5

20.5K 991 5K
                                    

6 Luglio 2014



Quella mattina, in casa Styles aleggiava un'aria diversa -o almeno così sembrava.

Louis aveva ancora in mente Harry che gli offriva il gelato e non poteva non svegliarsi con un sorriso enorme ad incorniciargli il viso. Il riccio, d'altro canto, stranamente non lo aveva ancora punzecchiato e questo era già un record. Quindi Louis cercò di godere di quella apparente tranquillità in casa Styles.

La mattina, ogni volta che si svegliavano, era davvero un momento epico perché dormivano entrambi senza coperte addosso e gli occhi di Louis cadevano spesso sui boxer di Harry, dove puntualmente si notava un grosso rigonfiamento. Louis si mordeva le labbra e arrossiva, distogliendo subito lo sguardo, ma Harry non ci faceva caso e continuava a stare steso di schiena, come a volerlo imbarazzare ancora di più.

Invece quella mattina le cose andarono diversamente. Louis era voltato di fianco, guardando Harry. Era sempre attirato dal corpo del riccio, dalle sue spalle larghe, dai muscoli talvolta rilassati e contratti, dalle sue gambe lunghe, e non faceva altro che osservarlo, pure di nascosto. Sapeva che fosse sveglio -perché le sue ciglia lunghe sbattevano ritmicamente contro le sue gote- e lo osservò stiracchiarsi, portare una mano chiusa a pugno su un occhio per strofinarlo e poi aprire definitivamente quegli smeraldi verdi che aveva al posto degli occhi. Aveva notato che la mattina erano ancora più luminosi del solito ed erano così belli, tanto da sembrare surreali.
Harry si alzò in silenzio e, nel farlo, mise in bella mostra il rigonfiamento dentro i boxer. Louis stavolta non poté trattenersi e sgranò gli occhi e il riccio lo notò: infatti abbassò immediatamente lo sguardo confuso verso il basso ed arrossì. Balbettò frasi sconnesse ed uscì velocemente dalla stanza, chiudendosi in bagno. Non poteva di certo dirgli che quell'erezione era causata dall'immagine a rallentatore della lingua di Louis che leccava e gustava quel maledetto gelato, o dalle labbra sottili e rosse di Louis che inglobavano e succhiavano lentamente il suo membro.

Perché sì, Harry aveva sognato Louis mentre gli faceva un pompino e ne era rimasto estremamente estasiato. Peccato fosse solo un sogno. Un sogno davvero bello ed eccitante. Ma doveva assolutamente cancellare quelle immagini dalla sua mente perché no, non poteva fare sogni erotici con protagonista un ragazzo più piccolo di lui, con la stessa innocenza di Louis. Non poteva. Quindi aprì l'acqua fredda della doccia e si immerse completamente.


Era passata mezz'ora da quando Harry si era chiuso in bagno e Louis pensò che fosse uscito. Infatti mise la sua tazza sporca di tea dentro al lavabo e salì al piano di sopra per fare una doccia rinfrescante e lavare i denti.

Trovò la porta socchiusa e perciò entrò. Tuttavia, però, non aveva fatto caso alla luce accesa e si ritrovò il corpo interamente nudo di Harry davanti.

"Oh, cazzo!" sussurrò scioccato, ma non si mosse da lì. Si perse in quei capelli lunghi che bagnavano le spalle, le goccioline d'acqua che scorrevano lente dalla fronte, giù lungo il viso, le labbra, il collo e tutto il busto. Louis aveva di fronte un Dio greco e i suoi ormoni stavano per impazzire totalmente.

Harry sgranò gli occhi e cercò immediatamente qualcosa con cui coprirsi. "Hai ancora molto da guardare?" chiese Harry nascondendo il suo nervosismo con la rabbia, notando che Louis non accennava a distogliere lo sguardo dal suo corpo. "Non si usa bussare nel vostro Paese?" chiese ancora.

"Io- ecco-" la salivazione gli si azzerò improvvisamente e cercò di inghiottire a vuoto. "Ehm, la porta non era chiusa e pensavo fossi uscito" disse con ancora gli occhi sgranati ed il viso rosso per la brutta figura che aveva appena fatto.

Cultural Exchange • Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora