ATTENZIONE MEGA SPOILER FINE QUARTA STAGIONE.
Non azzardatevi a dare la colpa a me se ve lo spoilerate, io vi ho avvisati :)
La storia parte dalla seconda stagione - più aggiunte - e prosegue di conseguenza.
Buona lettura.
"Questo che vuol dire?" Scott lancia il telefono di Stiles verso il ragazzo e incrocia le braccia al petto. 'Merda' "Scott..." "Sono tutto orecchie, Stilinski. O dovrei dire Winchester?" Stiles abbassa la testa, per la prima volta - da sempre - senza scuse. "L'ho scoperto solo qualche giorno fa. Devo andare con loro" "E quando pensavi di dirmelo? Quando pensavi di avvisare il tuo migliore amico?" "Credi forse che sia facile, Scott? Scoprire che il tuo unico genitore non è davvero tuo padre, che hai dei fratelli cacciatori di chissà che cosa e che la madre che non sapevi di avere è morta uccisa da un demone? Tutta la mia vita si sta sgretolando, un pezzo alla volta. Devo forse ricordarti che, inoltre, viviamo in una città dove c'è Halloween a ogni luna piena?" Crolla a sedere su una sedia, prendendosi il viso tra le mani e scompigliandosi i capelli passandoci le mani. Scott si avvicina a lui e gli s'inginocchia accanto, cercando di guardarlo in viso. Gli appoggia una mano sulla spalla e: "Sti..." "Speravo non venissi. Speravo non lo scoprissi" Stiles sposta le mani dal viso e appoggia i gomiti sulle ginocchia, guardando il viso confuso dell'amico. "Volevo semplicemente scomparire. Vederti mi avrebbe ucciso. Vedere il tuo viso prima di andarmene mi avrebbe fatto soffrire più di qualunque altra cosa. Io... mi sento come se ti avessi mentito, Scott. Tutti questi anni, tutta la mia vita è stata una presa in giro. Ma so che tu sei un punto fermo e l'idea di perderti mi uccide. Speravo di non dovermene andare con in mente la tua espressione tradita e ferita" "Non è colpa tua. Non è colpa di nessuno. Scommetto che Sam e Dean e John e tuo padre hanno avuto un motivo preciso per aver fatto quello che hanno fatto e-" "Scott" Il ragazzo dai capelli disordinati alza lo sguardo sul suo migliore amico, trovando un'espressione seria che non è sua. Quello che più temeva si sta avverando; non lo riconosce più. Lo Stiles di sempre lo avrebbe chiamato a casa sua per invitarlo ad una maratona di un qualche videogame Lego, ignorando completamente la luna piena in avvicinamento, nel tentativo di farlo sentire come se nulla fosse cambiato. "John non è mio padre" Scott apre la bocca per protestare, ma viene interrotto dal castano. "Non più. Io non appartengo a nessuna delle due famiglie. Gli Stilinski sono il passato e i Winchester... io non appartengo a nessuno, Scott. Solo a me stesso" "Ma questo non ti impedisce di affezionarti a qualcuno, Stiles. John ti vuole bene. E tu vuoi bene a lui. Tutto questo non lo cambierà" Stiles ci pensa un po'. Sa che Scott ha ragione, e non riesce ad avercela con lo sceriffo nonostante gli abbia mentito per tutta la sua vita fino ad allora. Lui è l'uomo che gli aveva fatto da padre, che lo aveva cresciuto, che lo aveva amato, che gli aveva salvato il culo dal carcere più e più volte, colui che lo prendeva in giro per i suoi sospetti sulla sua omosessualità, colui che aveva accettato di non sparare a Derek quando si erano messi insieme, colui che lo aveva confortato dopo la morte di sua... di Claudia. Lei sapeva? Era troppo piccolo perché lei potesse anche solo pensare di dirglielo, ma se le circostanze fossero state diverse, se ce l'avesse fatta...
A Stiles non piace questa linea di pensiero. Si alza in piedi e lo stesso fa Scott, che non aspetta un cenno dal suo amico per abbracciarlo. Mentre lo stringe a sé, Stiles si accorge che tutto questo suona come un addio. Ed è l'unica cosa che non voleva, solo che non riesce ad allontanarsi dal conforto di quelle braccia familiari e rassicuranti. L'unica altra persona che l'avrebbe fatto sentire allo stesso modo indossava perennemente una giacca di pelle e l'aveva lasciato alcune settimane prima, preoccupandosi della sua sicurezza, mentre entrambi erano spaventati da quello che stava succedendo attorno a loro. Scott si allontana e gli appoggia le mani sulle spalle, sorridendo leggermente. "Spero che tu possa perdonarmi per quello che ho fatto" "Che cosa-" "Non c'è tempo per le spiegazioni. Vieni!" Scott lo trascina attraverso casa sua, facendolo quasi cadere sulle scale e trascinandolo per i corridoi, sbatacchiandolo contro i muri e gli stipiti delle porte, mormorando delle scuse mentre cerca di trattenere le risate. Questo ricorda a Stiles uno dei tanti pomeriggi passati con il suo migliore amico, mentre lo trascina fuori da casa sua per andare ad indagare nel bosco o per trascinarlo fuori solo per smettere di star davanti al computer. Sarebbe tutto più facile se fosse così... "Scott ma che-" Si blocca all'improvviso quando vide i suoi amici che li aspettano, in piedi in mezzo al suo giardino. Ci sono tutti, Lydia, Isaac, i gemelli, Danny, Liam, Jackson, Allison. Tutti, tranne Derek. Sente il respiro di Scott vicino all'orecchio prima che lui gli sussurri: "Ho provato a chiamare Derek, ma..." "Va bene, Scottie. È tutto perfetto" Stiles da un abbraccio al suo migliore amico, chiudendo gli occhi e stringendolo a sé. "Rimani un pezzo di merda, però. Ti ho appena detto che-" "Credevi davvero di potertene andare senza dirci nulla?" Stiles si volta verso Lydia, che si è avvicinata a loro e gli ha appena mollato un pugno sulla spalla. La ragazza lo osserva attentamente prima di corrucciare la fronte, mentre i suoi occhi diventano lentamente lucidi e il suo labbro inferiore comincia a tremare leggermente. Avvolge le braccia attorno alla vita di Stiles e lo stringe forte a sé, strofinando il viso sulla sua camicia e cercando di soffocare i singhiozzi. "Sta' attento, coglione" "Lo farò, Lyds. Lo prometto" "Stilin- uh..." Stiles si allontana da Lydia e rivolge lo sguardo verso Jackson, sorridendogli debolmente. "Chiamami Stiles, okay?" Allunga la mano verso di lui, osservandolo mentre lui la guarda con lo sguardo confuso e incerto. Quando il ragazzo la afferra esitante Stiles sorride di più, consapevole che quel ragazzo vuole solo proteggere Lydia e, a modo suo, anche tutti gli altri. "Io... okay. Prenditi cura di te, intesi?" "Tieni d'occhio Lydia. Non vorrei che si cacciasse nei guai" "Sei un cretino" Lydia alza gli occhi al cielo e gli sorride, avvolgendo le braccia attorno alla vita del suo ragazzo. "Oh, lo farò" Jackson gli rivolge un sorriso timido ma sincero, prima di farsi da parte per lasciare gli altri a salutare Stiles. Riceve un abbraccio da tutti, raccomandazioni, commenti, saluti. Dopo aver abbracciato Isaac si volta, trovandosi Allison davanti. Ha le guance rigate dalle lacrime, ma la sua espressione è relativamente serena. Bellissima come sempre, forte come sempre, coraggiosa come sempre. Fa un passo verso di lei e la abbraccia, avvolgendole la vita con le braccia e annusando il suo profumo delicato ma confortante. Lei gli stringe le braccia dietro al collo, affondando il viso nella sua spalla e lasciandosi sfuggire un singhiozzo. "Mi mancherai tanto, Sti..." "Anche tu, Alli. Anche tu. Devi farmi due promesse però" Sente la ragazza annuire contro la sua pelle mentre le spalle cominciano a tremarle. "Uno" La allontana di poco e la osserva attentamente, asciugandole le lacrime e sorridendole debolmente. "Devi prenderti cura di Scott. Sai che è talmente idiota da andare addosso ad una porta a vetri chiusa e non accorgersene nemmeno" La ragazza ride, abbassando la testa e mostrando le fossette. "E due" Allison alza leggermente la testa e lo guarda negli occhi. "Prenditi cura di te stessa".
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One-Shots Sterek - -
FanfictionUno sfogo personale alla ricerca di ispirazione e espressione. One-shot come vengono, che seguono fili di pensiero e quindi leggermente a caso. Buona lettura :)