4. Alex

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Continuano a bussare alla porta.

Alzo la testa e guardo la sveglia dalla fessura sottile dei miei occhi ancora semichiusi. Sono solo le sei di sabato mattina... Uff... chi diamine è che scoccia a quest'ora? Con un gesto veloce prendo il cuscino e me lo appoggio sopra la testa ignorando l'insistenza e sperando che chiunque sia la smetta di infastidire.

Toc-toc-toc....

Niente, qualcuno ha intenzione di farmi alzare con il piede storto. Accendo la lampada sul comodino e scosto il lenzuolo. Emetto un fragoroso lamento, mi stropiccio gli occhi poi, ciondolando, mi avvio ad aprire la porta.

"Eccolo il rompipalle", esclamo sbadigliando.

"Eccolo il dormiglione", controbatte Brad spintonandomi per entrare nella stanza. "Non dirmi che ti sei dimenticato di oggi?"

"Ehi! Mi hai preso un caffè! Sei stato davvero gentile", esclamo ignorando completamente la sua domanda e sottraendogli dalla mano il bicchiere usa e getta con su scritto Starbucks. "Per la miseria se scotta, eh? Proprio come piace a me", concludo burlandomi di lui e bevendo quel poco che resta del contenuto.

Mi volto e, dopo aver preso la mira, lancio il bicchiere appallottolato in direzione del cestino posto a lato del comodino. Rimbalza sul bordo prima di entrare. "Punto per me!", esulto tornando a fissare Brad.

"Hai finito?", esorta lui tediato dalla mia sceneggiata. "Lascia perdere le stupidaggini, piuttosto sbrigati che siamo in ritardo. A quest'ora dovevi essere già bello e pronto per partire. Ti sei fatto almeno la valigia?"

Alzo gli occhi al cielo, la giornata è lunga e già mi sta stressando. Sebbene Brad sia più giovane di qualche mese, spesso si atteggia a fratello maggiore e più saggio di me.

"Certo che sì. Per chi mi hai preso?", dico retorico tirando con troppa forza la veneziana dell'unica ampia finestra della stanza suscitando un gran casino. "Dammi solo un paio di minuti, tu aspettami pure giù se vuoi."

"Ok, basta che ti muovi, altrimenti parto senza di te", continua in tono lamentoso.

Brad può avere un sacco di difetti, ma l'incoerenza non è tra questi e di una cosa sono sicuro: se dice che lo farà, statene certi che sarà così. Perciò meglio mi dia una mossa prima che mi lasci veramente a piedi.

Faccio una doccia al volo e mi vesto. Non riesco a capire il perché di tutta questa fretta. Quello che so, è che fra poco partirò con lui per un intero week end, nient'altro. In circostanze normali non mi sarei fatto coinvolgere, ma stanco come sono, mi sembrava l'occasione perfetta per una pausa. Mi scappa una smorfia nel vedere ancora le mie braccia e la guancia destra coperta da graffi che mi sono fatto due giorni fa, nel tentativo di recuperare due escursionisti rimasti appesi con il paracadute tra la fitta vegetazione del bosco. Va bene che di solito non bado tanto al mio aspetto, ma oggi non posso non accorgermi di quanto orribile sia.

Chiudo a chiave la porta. Quando mi volto, vedo Brad già seduto sulla sua Audi R8 blu elettrico, con il motore al minimo e, raggiungendolo, mi chiedo fino a che punto un tipo come lui può arrivare a sfoggiare la sua supremazia finanziaria. Al contrario di me, il suo aspetto è impeccabile.

Non solo trasuda fascino con quel suo atteggiamento stereotipato da sedicente Latin lover, ma ha anche l'aspetto per quel ruolo: con i suoi adorati completi di sartoria italiana, le sue camicie perennemente sbottonate all'altezza del petto, i suoi mocassini di cuoio e i capelli biondi spettinati da ragazzo scanzonato. A questo si aggiunge il fascino del suo fondo fiduciario: il padre, proprietario di una delle più grandi aziende pubblicitarie di Zurigo, è tra i più ricchi ed influenti personaggi della città, di conseguenza, per molte ragazze Brad rappresenta il massimo. E questo lui lo sa. Di solito non fa mistero delle sue conquiste, ci impiega il tempo di un caffè per dirmi quante donne ha rimorchiato in una notte e quante tacche ha aggiunto alla sua cintura, e finire col marcare il fatto che si trova in quella fase della sua vita dove vuole prendere l'amore con leggerezza, per capire se esiste una donna ideale. Questo, significa ovviamente provarne più di una.

Non lasciarmi cadereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora