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Una cuscinata sulla faccia mi sveglia di soprassalto.

"Grazie per la grazia" borbotto ancora addormentata premendomi il cuscino sul viso.

La sera prima, quando eravamo tornate da Milano, io e Lisa avevamo deciso di cenare insieme e alla fine era rimasta a dormire da me.

Non ho un letto matrimoniale, ma, quando le capita di fermarsi, lei si accontenta sempre del divano.

Solo ora mi pento di non aver chiuso la porta a chiave prima di addormentarmi. Dovevo aspettarmi un risveglio del genere con Lisa nei paraggi.

"Buongiorno piccola dormigliona" si lancia di peso sul letto e mi scosta il cuscino dalla faccia per stamparmi un dolce bacio sulla guancia.

Mi stropiccio gli occhi e lascio cadere sfinita le braccia sulla coperta sospirando.

"Sai perché hanno inventato le sveglie?" le chiedo infastidita.

Sono una persona abbastanza suscettibile e mi innervosisco per le minime cose.

"Stai insinuando che sono facilmente sostituibile con una sveglia?" mi chiede mettendosi seduta.

Alzo gli occhi al cielo. "Sto decisamente affermando che sei un'amica a dir poco rompiscatole"

Vedo Lisa espirare di sollievo.

"Meno male, mi stavo già preoccupando"

Sorrido al suo modo di fare.
È stramaledettamente scema ma non riesco a non adorarla.

"Forza vestiti che andiamo a fare colazione al Bar Brera" dice alzandosi dal letto e raggiungendo il mio armadio.

La vedo armeggiare con alcuni miei vestiti, ma, impegnata ad assimilare ciò che ha detto, la lascio fare.

"Non possiamo andare al New Art?" le propongo.

So che è minima la probabilità di rincontrare Marco in quel bar, ma non voglio rischiare. Dopo quello che ho scoperto non voglio più avere a che fare con lui.

"Non se ne parla" dice di spalle scuotendo la testa "devo salutare il barista"

Sbuffo ricadendo sul letto con la schiena. Non voglio neanche pensare a quanto Lisa sia in debito con me.

"Questa o questa?" agita due felpe sopra la mia testa.

Opto per quella blu con il simbolo delle All Star e, questa volta, sto attenta all'abbinamento, così che ai piedi metto le scarpe della stessa marca.

Mi guardo allo specchio e mi sciolgo i capelli: una cascata di boccoli disfatti mi ricade ai lati delle orecchie.

Sto per passarmi un filo di eyeleiner sugli occhi quando il mio piccolo casio argento suona facendomi sobbalzare, e per poco traccio la linea storta.

Sono le 7:00. Mi volto verso Lisa che è beatamente stravaccata sul mio letto a guardare il cellulare.
La vorrei semplicemente uccidere.

"Hai idea di che ore sono?" le chiedo gesticolando con il mascara fra le mani.

Lei mi rivolge uno sguardo innocente, poi i suoi occhi ritornano al telefono.

"Io calcolo il tempo che una donna impiegherebbe a prepararsi, non è colpa mia se tu sei un'eccezione" aggiunge facendo spallucce.

Sorrido scuotendo la testa e raccolgo il mio zaino dalla sedia.
Accanto al mio c'é quello di Lisa, quindi probabilmente è passata da casa a prenderlo prima che mi svegliasse.

Senza pensarci due volte lo prendo e lo tiro nella sua direzione.

"Ahia!" esclama massaggiandosi la testa.

Ti Sento《Marco Mengoni》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora