Capitolo dodici

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Mi sveglio di soprassalto.
Durante il sonno ho rivissuto quegli attimi crudeli con Simone...
ma questa volta non c'era Romeo a salvarmi.
Michele non è in camera.
Mi siedo sul letto ed inizio a piangere.
Ho bisogno di liberarmi da tutta quella paura che ancora sento dentro.
Le lacrime scendono ed io inizio a pensare a Romeo.
Quel ragazzo è così
maledettamente bello.
Con quegli occhi
che ti fanno sciogliere
come se fossi un ghiacciolo
sul fuoco bollente di un focolare,
quel sorriso
che illumina
più del sole a mezzogiorno,
quei capelli,
sempre perfetti,
che ti verrebbe voglia dì scombinarglieli
solo perché sono più in ordine dei tuoi,
quel carattere da vero duro
che ti fa letteralmente cacare in mano ma allo stesso tempo ti fa sentire protetta,
il suo calore
che riesce a trasmettertelo
con una semplice carezza,
il suo profumo,
il più buono di tutti,
che ti fa arrivare in paradiso
e non desideri altro
che sniffarlo per tutta la vita.
Beh si talmente stronzo...
ma dannatamente perfetto.

Dopo essermi calmata prendo il telefono e noto la sfilza di messaggi su whatsapp per sapere come stavo.
Con calma rispondo a tutti e poi scendo a fare colazione.
In cucina c'è Roberta.
Mi siedo vicino a lei e mangio un pezzo di crostata alla Nutella.
Mi chiede com'è andata la festa è così le racconto tutto, omettendo, però, l'incontro con Simone, sia perché fa male riviverlo, ma anche per non farla preoccupare...anche se ormai è passato.
Decido di andare a casa e rintanarmi nella mia stanza per stare al sicuro.
Faccio un lungo bagno e attivo anche l'idromassaggio per rilassarmi meglio. Successivamente mi butto sul letto con le cuffiette nelle orecchie e senza accorgermene mi addormento.

È ora di pranzo quando Michele viene a svegliarmi e mi porta anche una potentilla, un fiore che simboleggia la protezione.
Essa nasce sui monti e durante i temporali le sue foglie riescono a piegarsi in avanti per proteggere i fiori più delicati.

A casa ci siamo solo io e Michele perché Valeria è tornata a scauri, Roberta sta a mare con Clara, invece papà e Alessia sono andati a fare una passeggiata e rientreranno a momenti. 
Mik cucina davvero bene e mi ha preparato gli spaghetti alla carbonara, uno dei miei piatti preferiti.
Mangiamo anche la cotoletta e le patatine ed infine lavo tutto mentre lui si butta sul divano.
Il pomeriggio passa velocemente mentre ci facciamo un bagno in piscina con Roberta e poi vediamo 'Babadook', un film horror che non mi ha per niente spaventanto.

Verso l'1:51 mi arriva un messaggio da un numero privato
'domani al pa(r)co alle 17:30'.
Chi sarà?!
Beh quella 'R' in evidenza mi fa pensare subito a lui...
infondo al parco ho incontrato solamente lui...Romeo.
No, è impossibile che sia lui.
1) che gli frega di me quando ha già tante ragazze che gli vanno dietro
2) come ha ottenuto il mio numero?!
Oddio però se fosse lui...😍
'Giulia basta!'
Mi rimprovera la mia coscienza ed ha ragione, in questo modo mi illudo solamente.
Chi potrà essere?!
Uno dei miei amici?!
Ma per quale motivo ha usato il numero privato?!
...R?!...R?!
Alla fine penso a Simone...lui fa di cognome 'Ravo'.
Un brivido scorre lungo la mia schiena, sento il sangue gelarsi nelle vene
ed il cuore accelera per la paura.
Okay Giulia adesso calmati, mettiti a dormire e domani ci penserai
Mi ripeto questa fase ma nella mia mente penso a quella 'R'...chi sarà?! Perché vuole vedermi?!
Mi giro e mi rigiro nel letto ma questa sera il sonno non vuole farmi visita.

La mattina seguente dico a Michele del messaggio ma lui mi vieta di andarci. Io ci voglio andare solo per scoprire chi è quindi lo convinco e mi accompagnerà anche lui.

Verso le 17:15 usciamo di casa con Alessia.
Lei e Michele vanno sulle altalene mentre io mi siedo su una panchina poco distante.
Il tempo passa e non arriva nessuno.
Mi guardo intorno ma non c'è nessuno  che conosco, mi sale un po l'ansia però continuo ad osservare Alessia.
Ad un certo punto mi sento osservata così mi giro verso destra e vedo Romeo seduto accanto a me intento a fissarmi.
Salto per lo spavento e lui si mette a ridere.
🚺:' cosa ci fai qui?!'
👱🏽:' non mi saluti?!'
🚺:'mm...no! Comunque Grazie per l'altra sera'
mi alzo ma lui mi afferra per un braccio e mi fa sedere.
Lo guardo dritto negli occhi, libero il mio braccio dalla sua presa e poi mi volto verso Alessia e noto che sta giocando con Mia.
Mik mi manda un messaggio ma dico che può tornare a casa perché è tutto okay.
Restiamo un po in silenzio e poi Romeo mi chiede:' non devi dirmi nulla?!'
🚺:'fammi pensare...no!'
👱🏽:' ah no?!'
🚺:' No!'
👱🏽:' Vabbene!', si avvicina e appoggia il braccio dietro le mie spalle.
Io mi allontano piano piano.
Lui cerca di non ridere e inizia a fare facce strane mentre si avvicina sempre di più.
🚺:' cazzo!' Impreco quando arrivo al bordo.
👱🏽:' pensavi di sfuggirmi, eh😏?!'
Vorrei tanto andarmene ma è come se fosse una calamita e non riesco ad allontanarmi da lui.
👱🏽:' allora, sto ancora aspettando!'
🚺:' cosa?!'
👱🏽:' non devi dirmi o fare nulla?!'
Lo guardo un poco prima di rispondere e con voce tremante gli chiedo
'eri tu con il numero privato?'
👱🏽:' ti sei spaventata!
Però sei stata coraggiosa a venire!'
Io tiro un sospiro di sollievo nel sapere che fosse lui anche se sono ancora molto agitata.
Perché cavolo mi fai questo effetto?!
Per nascondere un po' le mie emozioni non rispondo e guardo le bimbe giocare.
👱🏽:' hai visto come si divertono?'
Io annuisco
👱🏽:' potremmo divertirci anche noi, che ne dici😏?' E mi sposta i capelli di lato
🚺:' ma vaffanculo, non sono mica come tutte quelle troie che ti vengono dietro'
Sono furiosa, mi alzo e vado da Alessia. Lui mi segue e mi affianca.
Poi mi sussurra 'non volevo offenderti'
🚺:' beh invece l'hai fatto perfettamente😡!
Ale andiamo a casa è tardi!'
Mia:' Così presto?'
🚺:' sì Mia, mi dispiace sarà per la prossima volta'
Alessia:' Giulia qualche volta Mia può venire a casa?'
🚺:' certo, quando vuole'
👱🏽:' vi accompagnamo noi.' Interviene Romeo
🚺:' come scusa?! Credo di non aver capito bene'
👱🏽:' ho la macchina qui fuori e dato che anche noi stiamo andando via vi diamo un passaggio.'
🚺:' no, grazie. Preferiamo camminare'
Alessia:' no Giulia sono stanca, voglio andare in macchina '
🚺:' io voglio camminare, quindi ti porto in braccio'
👱🏽:' ti stancheresti inutilmente'
🚺:' non fa nulla, preferisco camminare che andare in macchina con un, mimo con le labbra, puttaniere'
👱🏽:' ma insomma non è colpa mia se voi tutte mi cadete ai piedi! 😌'
🚺:' io non sono 'tutte' e di certo non cado ai tuoi piedi quindi puoi benissimo andare dalle tue amichette, qui stai solo perdendo tempo'
Prendo Alessia per mano ma Mia mi implora di andare con loro in macchina.
Dopo tanta resistenza cedo e ci dirigiamo verso la macchina.
Le bimbe salgono dietro, invece a me tocca stare davanti vicino a questo coglione antipatico.
Non lo sopporto però è dannatamente bello.
Durante il viaggio parlano solo le bimbe mentre io e Romeo ci guardiamo di nascosto anche se entrambi ce ne siamo accorti.
Arrivati fuori casa ci salutiamo ed andiamo via.

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