Rosa si svegliò legata alla sedia ed ammanettata. Mi avvicinai e dissi:"Ben svegliata". Era confusissima e ad un certo punto iniziò a gridare dal dolore. Gli faceva male la "ferita" che gli avevo procurato con l'ago tranquillizzante. Lei mi guardò con sguardo strano, quasi provocante ma io non ci cascai e risposi con una gelida espressione facciale che non avrebbe lasciato presagire nulla di buono. Presi una sedia e la misi di fronte a lei. Mi sedetti e iniziai a domandarle che cosa voleva dalla mia vita. Lei accennò: "Nel tuo vecchio appartamento..."e io "Nel mio vecchio appartamento cosa?"e lei "tu non sai cos'hai fatto..." Svenne di nuovo.
Le sue parole mi avevano venire la pelle d'oca. Non sapevo cosa fare, non sapevo che cosa stesse succedendo. Un brivido mi percorse la schiena quando pensai ad una cosa..."Se con il rito avessi riportato in vita Jessica?" La mia mente razionale diceva che non era possibile ma dopo quel rito tutto era possibile. In quel preciso istante la porta di casa si spalancò...
