CAPITOLO 12|| l'epilogo

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Geremia aveva insistito così tanto che alla fine aveva convinto Filippo ad andare con lui. Il cielo era grigio e pareva sul punto di piovere. I ragazzi si aggiravano nei pressi della Base; Geremy indossava un bizzarro cappello nero come quelli che usano indossare i pescatori, mentre Filippo teneva saldo nel pugno il suo cacciavite arrugginito.

Saltando da albero ad albero, Domino li stava osservando, sapeva cosa aveva in mente Filippo, a sua insaputa, lo aveva sempre tenuto d'occhio, escogitando un piano tutto suo, sapendo che sarebbe caduto nella sua trappola.

- Sei sicuro di quello che stai facendo? - domandò Geremia all'amico.

Filippo non rispose, scrollò le spalle e aumentò il passo.


Intanto Mattia, provvisto di mascherina e coltello, si dirigeva verso la Base.

- Questa è una missione suicida. - si era detto fra sé e sé, prendendo più coraggio possibile.

Si mise a correre, zigzagando tra i vari alberi, che più si avvicinava alla Base, più aumentavano. Si fermò di colpo quando vide Filippo e Geremia.

- Anche tu qui? - chiese in tono scorbutico Filippo.

- Me lo sentivo che vi avrei trovato alla Base. - disse prendendo fiato Mattia. - Dovete andarvene, o vi uccideranno. -

- Ti ho detto che non voglio il tuo aiuto. - ribadì l'amico.

Mattia rivolse uno sguardo supplichevole a Geremy, che fissava il terreno. Mattia trasse un sospiro e fece per allontanarsi, ma una voce proveniente dall'albero sopra di lui lo bloccò.

- Non guardare in alto. - aveva sogghignato quest'ultima.

D'istinto Mattia sollevò lo sguardo, e senza il tempo di reagire, fu attaccato da una figura in rosso che lo immobilizzò sul terreno. La riconobbe, l'aveva già vista in precedenza, doveva trattarsi di Rouge. Il ragazzo si dimenava e riusciva in qualche modo a non farsi prendere dalle artigliate della ragazza.

- GEREMY! - gridò.

Il ragazzo rimase impietrito, avrebbe voluto aiutarlo, ma si sentiva impossibilitato; intanto Filippo, sebbene un po' riluttante, se ne andò. Geremia lo guardò allontanarsi, poi rivolse lo sguardo a Mattia che ancora stava lottando per liberarsi.

- Mi dispiace... - sussurrò infine raggiungendo Filippo.

Mattia serrò gli occhi, sul punto di mollare, Rouge era più forte di lui.

- Non ti permetterò di fargli del male! - sentì gridare nel buio.

Rouge fu colpita in testa da un bastone, si toccò la nuca e ringhiò stringendo i pugni; lasciò perdere Mattia e si fiondò sull'intruso.

- Forza Dalila! Falle vedere chi sei! - la esortava Alice, messa in disparte.

Mattia spalancò gli occhi e si alzò di scatto. Rouge aveva colpito la ragazza con così tanta potenza da averla buttata a terra. Mattia le si avvicinò e la aiutò a rimettersi in piedi, aveva tre graffi che le percorrevano la guancia destra.

- Quanta fretta di morire, uno alla volta, prego. - replicò Rouge con scherno.

Fece scrocchiare le dita e il collo e fece per avventasi su di loro, ma la canna di una pistola puntata alla tempia la fermò.

- Non erano questi i patti. - le fece noto Brian.

- Patti? Non so di che parli. - dichiarò fredda Rouge rivolgendo lo sguardo a Mattia.

- Menti. - rispose a suo tono Hoodie.

Mattia prese per mano Dalila e approfittò di quel momento per scappare insieme alle gemelle. Appena se ne fu andato, Brian tolse l'arma dalla tempia della ragazza e si allontanò verso la Base.

il viaggio dei Proxy in EuropaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora