/1/ -Gerard-

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Ah, la storia di Gerard.
Il grande piccolo Gerard, un ragazzo d'oro, dico io.
Gerard, un qualcuno timido e introverso, dolce e sensibile ma impacciato e sfortunato. Un ragazzo intelligente e sveglio, si, ma senza nessuno che potesse apprezzare le sue capacità.

Perchè Gerard non esisteva.

Non del tutto, almeno. Non era un fantasma, era un ragazzo in carne ed ossa.
Non era nè demone nè angelo, non apparteneva all'inferno o al paradiso.
Forse ciò che lo descriveva meglio era la parola spirito, perchè Gerard era uno spirito vivo; un'anima reale che vagava nel suo mondo, ma neanche questa parola lo rappresentava.
Gerard viveva in una dimensione parallela, dove lui poteva vedere noi e noi non potevamo vedere lui.
Un oblio, in cui giaceva solo il suo spirito.

Ma Gerard era più di un semplice spirito.
Gerard era buono con tutti; cercava sempre di dare una mano.
Insomma, come poteva farlo almeno.
Come avevo detto, Gerard era un ragazzo sveglio.
Tendeva a aiutare chiunque ne avesse avuto bisogno: chi voleva ricevere un segno e sperava che qualcuno glielo desse, doveva solo attendere che Gerard si facesse vivo in qualche modo. Una folata di vento tra i capelli, una stella luminosa, un profumo delicato. Qualunque cosa comune che assumesse significato in un momento scelto.
Erano tante le persone da aiutare, Gerard era molto indaffarato.

Ma buono com'era, decise di dare ancora di più.

Gerard avvertiva le persone. Se si comportavano in modo sbagliato o rischioso, dava segni di tutti i tipi per spingerli nella giusta via: sussurri, brividi, incubi...
Cose che spaventavano e che portavano ad avere un comportamento migliore.
Ma Gerard non spaventava per ira, perdonava tutti e aiutava.

Se qualcuno fosse stato in pericolo, Gerard avrebbe fatto qualsiasi cosa per metterlo in guardia, sfruttando persone e sogni. Era in grado di costruire interi piani per riuscire a allarmare qualcuno, da piccole storie a intere generazioni soggiogate.

Era difficile escogitare questi metodi, ma era un ragazzo intelligente, no?

Gerard era felice di essere d'aiuto, si sentiva soddisfatto.
Ma chi lo aveva chiamato Gerard?
Lui non era mai nato, esisteva e basta.
I secondi e i secoli non lo facevano invecchiare, non aveva età. Sapeva di esistere, di avere un corpo, ma non sapeva come fosse fatto o a cosa somigliasse. Si sentiva umano, ragazzo, ma non ne era certo sicuro.
Mai lo seppe, comunque.
Nel tempo, alcune persone iniziarono a sentire la presenza di Gerard, ma nessuno sapeva spiegarla.

"Fato" lo chiamavano alcuni
"Destino" molti altri
"Segni" pensavano molti

Ma nonostante neanche i filosofi riuscissero a spiegare come, una cosa era certa.
Esisteva, a modo suo, ma esisteva.

Per questo Gerard non si sentiva solo, lui sapeva che altri lo conoscevano in qualche modo.
Il piccolo grande Gerard, presente in tutti e in nessuno, in un mondo creato da lui per lui.
Aiutava tutti, molte volte per cose semplici, altre per vere tragedie.
Sventava assisinii e incidenti, con lui tutti morivano di vecchiaia vivendo una vita tranquilla.

Ah, Gerard.

Come divenne triste il giorno in cui un umano non ascoltò i suoi consigli.

"Tutte sciocchezze, non esiste nessun fato. Il destino me lo scelgo io"

Diceva in tono convinto.
Scettico e a mente chiusa, con quelle parole ferì molto Gerard.
Non si sa che epoca fosse stata, poteva essere ieri come mille anni fa, Gerard per la prima volta non aiutò un uomo.
Quello morì tra atroci sofferenze.
Preso dalla tristezza, questo fu stato il più grande errore che Gerard potesse fare. La morte di quell'uomo fece scalpore, e alcuni iniziarono a dubitare di lui. Prima alcuni, poi molti, poi parecchi e infine troppi.
Gerard era sempre più triste.
Non ce la faceva più.
Aveva capito il suo errore e aveva cercato di recuperare, ma il danno era fatto.
Ormai era troppo tardi.
Decise che il tempo nel suo mondo era finito.

Voleva però aiutare tutti quanti con un ultimo gesto eroico, per smettere di soffrire.

Decise che era tempo di cambiare, doveva cercare di aiutare tutti gli scettici che non credevano ai suoi segni. Così si spezzò in miliardi di frammenti e entrò nella mente di tutti.
I discendenti dell'umanità avevano Gerard dentro, chiunque fosse nato in questo mondo aveva un piccolo frammento di lui ereditato dalla famiglia.

Gerard dispensava a tutti consigli e sensazioni, direttamente dalla mente di chi lo chiamava.

Ma sono secoli che nessuno lo chiama più Gerard,
Coscienza è il suo nuovo soprannome.

Non ha più corpo ne mente, non si sa come ci sia riuscito.
Ma era un ragazzo sveglio, no?

.Forgotten Memories.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora