Capitolo 8

33 5 0
                                    

È stata una mattinata maledettamente noiosa. Quasi quasi preferisco quella di ieri. Dopo la lezione del puffo sia il biondo che l'imbecille sono magicamente scomparsi. Al contrario della giornata disastrosa di ieri ho frequentato tutte le lezioni, lo ammetto, mi sarò persa tre volte minimo alla ricerca delle aule, ma alla fine dopo le classiche figure di merda da aggiungere alla mia magnifica collezione sono riuscita a seguire le dannate lezioni. Ho avuto qualche battibecco con una cavolo di prof zitella davvero antipatica e rompiscatole, insegna psicologia, chissà perché tutti coloro che insegnano questa disciplina siano tutti esauriti.
Alla fine mi ha messo una nota, ma va bene. Insomma, una giornata in cui passa tutto liscio non è per me. La mia migliore amica di nome sfiga mi fa sempre compagnia.
Appena tornata a casa di Harry nessuna traccia, che sia morto anche lui?
Fatto sta che ora mi ritrovo sola alle 22,00 sul divano ad aspettare l'arrivo di mio fratello. Non mi preoccupo tanto per il suo ritardo, so cosa sta facendo in questo momento. Ora capisco perché sia amico di quel dannato Tomlinson, probabilmente staranno insieme anche se non riesco ad immaginare Niall in quelle condizioni. Cioè intendo mezzo ubriaco, a ballare e farsi la maggioranza del genere femminile. Eppure, sono le persone che sembrano più ingenue a fare gli imbrogli. Hai capito ad Horan.
Accendo la televisione, ma stasera sembra non ci sia niente di interessante, cambio canale in continuazione ma nulla. In questi momenti di depressione è necessaria la mia amata. La Nutella. La raggiungo al centro del tavolo e inizio a mangiarla con una bella fetta di pane grossa grossa. Che goduria.
Penso a tutte coloro che rinunciano a questo spettacolare barattolo di Nutella per essere magre. Insomma, ma veramente preferite essere magre che mangiarvi una pizza? O le lasagne? O le crepes alla nutella? O le patate fritte? O le patate chips? O le arachidi salate? E potrei andare avanti...
La suoneria del telefono mi desta dai miei pensieri golosi. Chi potrà essere a quest'ora? Certo che sei proprio scema Hope. Solo una persona può chiamarti. Mentre mi rimprovero da sola decido di rispondere.

"Harry"

"Emh sei la sorella di un ragazzo con...Ehm le fossette?"- okay chi è questa tizia? Cosa diavolo sta succedendo?

"Si sono io. Cosa hanno combinato." - sembra più un affermazione che una domanda. Uso il plurale. So già che lì sono in tre.

"Beh ecco dovresti venire a prendere tuo fratello e i tuoi amici. Sono messi abbastanza male."

"Come cavolo può succedere che stiano in queste condizioni già alle 22,00?" - quasi urlo frustrata. Dovrei risolvere io le loro bambinate ora?

"Non lo so e non me ne frega. Basta che vieni a recuperarli. Noi qui non li vogliamo più" - che stupida oh.
Mi faccio avere l'indirizzo dalla tizia antipatica con cui mi ritrovo a parlare e prendendomi poi una giacchetta esco fuori casa per poi entrare nel taxi qui di fronte. Per fortuna era libero.
Arrivati a destinazione sto per entrare nel locale per recuperare quei tre cretini ubriachi.

"Ehi ciao" - in pace proprio non posso stare, no? Mi volto e realizzo che è esattamente il ragazzo che mi fissava da lontano stamattina. Non è niente male. Insomma, bisogna ammettere che di certo il fisico non gli manca, riesco a vederlo dalla camicia aderente che porta addosso, ha un po' di barbetta che lo rende più sensuale e questa volta il suo sorriso è diverso. È più...dolce?

"Ciao" - mi fermo e lo saluto. Solo per educazione altrimenti sarei già andata.

"Che ci fai qui tutta sola? Lo sai che non è consigliato per una bella ragazza come te?" - sorride. Chi è? Mio nonno? Che si faccia i cavoli suoi.

"Non credo che siano affari che ti riguardano. Ora, se non ti dispiace devo andare" - sono fiera di me. Non sono mai stata così educata in tutta la mia vita.

"Oh si si certo scusa se ti ho disturbato. Cercavo di fare conversazione" - sorride impacciato mettendosi una mano sulla nuca. - "comunque io sono Liam" - mi porge la mano. In questo momento non sto facendo molta attenzione a questo ragazzo. Il mio pensiero è fisso su come recuperare quei tre imbecilli. Che merda di situazione. Mi ricordo di 'Liam'.

"Io sono Hope" - sforzo un sorriso. In questo momento ho altro a cui pensare che fare conoscenza. - "ora scusami Liam, ma devo scappare" -taglio corto. Non devo certo dargli delle dannate spiegazioni.

"È stato un piacere. Ci si vede a scuola allora" - annuisco ed entro quasi correndo nel locale. Saranno si o no le 23,00 e già sono tutti ubriachi. Mi faccio spazio tra i corpi sudati che ballano senza sosta. Sembrano un mucchio di dannati robot senza cervello, dubito che in questo momento esso sia in funzione.
Mi sento leggermente a disagio, insomma i miei capelli formano una cipolla disordinata, non ho neanche un filo di trucco e beh i pantaloni che ho addosso sembrano quelli di un pigiama. Forse lo sono. Almeno terrò lontano da me loschi individui mossi da cattive intenzioni. Cioè farei paura anche ad un coccodrillo. Quel ragazzo...Liam, mi stupisco non si sia spaventato.
Mentre proseguo alla ricerca dei tre imbecilli dell'apocalisse qualcuno mi blocca per il polso. Mi volto e...per mille cavoli! Faccio fatica a riconoscerlo.

"Louis..."- la sua faccia è coperta da tagli e lividi e i suoi occhi, quei dannati occhi sembrano vuoti. Non hanno la stessa luce di stamattina, o ieri.  Mi guarda e sorride. Come può essere stupendo anche in queste condizioni? Stupida Hope cosa ti viene in mente? Ti sei rincretinita il cervello? Già sarà la musica assordante che mi fa fare certi pensieri.

"Cosa diavolo hai combinato?" -riesco finalmente a parlare e lui scoppia a ridere. Se ci fosse un premio su chi fosse il ragazzo più imbecille al mondo lo vincerebbe lui. 
Il mio pensiero va a mio fratello, se fosse ridotto anche lui in questo modo? Cosa cavolo è successo? Non voglio neanche pensarci. Per ora trascino Tomlinson fuori da qui. Non riesco neanche a ragionare con tutta quella puzza di alcool e sudore.
Arrivati fuori aiuto questa sottospecie di individuo a sedersi su una panchina poco più lontana. Continua a ridere, ma per quale dannato motivo gli ubriachi ridono senza ragione?

"Allora Tomlinson, non so cosa diavolo sia successo, ma so che devo recuperare quegli altri due cretini senza neuroni, per cui ora non ti muovere da qui, intesi?" - ride ancora.

"Come sei bella"- smette di ridere e mi guarda serio. Okay sta davvero messo male, sono non orribile, di più. L'alcol deve avergli appannato gli occhi.
Non so per quale cavolo di dannato motivo, ma un sorriso si forma agli angoli della mia bocca e le guance mi vanno a fuoco. Per fortuna che domani non si ricorderà nulla.

"Non...Non dire stupidaggini e resta qua, okay?" - cavolo perché sto balbettando. È ubriaco non lo pensa sul serio.

"NO non te ne andare, resta con me. Tu ed io!"- grida. Anche il terzo mondo avrà sentito la sua voce acuta.

"Ti ho detto di restare qui mentre vado a recuperare gli altri. È così difficile Tomlinson?" - inizio ad innervosimi.

"No. Sono bravo io" - vorrei fargli un video e smerdarlo per il resto della sua vita. Sembra un bambino imbecille.

"Bene. Allora vado" - cara Hope è ora di trovare quei due cretini nel bel mezzo di questo casino.

«Imperfect» [Louis Tomlinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora