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9 Luglio 2014

Harry stava per impazzire. Ne era sicuro.

Uno dei suoi migliori amici aveva avuto la brillante idea di passare il pomeriggio in piscina e lui aveva accettato tranquillamente perché non si sarebbe mai perso del sano relax sdraiato su un materassino, a bere cocktail con tanto di cannuccia, ombrellino e fetta di arancia inclusi e cibo servito da una giovane cameriera -lo aveva detto che Niall fosse ricco.

Ma in tutto questo non aveva messo in conto un Louis in costume e occhiali da sole.

Ma andiamo con calma.

Quella stessa mattina, i ragazzi si erano incontrati tutti al solito posto per rifinire gli ultimi dettagli. Poi Louis si era allontanato perché Giulia lo aspettava impaziente all'entrata principale.

"Bonjour Juliet" aveva detto nella sua lingua e la ragazza era arrossita.

"Buongiorno Louis! Adoro quando mi chiami in francese" aveva riso contagiando anche il ragazzo. "Quasi quasi, oltre l'inglese, mi metto a studiare francese"

"Bien sûr, ma chérie! Hai qui davanti il miglior professore di francese!" si era vantato, giustamente.

Avevano riso insieme e si erano incamminati verso la classe "Allora," aveva iniziato Giulia "hai fatto i compiti per oggi? Erano davvero terribili... Io ho avuto alcune difficoltà" aveva spiegato e si erano seduti ai loro soliti posti, tirando fuori dagli zaini tutto l'occorrente.

Louis aveva preso ed aperto il suo libro per far vedere a Giulia quello che non aveva fatto. "Anche io ho avuto difficoltà, infatti-" ma si era bloccato non appena aveva visto i suoi esercizi tutti completi. Che strano, lui non li aveva completati il giorno precedente. Quella non era sicuramente la sua scrittura e, rosso in viso, aveva sentito una strana e bella sensazione all'altezza del cuore pensando che Harry si fosse premurato di aiutarlo nonostante il pomeriggio lo avesse trattato malissimo.

"Infatti?"

"Infatti ho chiesto aiuto al mio host-brother e sono riuscito a farli"

Grazie Harry! aveva pensato quando il prof, pochi minuti più tardi, gli aveva fatto i complimenti.






Finita la scuola si erano spostati con l'autobus tutti a casa di Niall dove Margaret, la domestica, aveva servito loro dell'ottimo pranzo preparato con le sue stesse mani. I genitori di Niall erano fuori per lavoro da un paio di giorni, aveva raccontato il biondo, e così aveva approfittato della casa libera per organizzare quel pomeriggio con i suoi amici.

Quindi avevano abbandonato i loro zaini all'ingresso e si erano spostati nel giardino per mangiare sotto al gazebo -dove un tavolo in legno era già imbandito di prelibatezze.

"È davvero molto bello qui" disse Louis, dopo essersi pulito le labbra. Era seduto di fianco a Liam e aveva di fronte Niall ed Harry.

"Grazie, Louis!" sorrise cordiale e poi si alzò. "Allora, che ne dite di un tuffo in piscina?" domandò, togliendosi immediatamente la maglietta e i pantaloni sotto cui aveva il costume -proprio come avevano deciso.

Harry lo seguì "Il materassino è mio" urlò, sfilando la maglia e lasciandola sulla sedia. Louis lo guardò e non volle perdersi assolutamente quella scena. Lo aveva già visto a petto nudo -ricordava benissimo quel momento imbarazzante!- ma non faceva male osservarlo ancora una volta, anche perché il suo corpo era proprio come una calamita o, meglio, come una droga: una volta scoperto e guardato non poteva che guardarlo ancora di più. Peccato che non aveva avuto la possibilità di assaggiarlo, non si sarebbe mai saziato.

Cultural Exchange • Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora