Provai per la ventesima volta tutti i vestiti e finalmente mi decisi a comprarne uno. Poi uscii fuori da John e dissi:" Fatto! E quello ... che significava quel bacio?"
"Era una piccola dimostrazione d'affetto. Mi andava di farlo e l'ho fatto." Alzò le spalle.
"Hai un modo particolare di dimostrare il tuo affetto!" risi, non avevo intenzione di arrabbiarmi. O meglio, non ci riuscivo. Non con lui e non per quello.
"Allora, dove andiamo ora?" disse prendendomi la mano.
"Ora mi accompagni a casa, devo iniziare a prepararmi." Annuì. Camminammo tutto il tempo mano nella mano, ma appena stavamo per imboccare il vialetto che ci portava a casa si staccò da me. Mi fermai. "Ti vergogni di farti vedere qui con me, vero?" dissi un po' delusa.
"No, assolutamente no. Non ho niente, giuro." Mi rassicurò lui. "Vieni dai, ti accompagno a casa e poi io e Max ti veniamo a prendere alle 9, mi raccomando!"
Dopo quasi quattro ore, finalmente ero pronta.
Bussarono alla porta, aprii e vidi solo John. Era bellissimo. Aveva una camicia bianca aderente che metteva in risalto il suo fisico, un jeans nero stracciato e all star bianche.
Vedendomi anche lui rimase a bocca aperta:" Hai scelto il mio vestito. Oh, sei veramente ... bellissima!" disse stupito. In realtà, per la prima volta, anche io mi sentivo bella.
Alla fine avevo scelto il vestito che mi aveva consigliato lui: era verde acqua, con lo scollo a cuore, la gonna un po' svasata e una cintura di strass sotto il seno. Avevo deciso di indossare dei sandali alti argentati, una pochette, qualche bracciale e avevo aggiustato i capelli con delle morbidissime onde.
"Anche tu stai molto bene" dissi arrossendo "Allora andiamo!"
Andammo con la sua macchina ovviamente, ma Max non c'era.
Decisi di non chiedergli nulla perché, nonostante l'imbarazzo iniziale, sembrava andare tutto bene. Arrivammo al luogo delle festa: una villa enorme con la piscina sul retro. C'erano persone ovunque e all'ingresso molti erano già ubriachi nonostante la festa fosse appena iniziata. Non era proprio il tipo di atmosfera che preferivo, così mi irrigidii un po'.
John se ne accorse, mi strinse a sé e disse: " Se non ti va di stare qua possiamo andare da qualche altra parte."
"No, sto bene. Sono solo un po' agitata. Sai è la mia prima festa qui." mentii. Lui mi trascinò dentro stringendomi sempre più forte.
Forse mi sbagliavo. Non si vergognava affatto di farsi vedere in giro con me.
La villa dentro era pienissima e tutto il primo piano era usato come pista da ballo. C'era gente ovunque. John mi prese e mi porto in pista dove iniziammo a ballare. All'inizio ero frenata, poi mi sono lasciata andare. Io amavo ballare. All'improvviso, però, il dj mise un lento.
"Posso?" chiese lui, sorridendo. "Certo" Appoggiai la testa sul suo petto e lui mi mise le mani attorno alla vita. Mi sentivo bene tra le sue braccia: io gli sorridevo, mentre lui mi accarezzava dolcemente i capelli. Alla fine del ballo prese il mio viso tra le mani, mi guardò intensamente negli occhi e mi disse che ero bellissima.
Poi mi baciò. Il bacio più bello della mia vita! Ricambiai il bacio, dentro di me aspettavo quel momento da tanto tempo. Lui però riuscì a rovinare tutto.
All'improvviso si allontanò da me dicendo "Scusa, è stato un incredibile errore" e scappò via, lasciandomi sola in mezzo alla pista.
Quelle parole mi ferirono! Un incredibile errore.
Mi voltai per un attimo e vidi un ragazzo che ci osservava, all'inizio non diedi molto peso alla cosa. Poi, però, guardai meglio e notai che era Max. Nonostante stesse ballando con Camilla, continuava a guardare insistentemente nella mia direzione con un sorrisetto furbo.
I miei sospetti erano fondati: quando c'è Max John si comporta in modo diverso. Ma perché?
Mi avvicinai al banco degli alcolici e mi sedetti vicino a John, ordinando un drink.
"Perché sei scappato via?" chiesi scolando il primo drink. Era forte e bruciava alla gola.
"Perché è sbagliato Bea. Io non posso farlo. Non ti sarai mica innamorata?" chiese preoccupato. "Io innamorata di te? No, assolutamente. E' una festa e volevo divertirmi." Mentii.
"Perfetto. Ora lasciami in pace e allontanati da me per sempre" si alzò e andò fuori a fumare. Questa volta non lo seguii e rimasi a bere drink fino a quando la testa iniziò a farmi male. Lentamente iniziai a sentirmi sempre peggio.
Decisi di uscire fuori a prendere una boccata d'aria. Non lo stavo seguendo, giuro.
Avevo bisogno di aria fresca.
Il fumo era nauseante e avevo freddo, mi sentivo senza forze e la testa continuava a rimbombare. All'improvviso buio totale.
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Ti prego resta almeno tu.
ChickLitBeatrice, come preferisce lei Bea, è una sedicenne insicura e molto timida. Costretta a lasciare Amalfi, la sua amata terra, a causa del lavoro del padre si trova catapultata in una nuova vita: Los Angeles, una nuova scuola, nuovi amici e molti pro...