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Crystal's pov
Ero ancora mezza addormentata sulla solita sedia scomoda degli ospedali; vicino al lettino di Shawn, quando mi sentii chiamare.

«Crystal, svegliati.»
E quella voce. Quella voce che mi era mancata per un lungo mese.
«Shawn, Shawn, oddio sei sveglio. Oddio, aspetta ora chiamo un dottore.» Urlai.

Chiamai in poco il dottore che fece dei controlli.
«Il paziente sta bene, vorremmo che questa sera rimanga ancora sotto osservazione. Se tutto va bene, potrà tornare domani a casa. Buona giornata.» Asserì il dottore, prima di andarsene.

Rientrai nella stanza. Nel frattempo arrivarono i ragazzi, Karen, Manuel e Aaliyah; che avevo precedentemente chiamato.

«Shawn!» Urlò tutto il gruppo di ragazzi alla sua vista. Matt, invece, mi aveva detto che avrebbe preso il primo volo disponibile. Erano sorpresi che si fosse svegliato, anche felici.

Karen era scoppiata a piangere da un bel pò.
«Grazie per averci avvisati, Crystal.» Mi sorrise Manuel.
«Era un mio dovere.» Risposi semplicemente.
«Comunque, il dottore mi ha detto che lo dovranno tenere sotto osservazione sta notte. E domani potrà tornare a casa.»
Continuai.

«Shawn ci sei mancato tanto.» Continuò a singhiozzare Karen.
«Allora stai bene?» Continuò.
“Mamma, sarà la milionesima volta che me lo chiedi. E sì, sto bene.” Disse Shawn alzando gli occhi al cielo.

Mi scappò una risatina, quanto mi era mancato.
Gli altri ragazzi stavano in corridoio ancora increduli.

«Ragazzi, stavo pensando-» Mi interruppero.
«Perché pensi?» Guardai male Taylor e ridacchiai.
«Stavo pensando, di fare una festa in spiaggia, un falò insomma, per Shawn. Ovviamente fra qualche giorno.» Mi sembrava una buona idea.

«Ma se facciamo vestire le ragazze da hawaiane?» Ecco di nuovo Taylor.
«Se non chiudi la bocca, sarai tu la hawaiana, Tay.» Roteai gli occhi al cielo.
«Come non detto.» Alzò le mani in segno di resa.

«Mi piace l'idea.» Commentò Cameron.
«Concordo.» Lo assecondò Nash.
All'improvviso mi squillò il cellulare. Matthew mi aveva mandato un messaggio.

"Ah, per la festa, voglio una torta di oreo."

"Ma cosa ne sai della festa?"

"Hai lasciato la chiamata aperta, genio."

Mi battei una mano sulla fronte.
Io e Matthew eravamo diventati migliori amici, e avevo ormai capito quanto mangiasse. E molte volte abbiamo mangiato insieme, e ci siamo sempre abbuffati di cibo.

Tutti accettarono la proposta di fare quella "festa". Nel frattempo uscirono dalla stanza Karen e Manuel.
«Shawn ti cerca.» Mi sorrisero.
Silenziosamente entrai nella stanza.

«Shawn.» Scoppiai a piangere. Mi era mancato tantissimo.
«Vieni qui.» Allargò le braccia.
«Sono un mostro, non ti merito.»
Scossi la testa.

«Di cosa parli?» Si incuriosì.
«È colpa mia, Shawn. È colpa mia se sei stato un mese in coma. È colpa mia, e non vedo come tu possa stare accanto a una persona del genere.» Nascosi il viso tra le mani, continuando a piangere silenzio.

«Crystal, non avresti potuto fare niente, neanche se avessi voluto. Sono stato io a dirti di andare via, e non me ne pento.» Asserì.

«Se solo non fossi uscita forse-»
Continuai, ma venni interrotta.
«Crystal, non so cosa avrei fatto se tu fossi stata al mio posto, in fin di vita. A differenza, sono contento di averti salvato da quello psicopatico.» Terminò.

«Ti adoro.» Riflettei ad alta voce.
«È un vago tentativo di friendzone?» Si preoccupò.
«Che idiota.» Ridacchiai.
«Ti amo.» Continuai stringendogli la mano.
«Anche io, Crystal, tanto.» Mormorò.

«Forse, e ribadisco, forse, ho letto il testo di 'Treat You Better'.»
Mi lasciai sfuggire mentre giocherellavo con le dita della sua mano.
«Ma doveva essere una sorpresa.» Si lamentò.

«Mi è piaciuta, è spettacolare.»
«Sei sicura? Non è che lo dici tanto per-»
«Starai mai zitto?» Sorrisi ironica.
«Zittiscimi a modo tuo allora.»
Si sporse.
«Proprio no, tu ora ti riposi.»
«Ma se ho dormito fino ad adesso.» Commentò.

«Ti riposerai e basta.» Ribattei.
«Okay, dottoressa sexy.» Lanciò una sorta di sguardo malizioso.
Che sexy, proprio per niente, con una tuta, i capelli legati a casaccio poi. Ovviamente anche struccata. Io direi "una dottoressa zombie" casomai.

«Sono troppo attraente, guarda.» Ridacchiai sarcastica.
«Hai mangiato?» Mi chiese.
«Ti sei appena svegliato, non pensare a come-»
«Hai mangiato?» Ripeté.
Non risposi, abbassai lo sguardo, continuando a tenerlo per mano.

«Sei dannatamente magra, Crystal.»
«Appena uscirò da qui, cucinerò io per te, e vedremo se mangerai poi.» Continuò.

«Ricordi che non sai cucinare?»
Cercai di non ridere.
«Imparerò a cucinare, allora.»
«Abbracciami, ora.» Continuò.
Senza farmelo ripetere due volte, lo abbracciai.

«Ti amo.» Mormorai contro il suo petto.
«Anche io, anche io.»

Dear Shawn -s.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora