Una caduta devastante

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Guardo il punto dove sono caduto, la mia armatura è andata in frantumi, mille pezzi, è impossibile aggiustarla, cosí la lascio a terra, l'incertezza attraversa la strada come un felino, a passo felpato, e mi assale da dietro, non ho armi per difendermi quindi lascio che mi prenda, che graffi tutti i miei pensieri infettandoli con i suoi.
Lei se ne va soddisfatta, aspettava da tanto questo momento, sapeva che era soltanto questione di tempo, mi ha rincorso per tanto, ha provato a saltare per prendermi ed io la portavo in giro andando sempre più su. Oggi si è presa la sua rivincita, cosí mi giro per vedere quale strada abbia imboccato ma è ormai svanita nel nulla. Mi sento morire, il cuore, ormai di vetro, è pronto a spezzarsi lasciando soltanto le schegge taglienti, l'asfalto si sta bagnando, guardo in alto, non piove, sono le mie lacrime. Non avevo mai pianto prima, non mi era mai successo per cose importanti, soltanto da piccolo per fare i capricci, ma ora..ora mi ritrovo a singhiozzare, a urlare, a dire che non era giusto mentre le lacrime scendevano dal viso e mi bagnavano le guance.

Non so quanto tempo è passato ma sto ancora piangendo, ormai non sto contando piú le lacrime che mi hanno accarezzato le labbra, gli occhi rossi e gonfi sembrano essere due palle di fuoco, ma senza la fiamma, ci vuole troppa energia per accendere un fuoco dentro se stessi, io non riesco neanche a rialzarmi.

Fragili Come NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora