Lucy
È pomeriggio e tutti gli studenti saranno tornati alle loro case. Tutti tranne me.
Sarà meglio affrettarsi a tornare o finirà come ieri. Mio padre che in dieci anni della mia vita, dopo la morte di mia madre,non mi ha mai degnato di uno sguardo per il ritardo fatto ieri mi sono ritrovata sul pavimento del suo studio con ferite, graffi e lividi su tutto il corpo.
Questa mattina ho avuto la costante paura che qualcuno potesse accorgersi delle numerose fasciature e del grande segno rosso che mio padre mi aveva lasciato, minacciandomi prima di uscire, quella stessa mattina.
Pensavo che oggi avrei potuto restare nella mia bolla,lontana da tutto e tutti. Ma qualcuno non la pesava come me.
"Ehi bionda, passami il libro" il ragazzo che lo aveva sussurrato era lo stesso ragazzo che il giorno prima mi aveva detto quelle cose. Quelle cose che dopo innumerevole tempo erano riuscite a farmi piangere e colpirmi nel profondo.
Dato che se non gliel'avessi dato io avrebbe disturbato la lezione per chiederlo ad altri, rischiando di finire nei guai un'altra volta con mio padre, decisi di avvicinarmi un po' per farlo guardate insieme a me. Ovviamente tenendo una debita distanza per evitare di farmi scoprire.
Non credo però che lui ne fosse contento, perché mise una mano sotto la mia sedia e, quasi come se il mio peso fosse nullo per lui, mi avvicinò a se con una sola mossa.
Cominciai a diventare nervosa e a tremare. Temevo che di li a poco mi avrebbe scoperto, ma lo ha detto ieri chiaro e tondo. Nessuno s'interesserebbe ad una come me.
Non appena suonò la campanella di fine ora scattai in piedi e corsi in bagno, mi chiusi dentro uno dei gabinetti e feci uscire tutte le grida e le lacrime che avevo represso oggi.
Mentre guardavo il sole tramontare e tingere le nuvole e il cielo di leggero rosa e arancione, lacrime calde continuavano a rigarmi le guance mentre dei leggeri singhiozzi continuavano ad uscire dalle mie labbra.
Smisi un momento sentendo dei passi avvicinarsi e non appena furono abbastanza vicini mi raggelai sul posto temendo che qualcuno mi avesse visto e sentito.
"Ehi va tutto bene? Sai non è un bello spettacolo sentire una ragazza piangere" non mi voltai sapendo da chi proveniva quella voce
"E non è nemmeno carino ignorare così una persona" la sua voce non so perché ma in questo momento mi da molto fastidio.
Perché tutt'un tratto di comporta cosi cordialmente con me?
Mi giro di poco solo per vedere che mi ha bloccato tra la finestra e le sue braccia sfoderando un ghigno accattivante. Ora che è così vicino ho paura di alzare la testa e mostrare il segno rosso sulla mia guancia.
"Dai non fare cosi! Guardami negli occhi bimba" mi ha appena chiamato 'bimba'?
Mi prende il mento con due dita e fa per sollevare il mio capo così che possa guardarlo , le mie mani tremanti si chiudono intorno al suo braccio cercando di fermalo ma lui è più forte di me e alla fine mi trovo a guardare le sue iridi smeraldo.
Sgrana di poco gli occhi che si sono ormai concentrate sulla mia guancia ormai più rossa di prima data la vicinanza.
Si avvicinò di poco e mi baciò la guancia in modo molto dolce e poi si avvicinò di nuovo puntando questa volta alle mie labbra, riuscì a bloccarlo mettendo una mano sulle sue labbra.
"Perché ti comporti cosi?" Chiesi nel tono più freddo che riuscì a fare, lui si allontanò guardandomi stupito
"Fino a ieri mi davi della sfigata e mi hai umiliato e ora mi baci e mi chiami bimba. COS'È CHE VUOI DA ME?" Non so da dove proveniva tutto questo coraggio ma la sua espressione stupita mi dava da pensare che nessuna gli aveva mai risposta così.
"HO VISTO COSA FAI ALLE RAGAZZE E SE PENSI CHE IO STIA LI BUONA A FARMI PRENDERE IN GIRO NON MI CONOSCI AFFATTO!" Quell'improvviso attacco di coraggio mi spinse oltre al semplice gridargli contro.
Me ne andai correndo lasciandolo li con faccia sgomenta mentre sulla sua faccia padroneggiava l'impronta della mia piccola mano rossa fuoco sulla sua guancia.
Non appena arrivai a casa sbattei con forza,che non sapevo neanche di avere, il portone d'ingresso annunciando il mio ritorno e fu li che si mostrò l'alta e imponente figura di mio padre.
"Lucy te lo già detto ieri, non voglio che rincasi così tardi!" Dopo aver affrontato la mia timidezza per quel breve istante mi sentivo tutta un'altra persona e stavo per dire a mio padre tutto ciò che avevo represso dentro di me per ben dieci anni.
Lui m'interruppe prima ancora che potessi proferire parola
"Comunque vedi di essere decente per questa sera e cerca di comportati come il tuo rango t'impone. Questa sera ho invitato alcuni amici per presentare la donna che diventerà la tua futura madre" il terreno sembrò cadermi sotto i number piedi e il respiro mi si fermò in gola.
Come aveva potuto prendere una così stupida decisione senza prima interpellare la sua unica figlia?
"Ah e un'altra cosa..." Disse ridestandomi dai miei pensieri carichi d'odio nei confronti dell'essere che non volevo credere fosse mio padre "...Sei in punizione per aver di nuovo tardato. ORA FILA NELLA TUA STANZA SE NON VUOI CHE TI PICCHI UNA SECONDA VOLTA!" Solo per gridarmi quelle parole il suo sguardo di ghiaccio si scompose.
Corsi su per le scale dandogli le spalle e pestando i piedi sul legno scuro delle scale, tutto il coraggio di prima si era trasformato in odio puro, prima di entrare nella mia stanza vidi mio padre girato di schiena intento a tornarsene nel suo studio.
Quando fui sicura non potesse sentirmi sussurrai un 'ti odio' e mi sbattei dietro la porta in legno bianco della mia camera buttandomi sul letto non pensando a niente e a nessuno.
Dopo non so quanto tempo andai al balconcino di marmo aprendo la porta finestra con un colpo secco.
Avevo voglia di gridare non so cosa ma ne avevo voglia.
Presi quanto più fiato potessi e gridai tutto d'un fiato
"GLI UOMINI SONO SOLO DEI PORCI DOVETE MORIRE TUTTI E BRUCIARE ALL'INFERNO! SIA IL GENERE MASCHILE CHE TU PAPÀ IO TI ODIO! TI ODIO ORA E CONTINUERÒ A FARLO!"
Povera Lucy. Mi dispiace un sacco per lei. Mi sono quasi messa a piangere per cosa ho scritto. Se il capitolo vi è piaciuto lasciate un commento e una stellina fatemi sapere come vorreste che sia la nuova futura mamma di Lucy. Adesso vado sono le due e casco dal sonno in una maniera incredibile. Byebye.
Gamer Chan
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Mrs. Nerdy Mr. Gangster
FanfictionLei è molto timida e riservata, vorrebbe stare sempre per conto suo e non avere nessun amico. Se non fosse per lui Lui è freddo rubacuori e playboy e per una scommessa sarà costretto a sedurre la nuova arrivata. Ma le cose non vanno come i due si as...