Le prime ore di lezione passarono molto velocemente: auricolari nelle orecchie coperte dai miei capelli castani e la mia playlist preferita per non ascoltare i professori e i loro discorsi "quest'anno dovete studiare o vi boccio".
Uscii dalla classe di biologia e mi recai al mio armadietto, lasciai i libri e presi il mio panino comprato questa mattina al bar accanto scuola ed iniziai ad incamminarmi verso la palestra mangiandolo: al contrario degli altri studenti, io e alcune mie compagne, durante l'ora del pranzo dovevamo andare in palestra per organizzarci con la nostra prof/allenatrice di atletica.
Arrivata in palestra,entro nello spogliatoio e dopo aver appoggiato il borsone, mi cambio indossando un paio di pantaloncini di tuta azzurri con una canotta bianca che mi arriva sopra l'ombelico.
Lego i miei lunghi capelli castani con un elastico, e prendo la borraccia dell' acqua dirigendomi verso la palestra pronta per iniziare l'allenamento che mi permetterà di partecipare al campionato di atletica annuale a cui parteciperanno tutte le squadre femminili di atletica leggera delle scuole di Los Angeles.
Iniziamo l'allenamento facendo un pò di stretching, e dopo un paio di minuti vedo entrare dalla porta principale della palestra le cheerleader insieme alla squadra di football e subito intravedo Jess e Austin, i rispettivi capitani delle due squadre, seguiti da Abby e Brandon , quarterback della squadra di football.
Li seguo con lo sguardo e noto che Austin mi saluta con un cenno della testa, Abby e Jess con un bacio volante, mentre Brandon mi squadra tutto il corpo inumidendosi le labbra con la lingua,mordendosi il labbro inferiore e dopo avermi osservato, ritorna con lo sguardo verso il mio volto ,mi guarda negli occhi facendomi un occhiolino.
Io divento subito rossa e distolgo lo sguardo sentendolo ridere.
Finito il riscaldamento ci posizioniamo ognuna sulle rispettive corsie pronte per iniziare la corsa.
L'allenatrice inizia a fare il countdown. . .3. . .inizio a concentrarmi. . .2. . .il mio obbiettivo è arrivare al traguardo per prima. . .1. . .devo essere il vento durante una tempesta. . .VIA. . .sono partita: inizio a correre superando le mie compagne non molto sorprese dalla mia velocità, inizio a intravedere il traguardo, pochi secondi dopo sono vicinissima ad esso, tre metri mi legano al traguardo. . . 2 metri, mi immagino la felicità della mia allenatrice. . .1 metro ci sono, sto per superarlo, ma ad un certo punto appoggio male il piede, inciampo cado a terra e sento un improvviso ma lancinante dolore alla caviglia destra. Subito Sam,la mia allenatrice, corre verso di me "Sophie cosa é successo? Come stai?"
"Sam non ti preoccupare non é successo niente" le dico alzandomi ma il dolore alla caviglia si fece risentire e io fui costretta a rinunciare ad alzarmi risedendomi a terra.
"Sophie cosa é successo" mi domandò un Austin preoccupato correndo verso di me insieme a Brandon, Abby e Jass.
Probabilmente avevano assistito a tutta la scena.
"Credo abbia preso una storta, bisogna portarla in infermeria" disse la mia allenatrice.
"Non è poi così tanto grave un po' di ghiaccio e passa tutto" risposi.
Non sopportavo quando per poco le persone si spaventavano."Stai zitta-mi ammoní mio fratello- la porto io in infermeria" continuò.
Perché nessuno mi ascolta mai?
"No Austin, la porto io tu devi
restare con la squadra" disse un Brandon preoccupatissimo."Si, hai ragione, vai tu" rispose Austin.
"Ma ragazzi non credo sia così grave non preoccupatevi non é poi così doloroso, come ho già detto un po' di ghiaccio e..."
Non feci in tempo a finire che Brandon mi prese in braccio stile sposa e mi portò fuori la palestra.
Ero cosí rossa che per non farmi vedere nascosi la mia testa nell'incavo del suo collo."Bran non c'era bisogno sul serio"
"Piccolina mia, non sai quanto mi hai fatto preoccupare- disse dandomi un bacio sui capelli e stringendomi ancora di più al suo petto- quando ti ho visto cadere ho pensato subito al peggio... mi sono spaventato"
Lo guardai negli occhi e vidi la sincerità in essi.
Era preoccupato, e questo glielo si leggeva in faccia, ma perché ,io sono solo la sorella del suo migliore amico, niente di più,vero?
Questa era una delle domande che sarebbe rimasta senza risposta poiché troppo timida a domandarla a Bran.Entrammo in infermeria e una donna cicciotella con capelli a caschetto rossi ci accolse,lessi sulla targhetta attaccata al suo camice il nome Rose.
Rose ci confermò,come detto da Sam, che avevo solo una slogatura e che una settimana di riposo sarebbe bastata per farmela passare, detto questo mi diede una caviliera per tenere dritto il piede evitando di prendere altre slogature.
Quando l'infermiera uscì rimanemmo solo io e Brandon in infermeria.
"Togliti la scarpa" mi disse
"Cosa? Perchè?"gli chiesi
" Come perchè? Ti aiuto a mettere la cavigliera"
"Ma posso farlo da sola"
"E non avere l'onore di farti aiutare da me? Mai"
"Mi hai già aiutato abbastanza"
"Non è vero piccolina" mi disse mentre mi mise la cavigliera al piede mentre io lo guardai torvo.
"Ed adesso Cenerentola, andiamo che Austin sarà preoccupatissimo".
Tornata in palestra raccontai cosa mi disse l'infermiera alla mia allenatrice ed ad Austin che con il consenso del preside mi aiutó ad uscire prima da scuola ed a tornare a casa.
Quando tornai a casa, i miei genitori non c'erano poichè erano fuori per lavoro.
Mentre Austin si rilassava sul divano, io andai in bagno ma a quello del piano terra dato che non riuscivo a salire le scale; riempii d'acqua la vasca è ci versai del bagnoschiuma alla pesca e dopo essermi spogliata mi feci un bagno rilassante.Mi lavai con cura i miei lunghi capelli, poi uscì dalla vasca facendo attenzione al piede destro ,mi vestii, e mi asciugai i capelli. Quando finii sentì suonare il campanello, poiché Austin era troppo impegnato a giocare alla Play, andai io e appena aprì Jess e Abby mi abbracciarono fortissimo chiedendomi come stavo, le risposi che stavo bene e le feci entrare in casa, ormai la conoscevano come le loro tasche quindi non c'era bisogno di dirle dove andare per trovare Austin.
Dopo Abby e Jess entrarono tutte le cheerleaders seguite da tutti i membri della squadra di football, appena intravidi Bran lo salutai e lui mi diede un bacio sulla guancia.
Entrai in salotto e vidi alcuni ragazzi giocare alla Play con Austin ed altri che li incintavano facendo il tifo.
"Ragazzi ,vi ricordo che non siete qui per giocare" disse Jess
"Si si,lo sappiamo. Facci finire la partita alla Play".
20 minuti piú tardi, finita la partita, Austin si alzó dal divano e disse:"Mettiamoci all'opera:organizziamo questo piano".
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SPAZIO AUTRICICiao a tutti! Siamo Sara e Martina, speriamo che questa storia vi stia appassionando.
Se vi va commentate,facendoci sapere cosa ne pensate o cosa preferite che accada.
Accendete una stellina🌌🌌!!
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If Looks Could Kill..
RomanceIF LOOKS COULD KILL (se gli sguardi potessero uccidere) è una storia scritta in collaborazione con @MartinaGuerra5. A volte attraverso uno sguardo si riesce a capire tutto di una persona: è tutto nascosto negli occhi, loro sono lo specchio dell'anim...