Capitolo 4: Bagno di sangue

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Il giorno della prova è arrivato, Chara dovrà resistere alla tentazione di uccidere gli umani in una normalissima giornata al mare. Abbiamo saputo che Rocco verrà e ci sarà un'altro mio amico, Lenur, ho paura riguardo a lui essendo fissato con Undertale e soprattutto con Chara, potrebbe mandare a monte tutto ciò che ho fatto finora, così lo avverto. Andiamo e appena arriviamo allo chalet, Chara subito diventa turbata nel vedere tutte quelle persone, ma resiste. Rocco e Lenur ci stanno aspettando al nostro luogo preferito, ovvero la nave giocattolo dove trascorriamo la maggior parte del tempo a parlare. Appena Lenur la  vede impazzisce di gioia. Due o tre parole e Rocco gli da un pugno sullo stomaco così da farlo star zitto, lei ride. Rocco dice: Andiamo a fare il bagno- io: Subito?- annuisce.  Appena entrati in acqua sentiamo che è gelida, così Rocco dice: hey sapete perché il titanic è affondato? Non aveva l'ICEBAG!- allora Chara ridendo dice: Questa era buona- così trascorriamo qualche ora in acqua. Quando usciamo, Lenur shippa (spera che si innamorino) Chara e Rocco, così parte un inseguimento doppio per picchiarlo a sangue. Ce la fanno ma Rocco la blocca  all'ultimo instante. Io lo chiamo per parlargli in privato e gli dico: Non è un gioco stavolta, fa attenzione, e non fargli capire che fa parte di un videogioco- lui annuisce annoiato. Facciamo merenda con dei ghiaccioli, e stando fermi al bar Rocco dice: Sapete perché Napstablook sta sempre fermo? Perché è Napstablock- questa volta Chara si limita a sorridere. Passiamo il pomeriggio a ridere e scherzare alla nave, Lenur fa imbestialire Chara un paglio di volte. Lei stranamente riesce a mantenere la calma con gli umani, anzi ci socializza pure, ma quando arrivò un bambino non riuscì a controllarsi. Aveva come uno strano impulso omicida verso i bambini con meno di 5 anni, non riuscivamo a capire il perché, quindi lei ce l'ho spiegò dicendo che odiava la loro mentalità. Così la giornata passò tranquillamente, parlammo, Chara non uccise nessuno, e così tornammo a casa tranquillamente. La sera dopocena invitai in piazza un mio amico e venne pure Chara per fare una passeggiata. Presi il suo coltello per evitare spiacievoli sorprese. Così andammo  tranquillamente, questo amico era Lyde, un ragazzo un pò stupido ma comunque in gamba. Mentre passeggiavamo diceva delle cose che evidentemente a Chara non andavano molto bene. Vanti, scherzi, barzellette offensive e gesti stupidi. Mentre eravamo in un vicolo isolato dal resto della città, Lyde fece un'altra delle sue azioni stupide, la goccia che fece traboccare il vaso. Chara mi prese il coltello dalla tasca e lo conficcò nel suo occhio. Rimasi sbalordito, ero l'unica persona che sapeva di ciò, ma non volevo dire nulla. Lei non lasciò traccie, ne tantomeno disse qualcosa. Reagì come se non fosse successo nulla. Così tornammo a casa tranquillamente...

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