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Caro Shawn,
È da quasi un mese che sei in coma. Il proiettile ti ha perforato il polmone sinistro. Ti hanno salvato per miracolo. I dottori avevano preannunciato che se non ti saresti svegliato entro una, massimo due, settimane probabilmente saresti morto.
Eppure è un mese sei ancora in ospedale. E da un mese non ti svegli. Ti continuano a spacciare per morto. Pensano che da un momento all'altro potresti avere una ricaduta. Non vivo, perché tu  sei la mia vita. E adesso si trova in un limbo oscuro, tra la vita e la morte. Abbiamo vinto la causa e adesso Jack è in prigione per tentato omicidio. È un sollievo sapere che non potrà più farci del male. Ormai è come se vivessi in ospedale. Dalla mattina alla sera sto qui, e ti parlo aspettando che tu possa svegliarti. Sperando che per il momento, tu possa almeno ascoltarmi. Ritorno a casa solo per cambiarmi e fare la doccia. Il tuo tour estivo è completamente saltato.
Ed è tutta colpa mia. Avrei dovuto portarmi dietro il telefono, oppure non sarei dovuta uscire per niente. Sarei dovuta essere io al posto tuo. Io ora dovrei essere su questo lettino d'ospedale, pallida, quasi morta. Io, perché non ti ho saputo amare a dovere. E continuo a ripetersi che è colpa mia, è tutta fottuta colpa mia. Tu sei quasi morto per salvarmi, per me. Ti avrei dovuto aiutare. Ma, te lo dico chiaramente, come avrei potuto aiutarti?
Ho sperato fino all'ultimo che quello a terra non fossi tu, ma il destino ha voluto così. E lo odio per questo, mi ha strappato la mia unica ragione di vita. Ma allo stesso tempo amo il destino; ci ha fatto conoscere ed innamorare.
Io ti aspetto amore mio.
Svegliati, e non morire, te ne prego. Sii forte, io ti continuerò ad aspettare.
Per sempre tua, Crystal.

Dear Shawn -s.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora