CAPITOLO 2 || uomo avvisato...

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Era mattino e Mattia si stava recando a scuola.

Scese dalla corriera e percorse il tratto di strada rimanente per raggiungere l'edificio scolastico.

Era molto stanco, la sera precedente non era riuscito a chiudere occhio, e adesso voleva dormire.

Attraversò una stradina in mezzo a un parco. Gli arrivò un messaggio; era da parte di Geremy:

"Penso che Giacomo racconti la verità sul suo aggressore, credo ci sia veramente. Non saprei dirti il perché ne sono così sicuro, ma qualcosa me lo fa sospettare. Sto andando alla Base per controllare."

Mattia non esitò a rispondere:

"A controllare? E la scuola? La stai marinando? Secondo me non è una buona idea... ho una cattiva notizia da darvi, non cacciarti nei guai e torna a scuola, seriamente."

Mise nuovamente il cellulare il tasca ignorando il messaggio di risposta dell'amico.

Geremia fece irruzione nella Base senza dare peso alle raccomandazioni di Mattia, infatti gli aveva risposto:

"Troppo tardi. Sarà una cosa veloce. Non preoccuparti per la scuola, entro un'ora dopo, non è mai morto nessuno."

Ispezionò l'edificio. Tutto tranquillo. Uscì dalla porta secondaria che dava sul bosco, ci andavano di rado in quella parte della struttura, forse perché non c'era mai un vero motivo per andarci.Era indeciso sul da farsi. Inoltrarsi o non inoltrarsi nel bosco?

La maggior parte della vegetazione era morta e si respirava un'aria di desolazione e abbandono che faceva rabbrividire, sembrava uscito da un film dell'orrore.

In tutto questo, qualcosa in particolare catturò la sua attenzione. Era attaccato a un'albero, e sicuramente non era opera della natura.

Si avvicinò cautamente. Finché capì di cosa si trattava. Era un foglio di carta con riportato un macabro disegno di un uomo stilizzato senza volto che pareva indossasse uno smoking e ai lati di esso la parola "NO" si susseguiva.

Geremy rabbrividì. Poteva essere uno scherzo, è vero, ma chi poteva esserne l'artefice e perché? Il ragazzo prese la pagina, la piegò in quattro parti e la mise nella tasca dei jeans.

Appena lo fece si sentì una lunga interferenza e lo colpì una forte emicrania; si prese la testa tra le mani e chiuse gli occhi, solo per qualche secondo.

Quando li riaprì, gli parve di vedere una figura alta in bianco e nero non molto lontano da lui, nascosta dagli alberi. Sentendo come una minaccia che incombeva, decise di andarsene.

Mandò un messaggio ai suoi tre amici mentre entrava in classe:

"È uno scherzo vero?"

Ma nessuno capì il perché di quella domanda e a cosa si riferisse.

Nel pomeriggio Mattia li fece radunare alla Base perché doveva parlare della sua cattiva notizia e anche Geremy adesso aveva qualcosa da dire. Mattia parlò dell'incontro della sera prima, mentre Geremy del foglio che aveva trovato.

L'unico che ancora rimaneva indifferente a tutto questo era Filippo.

- Ho capito che è uno scherzo, non mi spaventate. - aveva detto.

- Sono più che serio. - disse di risposta Mattia. - Evidentemente non siamo i benvenuti qua. -

Filippo incrociò le braccia e alzò un sopracciglio.

- Secondo me, anche se dovessimo andarcene per sempre dalla Base, loro vorranno comunque ucciderci. - era intervenuto Jack seduto in un angolo della stanza.

il viaggio dei Proxy in EuropaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora