Il mondo dell'equitazione.
Nell'estate della seconda elementare, i miei genitori mi iscrissero ad un agriturismo in cui si praticava cavallo. Rimasi lì una settimana e mi appassionai di questo animale.
Imparai ad andare al passo e al trotto, e tornata a casa chiesi ai miei genitori di prendere qualche lezione di equitazione.
Ad un allenamento caddi, picchiai la schiena e rimasi paralizzata per tre giorni, mentre i dolori continuai a sentirli per un anno intero. Nonostante questo, decisi di cavalcare ancora, provavo sensazioni troppo belle, e mi sarebbe dispiaciuto abbandonare tutto così.
Dopo qualche tempo iniziai gli allenamenti in passeggiata, come preparazione per partire fuori dall'Italia. Andai così in Irlanda in vacanza studio ad un college in cui si parlava solo ed esclusivamente inglese e la giornata si svolgeva in questo modo: la mattina si andava al maneggio e si cavalcava, a seconda dei giorni si decideva se stare nell'arena, nell'area cross country o andare in passeggiata, sulla scogliera e sulla sabbia, e al pomeriggio c'era la scuola di inglese.
Tenendo conto del tempo irlandese, si andava a cavallo indipendentemente dalla pioggia. Era difficile, ma divertente.
Non ero la migliore, anzi, c'erano ragazze veramente portate e capaci, ma nonostante questo riuscii a vincere la gara finale e ricevere il mio attestato.
In questa mia esperienza, ho avuto la capacità di cadere altre due volte, ma con coraggio, tanto che l'istruttrice si complimentò con me, e ovviamente, volli ancora cavalcare, ancora più di prima.
Il cavallo è il mio animale preferito, e riuscire a fargli fare ciò che vuoi è una grande soddisfazione.
Ho la fortuna di vivere con i cavalli e quindi la possibilità di studiarli a fondo e di apprezzare i tratti caratteristici della loro specie: la generosità, l'intelligenza acuta, l'istintivo timore che non abbandona mai gli animali predati in natura e, dall'altra parte, il temperamento che sfoggiano quando vogliono dimostrarti che sanno il fatto loro.
Nei confronti del cavallo, l'uomo mostra spesso il peggio di sè, tradendo il suo patto plurimillenario con un vero amico. Da sempre accanto a lui per offrirgli la collaborazione in battaglia, nei lavori agricoli, come mezzo di trasporto e come amico fedele, questo meraviglioso animale continua ad essere sfruttato in mille modi: sulle piste degli ippodromi ufficiali, magari obbligato a rigide e innaturali discipline agonistiche; nelle corse clandestine; sui sampietrini romani, e non solo, a trascinare carrozzelle sotto la pioggia o con il caldo torrido; lanciato a folle velocità sui tracciati medioevali dei palii. Nella maggior parte dei casi, con il macello come ultima stazione.
Il cavallo ama correre, ma all'aperto, nei prati, nei boschi, non chiuso in un maneggio. Può divertirsi a fare qualche salto. Può anche spiccare uno spiccato senso della competizione che lo porta a desiderare di arrivare primo degli altri, e può anche divertirsi a condividere questi momenti con un amico in sella.
Il cavallo è la più nobile conquista dell'uomo, e quando cavalco, sono felice, di una felicità rara. Non spreco il mio tempo quando sono in sella, raggiungo la felicità.
STAI LEGGENDO
Chi sono io?
Non-Fiction"Chi sono io?" Mi è da sempre sembrata una domanda abbastanza semplice e scontata, ma riflettendoci ora che sono nella fase più complicata della mia vita, capisco che non è così. Ho cercato, quindi, di concentrarmi il più possibile su me stessa e di...