Intro

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Quella che vi sto per raccontare,carissimi lettori,è una storia comune condita da persone altrettanto comuni il quale unico scopo è quello di formare una famiglia amorevole , avere un lavoro per mantenerla cosicché da possedere una propria automobile , una televisione , una casa. Chi non vorrebbe avere tutto ciò , chi non ambirebbe a una vita felice? Forse solo persone solitarie incazzate col mondo e col pensiero fisso del complotto planetario , o peggio coloro che sarebbero capaci di mettere sotto i piedi sudici un concetto più grande di essi come l'esistenzialismo. In fondo l'uomo è stato progettato dal divino , o magari da un robot futuristico,per percepire emozioni che siano tristezza o gioia , invidia o appagamento , odio o amore; ci rimane solo questo. In un mondo dove la vita non può più essere analizzata nel dettaglio , si può solo correre per non perdere la metropolitana o magari la chiusura del supermercato dopo aver lavorato intensamente per 12 ore in una fabbrica e quindi tornare subito a casa per godersi quegli attimi cosi brevi , ma così intensi . Un sorriso ormai dura 3 secondi come altrettanto è il tempo per asciugarsi gli occhi dopo una disgrazia. Per fortuna non tutto il mondo è coinvolto da questa frenesia della corsa , come le foreste e i boschi dove gli animali selvatici sono lontani da questa dimensione così opprimente o in alternativa paesi sperduti tra le montagne sopratutto abitati da persone anziane , con tradizioni dimenticate ma ancora vive dentro i loro cuori , come vive sono le terre da essi curate.

La città è un rombo di motore , uno stridio di rotaie , luci stroboscopiche dei semafori , immondizia dovunque ti giri. Un luogo dove la velocità percepita è raddoppiata come d'altronde lo sono le opportunità lavorative proposte , ma questo è lo sviluppo economico e ormai un po' tutti abbiamo già digerito il cambiamento. Però , come dice il detto , esiste sempre l'eccezione che conferma la regola , e quello che vi sto per descrivere sono quelle strade dove tutto viene captato in modo differente , dove le forze economiche e politiche non intaccano l'umanità , dove non esiste nessun concetto astratto che fa si che tutto sia meno reale e conformista , come se queste zone della provincia fossero rinchiuse all'interno di gabbie di Faraday. Queste zone possono essere chiamate viali , rioni , sobborghi , ghetti , quartieri. La storia che volevo condividere con voi avviene proprio qui , esattamente ad Aster Street. In essa tutto sembra esser rimasto fermo, anche se il tempo è passato e lo si può notare girandosi su se stessi a 360° , puntando gli occhi su tutto quello che ci circonda. I palazzi sono tutti uniformati tra di loro , dipinti con quel giallo ormai imbrunito a causa dalle ripetute piogge acide che li ha colpiti; essi sembrano che possano parlare , raccontare tutto quello che hanno potuto vedere. La strada principale non è più uniforme come quando è stata progettata , i materiali bituminosi sono stati scavati dalle intemperie e per camminarci su bisogna stare attenti agli scalini improvvisi ,rischiando la caduta altrettanto improvvisa , o farsi un bagno freddo dentro un buco alquanto profondo che però aveva le sembianze di una semplice pozzanghera. Ma la cosa che risalta più all'occhio sono le segnaletiche stradali , che quasi tutte presentano disegni in nero o in rosso abbastanza eloquenti sul significato oppure paradossalmente creati da un susseguirsi di trafori messi in linea , formando tanti segmenti che completano l'opera artistica. Un forestiero esperto d'arte la potrebbe definire come una nuova forma di street art , domandandosi però gli strumenti usati per creare tali bellezze. Ovviamente non penserebbe mai che quest'ultimi fossero degli oggetti di guerra. Le insegne dei negozi sono sbiadite o al massimo vengono ricoperte da un telo stampato e le luci di esse ormai non funzionano da anni , ma nonostante questo l'affluenza dei compratori non è mai diminuita. Sono proprio loro a dare colore ad un quadro dove lo sfondo è di un nero cupo. Gli abitanti della strada passeggiano o rimangono in attesa di qualcosa ed essi vengono accompagnati dai cani , liberi di scorrazzare qua e là , al contrario dagli standard cittadini. L'ambiente sembra gioioso , tutti hanno un sorriso stampato in viso e nessuno nota gli attimi che passano, nessuna preoccupazione sembra intaccare il loro umore: gli uomini discutono animatamente della partita di calcio persa il giorno prima , gli anziani sono seduti a cerchio attorno ad un tavolo dove le partite a carte fanno da padrone , le donne , casalinghe indaffarate nel loro lavoro , richiamano ad un certo punto dalla finestra di casa i propri figli che poco più in là rincorrono un pallone. I bambini prendono il richiamo come un'ingiustizia , come se fosse scoccata la campanella della fine ricreazione , ma in cuor loro capiscono che è arrivata l'ora di tornare a casa. La sera sta arrivando , il cielo è quasi scuro e quest'ultimi , anche se ancora cosi piccoli , riconoscono il richiamo così duro quanto preoccupato delle proprie mamme. Perché si , la strada cambia profondamente al calar del sole; le vie secondarie si fanno buie in mancanza di luce artificiale e i palazzi sembrano tanti alberi di natale ornati male , visto che dalle finestre fuoriescono luci tutte dello stesso colore , dalla stessa lampadina. Dove c'erano quelle persone felici e armoniose fra di loro , rimangono solo sedie e tavolini e al massimo qualche ritardatario che si affretta a tornare a casa. Ancora è presto , sono solo le 9 di sera e il cielo è diventato completamente buio , ma la strada sta incominciando il suo processo di mutazione e avviene dentro , nell'anima. I muri avranno davanti tutt'altro mondo rispetto a quello di giorno; cambieranno scenari , argomenti , personaggi.


Strade ComuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora