Cap. I P.1

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La sveglia suonò e con uno sbuffo Xavier la spense, si stese nuovamente sul letto osservando il soffitto, oggi sarebbe stato il suo primo giorno nelle forze dell'ordine di New York, aveva già passato ben dieci anni nella polizia francese ma a causa della malattia della madre della sua ragazza si dovette trasferire a New York, era stata indubbiamente una follia ma come si dice l'amore e cieco e molto volte anche idiota.

Finalmente si alzò dal letto e decise di farsi una doccia, l'acqua calda scorreva sul suo corpo, era un ventisettenne ben piazzato e non aveva mai avuto problemi con le donne ma aveva avuto la sfortuna di aver avuto un colpo di fulmine alle superiori con la sua attuale fidanzata, avrebbe fatto di tutto per lei, difatti non aveva esitato a trasferirsi più volte per le sue esigenze e questa volta sperava di stabilirsi permanentemente.

Uscì dalla doccia e si asciugò i capelli castani, oggi gli avrebbero distribuito l'uniforme ufficiale delle forze dell'ordine; accese la tv ascoltando distrattamente fino all'arrivo di un servizio:

"...ed ecco l'ennesimo omicidio dell'organizzazione fattasi chiamare l'Ordine che sta terrorizzando tutta l'America, le forze speciali SWAT si sono già recate sul luogo ma non si è trovata traccia degli assalitori, l'unica cosa che hanno trovato è il corpo non ancora identificato della vittima terribilmente mutilato e con alcuni organi mancanti, vi faremo sapere se ci saranno aggiornamenti nel frattempo ripasso la linea allo studio..."

Xavier rimase bloccato mentre ascoltava la notizia e venne riportato alla realtà dallo stridio della caffettiera, la tolse velocemente dal fuoco senza smettere di pensare all'accaduto, ovviamente aveva già sentito parlare dell'organizzazione ma questo era il terzo delitto scoperto questo mese per non parlare del numero eccessivo delle sparizioni misteriose.

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Arrivò alla centrale un'ora dopo e notò subito il caos, persone che viaggiavano a destra e sinistra, fece fatica anche ad avvicinarsi alla reception:

-Salve desidera?

Chiese la donna bionda:

-Sono il tenente Xavier Leroy dovrei iniziare a lavorare qui da oggi.

-Ah tenente, vada al diciassettesimo piano, in fondo al corridoio troverà il comandante.

-Grazie mille signorina.

Fece come gli era stato detto e sali fino al diciassettesimo piano, era un piano silenzioso, si avviò lungo il corridoio fino all'ultima stanza e bussò, gli rispose una voce maschile profonda:

-Avanti.

Entrò nella stanza, era larga e spaziosa, in fondo c'era una scrivania a ferro di cavallo con al centro, seduto su una poltrona di pelle nera, un uomo con una certa età a giudicare dai capelli bianchi e le rughe ma i suoi occhi azzurri avevano ancora una fiamma ardente dentro; di fronte a lui, seduta su una semplice sedia, c'era una figura femminile, vestiva di nero ed aveva lunghi capelli biondi.

Entrambi si voltarono verso di lui e vide il viso della bionda che non poteva avere molti più anni di lui ma a colpirlo fu la benda nera che portava sull'occhio destro, fu subito riportato alla realtà dalla voce maschile:

-E tu sei?

-Ah mi scusi, io sono il tenente Xavier Leroy, da oggi lavorerò in questa sede, piacere di conoscerla signor...

-White, il mio nome è John White.

-Piacere di conoscerla signor White

White diresse subito il suo sguardo verso la donna bendata:

-Penso che non ci sia più nulla da dire signorina Hunt.

-Capisco, spero mi faccia sapere se ci sono novità.

Disse in tono calmo la donna prima di alzarsi e andarsene senza rivolgermi neanche uno sguardo:

-La prego si sieda tenente.

Disse White, feci come mi era stato indicato sedendomi sulla sedia di fronte alla sua scrivania:

-Lei è arrivato davvero in un brutto periodo, al momento stiamo affrontando il problema della organizzazione criminale l'Ordine, questi omicidi e sparizioni sono già un problema per conto loro, in più i federali sembra abbiano deciso di intromettersi e come se non bastasse la stampa non fa altro che rinfacciarci la nostra incompetenza, in quanto finora non è stato arrestato nessun membro di questa organizzazione.

-E quale sarebbe il mio compito in tutto questo signore?

Chiesi cercando di essere il più educato possibile, lui mi lanciò un'occhiata di fuoco, a quanto pare non gli piaceva essere interrotto ma decise di continuare come se nulla fosse:

-Non voglio che lei vada alla caccia di tali individui data la pericolosità e complessità di tale incarico ma gradirei se al momento si occupasse di indagare sulle sparizioni, verificare la loro origine sarebbe un ottimo indizio per eventualmente distrarre la stampa in modo che non ci stiano col fiato sul collo mentre indaghiamo.

-Capisco signore.

Risposi semplicemente:

-Perfetto, allora raggiunga il settimo piano dove incontrerà i suoi colleghi.

N.A.

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