Intermezzo I

13 0 0
                                    

Quell'inverno era particolarmente freddo, la neve era abbondante sui tetti e ogni tanto si poteva sentire il suo leggero tonfo quando cadeva a terra.

La maggior parte degli abitanti era in casa tranne pochi sfortunati che tornavano dal lavoro in quel momento.

I passi della figura scalza erano veloci, quasi di corsa, aveva già designato il suo bersaglio, un'uomo di mezza età; la figura girò l'angolo e si scontrò con l'uomo cadendo nella neve.

L'uomo era pronto ad aiutarla ma si fermò dopo avergli dato uno sguardo, la sua espressione gentile divenne una di odio e le sue labbra si aprirono per rivelare una voce piena di disprezzo e veleno:

-Ancora tu! Perchè non muori stupido mostro!

Sferrò un calcio alla figura prima di andarsene, lei rimase ancora lì nella neve per qualche minuto, si alzò lentamente coi vestiti inzuppati e si incamminò verso il vicolo che considerava la sua casa.

Non si ricordava da quando la gente del paese la considerava un mostro, e non sapeva se era colpa dei suoi occhi o della sua carnagione quasi mortuaria, sta di fatto che per loro era poco meno di un demone.

Aprì il portafogli ancora caldo che aveva nascosto dentro la maglia; non era una grande somma ma le sarebbe bastata per una settimana, i suoi bersagli preferiti erano i turisti ignari che riusciva a ingannare con il suo aspetto da bambina.

Interruppe i suoi pensieri quando sentì uno scricchiolio, si voltò lentamente per trovare solo una figura solitaria che camminava, era incappucciata con le mani nelle tasche della giacca nera, era quasi completamente notte, un bersaglio facile.

Corse tra la neve avvicinandosi velocemente, lo scontro fu inevitabile e le mani svelte della bambina si inoltrarono nelle sue tasche rimanendo delusa dal contenuto, c'era solo una pallina morbida ma certamente meglio di niente, la afferrò e si gettò tra la neve.

Nessuna reazione, nessun urlo, nessun colpo, il silenzio era totale, la bambina aprì lentamente gli occhi e osservò l'uomo che la sovrastava e per la prima volta aveva paura, paura della morte, paura di un uomo, paura di quei mare blu che era il volto del mostro.

Dietro la maschera del MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora