Capitolo 1

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Provai ad alzarmi in piedi e mettermi in fuga ma la bambina, con una forza soprannaturale che non saprei descrivere, mi prese per una spalla e mi rigettò a terra.

Ormai non avevo via di scampo.

La bambina continuava a fissarmi con quegli occhioni azzurri e a farmi quel sorriso smagliante, ma non appena fece rotolare giù per la scale il suo bambolotto mal ridotto, il suo volto divenne pallido e la sua pelle incominciò ad incavarsi nelle sue ossa.

Quello a cui stavo assistendo era uno spettacolo orribile, vietato a uomini e donne di qualsiasi età.

I suoi capelli biondi presto si fecero di un colore grigio fumo.

Mi accorsi di non avere più davanti agli occhi la bambina che fin dal quarto piano del mio palazzo mi aveva perseguitato e non mi aveva lasciato alcuna via di fuga, ma un qualcosa di terrificante che adesso si contorceva ed emanava versi striduli che per poco non mi facevano scoppiare i timpani.

Avrei voluto chiudere gli occhi e non vedere ciò che dinanzi a me stava prendendo forma, ma una forza sconosciuta dentro di me mi impedì di fare qualsiasi cosa avessi voluto.

Quando la bambina (o ciò che rimaneva di lei) spalancò le palpebre, non vidi i suoi occhi, ma due sfere nere che mi scrutavano intensamente.

Era come se i suoi occhi fossero stati esportati e adesso ciò che rimaneva erano due spazi vuoti.

Ed anche quando aprì la bocca non vidi più né i suoi denti né la sua lingua.

Quello che avevo davanti assomigliava allo scheletro della bambina.

Mi misi le mani sulla bocca per cercare di trattenere il vomito.

Nella mia pancia le budella si contorcevano dal disgusto.

Alexandra - La ragazza del quinto piano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora