Capitolo.3 ''Le relazioni pericolose''

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L'ala centrale è troppo in vista, non posso proprio uscire senza farmi notare. Decido di attendere, perdendomi come sempre nel groviglio appiccicoso dei miei pensieri.
Mi va veramente di uscire stasera? Dovrei chiedere ad Alice e Gea. O... Forse no, forse avrei preferisco sedermi di fronte a Maria Antonia, morta di Spagnola nel 1919.
Eravamo diventate amiche, sì, anche se non l'ho mai conosciuta da viva e anche se il suo volto illuminato da un vecchio lumino ad olio è un po' inquietante.
Abbiamo letto insieme qualche racconto di Poe, ma era ''The Raven'' il nostro preferito.

Ad ogni soffio di vento percepivo la sua approvazione.

Ad ogni soffio di vento percepivo la sua approvazione

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Sono ancora le 17,45. Cosa faccio? Invio un messaggio di gruppo per Alice e Gea, proponendo la festa di stasera. Loro rispondono immediatamente: non vedono l'ora. Il loro entusiasmo mi coinvolge immediatamente O forse sto cercando una scusa per rivederlo ancora? Ok. Avrei letto Per Maria Antonia fino alle 19,00 e poi sarei tornata a casa a prepararmi.

La lezione è finita, finalmente.
Raccolgo il giubbotto, ma non c'era traccia del mio zaino.
- Cerchi questo? pronuncia Kurt con l'aria da schiaffi a cui sto iniziando ad abituarmi. Ma perché mi sta addosso? Non sono una specie di rifiuto sociale ai suoi occhi? Afferro lo zaino ed esco, senza salutarlo.
Appena uscita fuori il cambio di temperatura mi brucia nelle labbra. Cerco di riscaldare i miei muscoli sfregandomi le mani contro le gambe gelide, e corro a cercare la mia bici.

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