L'indomani uscii prestissimo da casa per non fare tardi a scuola, ancora non avevo imparato la strada e avevo il timore di perdermi.
Quando passai davanti alla villa di John e Max mi fermai un attimo pensando a quello che mi avevano detto i miei genitori il giorno prima. All'improvviso, però, qualcuno aprì il cancello e mi venne addosso, facendomi cadere a terra.
"Ma cazzo stai att..." mi fermai appena incrociai il suo sguardo "Ah John, sei tu!"
"Si, sai io qui ci vivo. Piuttosto, tu che ci fai qui?" disse lui senza muoversi e sorridendo.Era la prima volta che lo guardavo così attentamente e notai che i suoi splendidi occhi sembravano pieni di dolore.
"Niente io.. ehm io.. stavo andando alla fermata" arrossii.
"Ah, se ti va ti accompagniamo io e Max a scuola, andiamo in macchina" chiese timoroso.
"Ehm si, va bene."
"Guido io" urlò Max da dentro" E voi vi mettete dietro, viene anche Camilla" disse facendo l'occhiolino.
"Chi è Camilla?" chiesi a John ridendo.
"Oh nessuno di importante, è solo la "diciamo ragazza" di Max. Ora l'accompagna a casa sua e poi non si sentiranno piu" disse lui con tutta la disinvoltura del mondo. A quelle parole io rimasi un po' scioccata e così non rivolsi la parola né a John né a Max ma, mentre Max sembrava provare a parlarmi, John davanti alle altre persone faceva finta di non conoscermi neanche. Suonò la campanella e, mentre mi incamminavo verso casa sentii qualcuno urlare il mio nome. "Bea, aspetta, posso sapere che hai oggi?" era Max.
"Nulla, sono solo stanca."
"Cavolo,hai scoperto perché sei qui, vero? E ora vuoi scappare"
"No,no mi dispiace caro mio. So' già perché sono qui ma non ho assolutamente intenzione di scappare, non di nuovo." Urlai, non so il perchè e mi voltai per andarmene.
Lui mi tirò il braccio e disse "Bea aspetta."
"Che c'è? Vuoi portare anche me a letto e poi scaricarmi?" gli urlai contro e andai via.
Lui questa volta non mi fermò e rimase come bloccato.
Tornata a casa ripensai all'accaduto tantissime volte, ma dove l'avevo trovato tutto quel coraggio? Forse stavo esagerando e magari stare in quella scuola mi sarebbe servito. Mi pentii di come avevo trattato Max e decisi di andare a chiedergli scusa, non so come!
Bussai alla porta una, due, tre volte ma nessuno aprì. Stavo per andarmene quando vidi la porta spalancarsi e ... c'era John senza maglietta e con un frullato in mano.
Lui rimase abbastanza sorpreso nel vedermi infatti mi disse:"E tu cosa diavolo ci fai qui?" "Ehhm... io veramente dovrei parlare con Max!" arrossii alla vista dei suoi muscoli.
"Beh veramente Max non c'è, dovrebbe tornare tra un po'. Ma se vuoi entra lo aspetti qui."
"No, io veramente dovr.." mi interruppe."Eddai entra, non mordo mica."
"Sai non sembrava così all'inizio.." dissi entrando in casa. Era enorme e coloratissima.
"Che vuoi dire? Che ti ho morsa per caso?" ridemmo entrambi. "Voglio dire che sembri un tipo duro e quando siamo circondati da altre persone neanche mi calcoli."
"E ti da fastidio?" disse, facendomi l'occhiolino.
"Cosa? No. No, certo che no" quella domanda mi mise a disagio, anche perché lui era ancora a petto nudo di fronte a me ed era così perfetto.Guardandolo meglio mi accorsi che eri identico a Max, ciuffo biondo e occhi verdi entrambi. Erano bellissimi. Ma cosa dico. No Bea, basta!
"Ah Bea, smettila di guardarmi, così mi sciupi." Disse sorridendo... Quel sorriso era perfetto. "Non ti sto guardando" arrossisco "Certo che però potresti anche metterti una maglietta" ridemmo entrambi.
All'improvviso lui si avvicinò sempre di più al mio viso, quasi come se volesse baciarmi e disse: "Scommettiamo che tu ti innamorerai di me?" Io lo guardai negli occhi e con aria di sfida dissi "Io innamorarmi di te? Non credo che tu mi conosca."
"Bene, se ti innamori di me però sarai mia per sempre, facciamo?" ridemmo entrambi.
"E se non mi innamorerò di te tu mi porti a fare shopping per tutta la città con la tua carta di credito."
"Ok,ci sto" disse ridendo, senza allontanarsi da me. Proprio mentre eravamo così vicini sentimmo dei rumori ..
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Ti prego resta almeno tu.
ChickLitBeatrice, come preferisce lei Bea, è una sedicenne insicura e molto timida. Costretta a lasciare Amalfi, la sua amata terra, a causa del lavoro del padre si trova catapultata in una nuova vita: Los Angeles, una nuova scuola, nuovi amici e molti pro...