Forever Yours, Wendy

Addio angelo mio.

"Sai Wendy, credo che non troverò mai nessuna come te."

"Lo so, sono il meglio che ci sia!"
Si vanta, ripetendo una delle prime frasi che le ho detto quando l'ho conosciuta.

"Perché piangi? Tu sai volare!"
Invece queste sono state le prime parole che ha detto lei a me, e pensare che sono successe così tante cose dopo.

Non ho mai creduto nel destino o cose del genere, ho sempre pensato che nella vita siamo noi a decidere il nostro destino. Ogni scelta, ogni azione che facciamo, compongono il nostro futuro giorno per giorno. Ma dopo aver conosciuto Wendy ho iniziato a crederci anch'io nel destino, noi due eravamo destinati a conoscerci, ad essere amici e a stare insieme. Non c'è altra spiegazione, siamo nati per questo. Se io non fossi mai diventato Peter Pan, se io fossi ancora Pete Panner, non l'avrei mai conosciuta. Oggi sarei un avvocato, un imprenditore o sarei morto.
Quindi sì, ci credo nel destino.
Credo che due persone si appartengano dall'inizio dei tempi, già da prima della nascita. La storia triste è che non tutte le metà si incontrano e altre per qualche motivo non stanno insieme. Io ho trovato la mia metà, sono stato fortunato! Ma adesso, preferirei morire con lei, restare con lei per tutta la vita. Il pensiero di restare in vita senza di lei mi mette i brividi. Ho bisogno di un motivo per vivere, per andare avanti. E se non c'è lei io non ho motivo per continuare a lottare.

"Voglio venire con te."

"Dove?"
Domanda confusa.

"Nel mondo dei morti."

"Non dire sciocchezze Peter, il tuo posto è sull'Isola."

"E se invece il mio posto fosse con te? Non hai mai pensato a questo Wendy?"
La supplico, sono disperato, farei qualsiasi cosa in questo momento pur di rimanere con lei.

"No Peter, non ci ho mai pensato. Perché sono sicura del fatto che il tuo posto è sull'Isola, con quelle persone che ti amano."
Spiega con un sorriso dolce e triste.

"Tu non mi ami?"
La voce si strozza al solo pensiero che la risposta possa essere negativa.

"Tu hai il mio cuore, Peter. Esso ti appartiene da migliaia di secoli. E ti apparterrà per sempre. Capito?"
Appoggia una mano sulla mia spalla, ho la sensazione di poter cadere da un momento all'altro. Ma lei mi sorregge, come ha sempre fatto. Mi sostiene, mi aiuta a restare in vita.

"Io non esisto senza di te. Ma il destino è stato crudele con noi. E se dovrò vivere per sempre senza di te, lo farò. Ma non sarò mai più quello di prima. Certe cose, certe persone ti segnano per sempre. E tu non solo mi hai cambiato, mi hai proprio stravolto la vita."
Sorrido debolmente mentre una lacrima riga il viso ad entrambi.

"Peter, è il momento di andare."
Mi dice con un sorriso che si spezza poco dopo.

"Wendy."
La blocco con una mano sulla spalla.

"Ti amo."
Sussurriamo entrambi, mi ha letto nel pensiero.

"E lo farò per sempre."
Continua lei.
La bacio. Lento, piano, veloce, forte. È l'ultima volta, penso. La stringo, assorbo il suo calore, la sento accanto a me per l'ultima volta. Passione, tristezza tutto in un unico gesto.

"Ho bisogno di te."
Sussurro sulle sue labbra staccandomi di poco.

"No, non hai bisogno di me, tu sei Peter Pan."
Sorride piano allontanandosi, per sempre.

Lentamente si allontana da me facendo dei passi in avanti. Una forte luce bianca inizia ad avvolgerla.
Il silenzio fa da sottofondo a questa scena. Riusciamo solo a guardarci insistentemente negli occhi. Noi siamo in silenzio, ma gli occhi stanno parlando e fanno un casino tremendo. Si dicono addio, ma anche grazie. Wendy inizia a sollevarsi in aria mentre la luce la accompagna, la cosa non mi spaventa perché so che finalmente sta andando nel posto dove deve stare.

Per un po' forse continuerò a urlare il suo nome a me stesso, nel cuore. Ma alla fine la ferita si cicatrizzerà.

L'ultima cosa che ricordo di aver visto è lei che mi faceva un cenno del capo. Come se fosse il suo ultimo saluto, come se mi stesse assicurando che sarebbe andato tutto bene.

Quella è stata l'ultima volta in cui ho visto Wendy Darling.