harry" - "giuro che chiunque sia gli faccio il culo a striscie"- assottiglia gli occhi.

"Ma no cosa cavolo stai blaterando, hai frainteso. Fammi parlare santo cielo"- sbuffo e alzo gli occhi al cielo - "Cosa vuoi che succeda? La solita merda. Ho seguito tutte le lezioni, ma come mio solito non ho fatto conoscenza con nessuno, anzi si, ho parlato con un biondo tinto che sembrava simpatico, ma niente di esaltante" - dico tutto ad un fiato sperando che se la beva, infondo c'è qualche verità in quel che ho detto. Non mi va di confessargli tutto altrimenti inizierà a preoccuparsi e non mi lascerà un dannato secondo in pace.

"Mh va bene" - Non sembra molto convinto,ma sembra essersela bevuta, ma ecco che proprio mentre sto per aprire lo sportello della macchina ed avviarmi per entrare nel dannato manicomio noto una presenza alle mie spalle.

"Cosa diavolo stai facendo?" - mi volto e il cretino che mi ritrovo come fratello mi segue.

"Voglio entrare e controllare un po' la situazione." - afferma deciso e con un espressione che così seria non lo è mai stata.

"Pff e va bene. Basta che non mi fai fare tardi o ti taglio il culo. Sappilo" - mi rassegno.

"Ci tengo alle mie chiappe" - ridacchia "da quando il mio diavoletto tiene così tanto alla scuola?"

"Da quando si da il caso questi siano i primi giorni e vorrei fare una buona impressione" - cosa su cui ieri abbia fallito miseramente vorrei aggiungere.

"Ehi Hope!" - Niall. Mi corre incontro proprio mentre mio fratello apare bocca per replicare sicuramente una stupidaria delle sue.

"Ciao biondo!" - dico quando finalmente arriva col fiatone davanti a noi. Neanche avesse fatto la corsa dei cento metri.

"Allora come stai oggi? Ti sei ripresa?" - sgarro gli occhi. Che cavolo Niall imbecille.

"Ripresa da cosa?" - ed ecco che immancabilmente il provolone parla.

"Ma niente, avevo solo una maledetto mal di pancia e Niall si è offerto di accompagnarmi a casa" - fa che se la beva, fa che se la beva...

"Harry?" - grazie per avermi ignorato Niall

"Che ci fai tu qui?" - risponde Harry con un bel sorriso. Grazie al cielo hanno cambiato argomento.

"Beh sai io vado ancora a scuola. Scusa se non tutti sono bravi come te eh" - scherza il biondo. I due continuano a parlare, ma altro cattura la mia attenzione. Un paio di dannati e stupendi occhi azzurri si fanno sempre più vicini ed io mi perdo nell'immensità del loro colore.

«Imperfect» [Louis Tomlinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora