Adesso siamo...amiche?

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Lucy

"Lucy..." Risposi in un flebile sussurro, che però lui sentì lo stesso. Mi senti una scema quando mi guardò stranito e io arrossì come un pomodoro, balbettando parole sconnesse.

"È-È il m-mio nome...v-volevo fa-fartelo presente d-dato che...che mi chiami s-sempre 'bionda'..." Arrossì come se un camion pieno di vernice rossa si fosse rovesciato sulla mia faccia,gesticolando con le mani per calmarmi,dato che mi stava venendo un attacco d'ansia.

"Ehi,stai calma...non ti mangio mica" rise con quel suo ghigno, che non so perché mi scaldava il cuore,ricordandomi di qualcuno a me importante "Lucy..." Mi riscossi da i miei pensieri quando sentì la sua lingua accarezzare le sillabe che componevano il mio nome "...è un bel nome. Ti sta bene".

Arrossì ancor di più per il complimento, scordandomi che c'è l'avevo con quel ragazzo. "N-non credo che-che un nome possa s-stare bene co-come un vestito..." Balbettai,maldicendomi per aver rovinato quel momento che sembrava uscito da un'anime per ragazze.

Quando mi rivolse il suo sguardo raccolsi in fretta tutte le mie cose,incurante di non avere gli occhiali per poter vedere ciò che stavo prendendo, e mi alzai di scatto sotto il suo sguardo stupito, stappandogli gli occhiali di mano e mentendomeli frettolosamente

"Bhe,allora a domani!" Gridai con imbarazzo, sistemandomi la divisa e cominciando a camminare velocemente per scappare a quella situazione, non capendo però che i miei piedi non toccavano il terreno.

"Hai intenzione di camminare a vuoto ancora per molto?" Chiese tenendomi sospesa per il colletto. Quando me ne accorsi, mi fermai sentendomi stupida per non averlo sentito prima che non toccavo terra.

Mi girai lentamente e lui con un sorrisino mi diede una bottarella sul testa con qualcosa di duro,facendomi alzare lo sguardo sull'oggetto che aveva in mano "Stavi scordando questo...sbaglio o fino a poche ore fa lo trattavi come se fosse il tuo più grande tesoro?" Aveva in mano il mio libro, quello che Ayano-san mi aveva messo in borsa quella mattina.

Feci un salto e lo recuperai al volo, stringendomelo al petto. Mi aveva fermata solo per ridarmi il libro, in fondo era un gesto carino che,almeno, meritava un ringraziamento.

"Ehm...ecco....grazie" dissi con la faccia ancor più rossa di quella che mi ritrovavo già. Senti qualcosa appoggiarsi alla mia testa e accarezzarmi con premura e dolcezza "Non serve ringraziarmi,ma se proprio vuoi farlo...il mio nome è Natsu" disse allegro mentre continuava ad accarezzarmi la testa, mi beai per qualche secondo di quel contatto che da tempo desideravo.

E che lui,come se mi avesse letto nel pensiero, mi dimostrava dolcemente,cosa non credevo sapesse fare. A quelle dolci carezze il mio cure cominciò a battere sempre di più,finché non smise guardandomi negli occhi, forse preoccupato dal fatto che non emettessi alcun suono.

Lo guardai negli occhi ma poi abbassai lo sguardo, arrossendo di più "Allora,grazie...Natsu" dissi piano e,senza accorgermene, facendo un piccolo sorriso lui sembrò stupito dato che rimase a fissarmi, come ad imprimersi nella mente il mio sorriso o l'espressione che avevo fatto.

"Ci vediamo domani" dissi allegramente mentre mi dirigevo spedita verso il cancello della scuola. Arrivata a casa non mi degnai neanche di avvisare mio padre del mio arrivo e andai dritta in camera mia,ancora con quel piccolo sorriso ad incresparmi le labbra, un po' felice immersa in un ricordo piacevole in cui una mano a me familiare, mi accarezzava dolcemente il capo.

Continuai a far rivivere quel ricordo nella mia testa, ancora e ancora sorridendo ancor di più, ma nonostante questo mi tornava in mente che Natsu forse non era serio e mi stava prendendo in giro, anche se una parte di me continuava a dire che ciò che pensavo non fosse vero. Decisi di credere a quella parte di me e fidarmi,ma senza abbassare troppo la guardia.

Mrs. Nerdy Mr. Gangster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora