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7 Luglio 2014

La sveglia suonò alle sette in punto quella mattina e Louis aprì di scatto gli occhi: si era addormentato solamente da un paio d'ore perché non era riuscito a dormire, tanto era sopraffatto dall'adrenalina, dall'eccitazione e pure dall'alcol che non era abituato a bere.

Sgranò gli occhi, investito immediatamente da una, ed una sola, immagine della sera precedente. Harry l'aveva baciato? Gli aveva dato un bacio vero? O era stato solo frutto della sua immaginazione -o meglio, dell'alcol? Se solo passava la lingua sulle sue labbra rifletteva sul fatto che, no, niente immaginazione: era successo davvero.

Non sa spiegare esattamente le emozioni che aveva provato la sera precedente quando Harry si era avvicinato  a lui per baciarlo, travolgendolo con quel profumo che apparteneva solo al riccio, misto all'odore fastidioso del limone. Sapeva solo che la sua mente era diventata improvvisamente più leggera, svuotata di qualsiasi pensiero. Nemmeno per un secondo aveva pensato di spingerlo via, dargli uno schiaffo o colpirlo sul petto e dirgli "Cosa stai facendo?" perché non ne avrebbe avuto il coraggio o la forza... Lo voleva anche lui ed il desiderio si faceva sentire di più rispetto al buon senso.

Si voltò verso Harry, il quale stava ancora dormendo beatamente, e senza indugiare oltre uscì dalla stanza per non pensare agli eventi della serata precedente -durante la quale, si ricordò, avevano scattato parecchie foto insieme e avevano pure ballato strusciandosi l'uno contro l'altro. Arrossì al solo pensiero del proprio sedere appoggiato sul bacino di Harry, dei suoi occhi chiusi e la lingua tra i denti mentre il riccio gli baciava il collo, e scosse la testa, affrettandosi per chiudersi in bagno e darsi una sciacquata.

Ricordava perfettamente tutto, tranne il modo in cui erano tornati a casa.

Nel frattempo, Harry si svegliò e quando la luce nella stanza colpì i suoi occhi, li strizzò e borbottò qualcosa per il forte mal di testa. Doveva assolutamente prendere un'aspirina perché se no avrebbe dato di matto. Perciò si diresse verso il bagno, ma trovò la porta chiusa -segno che ci fosse Louis.

Pensando già solo al nome del piccolo ragazzo gli vennero in mente alcuni momenti della sera precedente -il bacio al limone e sale, le labbra fini di Louis, la sua lingua calda, il suo sedere tondo e sodo a contatto con la propria erezione accennata, il suo profumo di fragola e vaniglia.

Impugnò la maniglia e la tirò verso il basso, spingendo la porta. Si guardò poi intorno ed entrò, ritrovandosi di fronte il corpo magro e nudo di Louis, coperto dalle ante opache della doccia, e del vapore usciva dal cubicolo per poi espandersi in tutta la stanza. Harry intrappolò il labbro inferiore tra i denti, chiuse gli occhi e cercò di impedire alla sua mente di perdersi in pensieri poco casti sul minore. Perciò strinse le sue mani in due pugni per trattenersi dallo spogliarsi, aprire le ante della doccia, stringere il corpo di Louis al suo petto e violarlo lì, sotto l'acqua corrente.

Si affrettò a prendere ciò che gli serviva ed uscì da lì appena in tempo per non farsi scoprire.

Scese in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e trovò i suoi genitori mentre facevano colazione. Lo guardarono male, ma non dissero nulla. Anne non capiva il perché, rispetto ai suoi tempi, ci fosse questo bisogno esagerato di bere per passare una serata allegra e divertente. Lo sapeva che suo figlio si ubriacava insieme ai suoi amici, non era stupida, e così una volta gli aveva chiesto perché non riuscissero a sprigionare quella follia positiva cercando dentro di loro la giusta forza, "Non sarebbe bello se tutto ciò succedesse in modo spontaneo?" aveva concluso. Ma Harry non le aveva risposto, aveva solamente sbuffato e alzando le spalle e gli occhi in cielo era uscito di casa.

"Avete fatto tardi ieri sera" constatò Des con la testa nascosta dal giornale che aveva iniziato a leggere.

Harry lo guardò e "Uhm- sì, forse"

Cultural Exchange • Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora