See you again

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... due anni dopo.


A sedici anni Louis avrebbe potuto benissimo scegliere di non andare più a scuola, trovarsi un lavoro e diventare indipendente già a quella tenera età. Ne aveva parlato con i suoi genitori e, dopo una lunga riflessione e un foglio pasticciato dai pro e contro, aveva deciso di continuare gli studi perché altrimenti si sarebbe sentito incompleto. A lui piaceva studiare, conoscere per sapere, era curioso. Così aveva deciso di andare al Lycée, scegliendo la sezione Economique et Social, specializzato in economia e sociologia, con la possibilità di scegliere un insegnamento più avanzato in matematica o lingue. Ovviamente, e senza alcun dubbio, aveva scelto l'insegnamento di lingue. Per questo motivo aveva intrapreso quel viaggio in Inghilterra, che a distanza di due anni ricordava come la più bella esperienza della sua vita.

Quando era rientrato in Patria, si era sentito strano, e aveva dovuto aspettare giorni e giorni per riprendersi e abituarsi nuovamente alla sua vecchia vita che aveva messo in pausa per due settimane.

Era andato poi a sviluppare tutte le foto che aveva scattato e molte di queste le aveva appese sulla parete azzurra della sua camera, sopra la scrivania. C'erano Anne e Des che lo stringevano in un abbraccio la prima volta che si erano incontrati, in aeroporto; c'era Liam ed il suo braccio sulle spalle di Louis fuori da scuola; c'era poi Niall che aveva scattato quel selfie in piscina; c'era Giulia seduta nel suo banco mentre impugnava la matita e sorrideva verso l'obiettivo; ed infine c'era Harry sdraiato accanto a Louis nel letto di camera sua mentre si abbracciavano e si sorridevano. Gli era tremato il cuore alla vista di quella foto e aveva sperato con tutto se stesso di poter rivivere e godere nuovamente di quegli attimi.

A settembre era rientrato a scuola. Aveva parlato con i suoi professori ed era andato dal preside per consegnare l'attestato del conseguimento del livello B2 di inglese che gli sarebbe servito per avere un credito.

Si era impegnato al massimo, aveva cominciato a studiare sin da subito e aveva ottenuto quasi tutti nove.
Voleva conseguire il Bac (Baccalauréat général), il titolo di studio raggiungibile alla fine del ciclo superiore. Si era informato via internet e aveva scoperto che purtroppo la percentuale di coloro che riuscivano ad ottenerlo fosse praticamente bassa, solo il 63,8%. Lui voleva rientrare in quella percentuale nel caso in cui avesse scelto di andare all'università perché quel titolo era fondamentale. In caso contrario, avrebbe avuto comunque qualcosa che lo avrebbe fatto sentire fiero e soddisfatto.

Tra un libro e l'altro, Louis aveva parlato ai suoi genitori dei nuovi amici inglesi, di mamma Anne e papà Des, ed infine aveva nominato Harry. Per lui aveva speso pochissime parole, ma i suoi occhi ed il suo sorriso sempre crescente avevano parlato per Louis. Poi, presosi di coraggio, aveva detto loro che fosse il suo ragazzo.

Inizialmente lo avevano preso per pazzo, incosciente ed immaturo e gli avevano pure detto che "le relazioni a distanza sono una grande buffonata".
E Louis lo sapeva, lo pensava anche lui, ma credeva fortemente nella sua prima relazione.

Dopo qualche giorno i suoi genitori avevano accettato la situazione, rimanendo comunque incerti e preoccupati per il loro bambino. Non volevano che rimanesse scottato da qualcuno che non avrebbe più visto; era già difficile mantenere i rapporti con qualcuno vicino, figuriamoci con chi sta lontano.
Comunque avevano sperato che tutto andasse per il meglio.

I genitori di Louis e le sue sorelle avevano conosciuto Harry durante il giorno di Natale. Louis aveva insistito per far conoscere i suoi al riccio e, quest'ultimo imbarazzato, aveva accettato. Si erano presentati e si erano scambiati gli auguri grazie alle traduzioni di Louis. Charlotte e Félicité ne erano rimaste completamente affascinate e avevano sorriso per tutto il tempo, mentre i due adulti avevano cominciato una specie di interrogatorio che Louis aveva bellamente interrotto perché "mamma, papà lo mettete in imbarazzo, basta!" e li aveva cacciati via dalla sua stanza insieme alle sue sorelle.

Cultural Exchange • Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora