Colpo di fulmine

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I raggi, anche se molteplici, non riescono a penetrare le nuvole grigie che ormai hanno coperto il mio cielo. Sento soltanto il gelo che potrebbe sciogliersi soltanto con il calore degli abbracci. Ormai, gli abbracci sono come bolle di sapone; appena provo a toccarle, scoppiano. Mi ritorna in mente tutto: ricordo il primo giorno che ci siamo incontrati: magico e perfetto. Sembrava di vivere dentro una storia, dentro una favola. Perchè quel giorno non sono rimasto in classe? Avrei evitato di soffrire. Mi sento morire; cosí mi lascio trasportare dal ricordo. Ripenso, a quel maledetto venerdí di un anno fà: rido con i miei amici, quando all'improvviso mi dicono che c'è una persona che avrebbe voluto conoscermi. Sbalordito, andai a vedere chi fosse. Per la prima volta i nostri sguardi si sono incrociati: è stato un fulmine a ciel sereno, ma ormai ero rimasto cosí sbalordito dalla bellezza e dalla luminosità del fulmine che non mi accorsi del resto. Cosí andai avanti in maniera piuttosto distratta. Lentamente l'amore stava scardinando il mio cuore. Abbiamo iniziato a parlare, abbiamo scoperto di avere cose in comune, ci siamo accorti di avere stesse abitudini. La campanella suonò e il tempo scadde. Ognuno è costretto a ritornare nella sua classe. I minuti sono volati via velocemente. Una strana felicità crebbe in me, una sensazione mai provata prima. Conoscerò solo in un secondo momento il suo nome. Mi stavo innamorando, solo che ancora non me ne ero accorto.

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