Good girls go to Heaven,
Bad girls go everywhere.
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-Mi ritrovo ancora a viaggiare.
Questo è il nostro terzo trasferimento negli ultimi quattro anni. Non faccio in tempo a stringere nuove amicizie che già dobbiamo andarcene.
Il motivo? L'azienda di mio padre. La sua unica ragione di orgoglio. Ci tiene tanto a farla conoscere a tutto il mondo.
La nuova destinazione è a Houston,una città degli Stati Uniti.Guardo il finestrino annoiata,con una mano che mi mantiene il mento,mentre ascolto con le cuffiette una canzone dolce,che rimbomba nella mia mente.
Mia madre è morta da circa dieci anni,quando ero molto piccola. Una brutta malattia la colpì e nonostante anni di cure non ce la fece. Morì, lasciando me e mio padre da soli. Ancora non si sa di quale malattia si trattasse o la sua origine,ma son certa che in quel periodo mia madre non se la stava passando molto bene. Ricordo che era sempre a letto,non uscivamo quasi mai,ed io continuavo a sperare che si sarebbe rimessa il più presto possibile,così da poter fare lunghe passeggiate insieme a lei. Ma il mio sogno fù distrutto dalla sua morte.
Non mi è mai piaciuta l'idea di dovermi trasferire,ma ho sempre preferito tacere ed accontentarmi. Non posso di certo rendere a mio padre la vita un inferno,soprattutto dopo che ha visto sua moglie morire.
Incomincia a girarmi la testa. Sarà da circa sette ore che viaggiamo,e mai una volta che abbiamo sostato per uscire fuori a prendere una boccata d'aria.
HEARTFILIA: "Tutto bene?"
A svegliarmi dai miei mille pensieri è la voce di mio padre,che cerca compagnia mentre è alla guida.
LUCY:"Si,ho soltanto le gambe addolenzite e un forte mal di schiena."
HEARTFILIA:"Tieni duro,siamo quasi arrivati"
Dice per poi indicarmi una casa non troppo lontana da noi.Dopo svariati minuti,che per me sono sembrati un eternità,raggiungiamo la nostra nuova casa. Una casa enorme con uno stile moderno,con ai lati dei bellissimi fiori colorati. Appena faccio per entrare ,il profumo di quest'ultimi mi invade le narici. La casa è provvista di salotto,cucina,quattro bagni,tra cui due nelle nostre rispettive camere,e un giardino nel retro. Noto delle scale che portano ad un piano di sopra e in quel piano vi è un lungo corridoio con due camere: una alla fine e una a destra. Decido che la mia camera sarebbe stata la prima e corro a vedere il suo interno. Spaziosa,con un grande e grazioso balcone che mi portava sulla visuale del giardino nel retro,un letto matrimoniale,un armadio e un tavolo con sopra uno specchio. Controllo sul cellulare l'orario.
23:58 P.M.
Mi sbrigo a mettere le lenzuola al letto,per poi addormentarmi.
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Oggi è un nuovo giorno,che inizierò nella mia nuova scuola. Ho lasciato alle spalle le mie vecchie amicizie,anche se con amarezza,adesso devo farmene delle nuove e non credo che sarà molto facile come mio padre crede. Infondo sono nuova del posto,nessuno mi conosce qui, per questo cercherò di fare buona impressione a tutti.Mi alzo,e come ogni mattina mi lavo la faccia,faccio colazione,mi lavo i denti e vado a vestirmi.
Opto per una semplice camicetta nera e un pantalone di jeans, con delle scarpe nere da ginnastica,mi dò un ultima spazzolata ai capelli, prendo il mio zaino e corro a prendere il mio autobus,che sarebbe arrivato a momenti.Squadro in lontananza un istituto enorme,pieno di finestre.
Appena scendo dall'autobus noto molti ragazzi parlare fra di loro e divertirsi,mentre io,in silenzio,cammino nel cortile per arrivare all'ingresso dell'istituto. Mi blocca un ragazzo che mi afferra la mano. Mi giro di scatto e noto che è un ragazzo dai capelli corti color rosa salmone,con degli enormi occhi color marrone.