Capitolo IX
I giorni che si susseguirono dopo l'episodio della Foresta Proibita portarono Evelyn alla disperazione più assoluta.
Piton dal mattino del compito in classe cominciò ad ignorarla.
Non che lei avesse avuto il coraggio di dirgli qualcosa o presentarsi prima degli altri, come era solita fare.
Era entrata in classe con la fiumana di compagni e con Belinda che la guardava preoccupata.
Evelyn non se l'era sentita di raccontarle la verità dato che, come tutte le sue compagne di casa, non aveva nascosto il suo scalpore quando aveva sfoggiato la sua lunga chioma scura e non più perlacea.
E così, quando il compito in classe era cominciato, Piton non le aveva neppure rivolto uno sguardo, anzi, sembrava che lui nemmeno si fosse accorto che lei era lì.
Solitamente, la teneva d'occhio, girovagava di tanto in tanto fra i banchi per controllare se qualcuno copiava, ma quel mattino se ne era rimasto seduto alla sua cattedra, concentrato in chissà cosa.
Questo portò metà della classe ad avventarsi su di lei.
Il Test non era particolarmente difficile per Evelyn, ma aveva messo in difficoltà buona parte della classe perciò si era vista costretta, dal suo senso d'altruismo, a soccorrere Belinda e tutti i poveri compagni di casa che le chiedevano aiuto.
Senza Piton che li teneva d'occhio, lei era quella più interpellata.
E considerato il carattere vendicativo dei Serpeverde e l'esperienza appena subita dai suoi capelli, Evelyn aveva ceduto alle preghiere dei compagni e buona parte delle due ore di tempo erano svanite per dare aiuto ai colleghi.
E se aveva creduto che quello fosse il giorno più duro della sua vita, quando tre giorni dopo, finalmente incrociò Piton lungo i corridoi dovette ricredersi fermamente.
Il Professore non l'aveva nemmeno guardata, nonostante lei per la sorpresa e la paura di trovarsi da sola con lui, nel corridoio dei sotterranei si fosse fermata a guardarlo, in attesa di un gesto che non c'era stato.
Ormai si sentiva sempre più sola, i Grifondoro, come del resto tutte le case con alunni del quinto anno, erano impegnati nei G.U.F.O. e passavano giorni a studiare come matti.
Belinda in quei primi due giorni le aveva fatto qualche domanda ed aveva chiaramente notato che la parola Piton era tabù con la sua compagna e per questo, seppur preoccupata, non aveva cercato di scoprire il vero motivo del malumore di Evelyn e neppure come mai Professore e Alunna fossero così apatici, quando lei per prima aveva sempre saputo quanto Piton apprezzasse le buone qualità di studentessa dell'amica.
Ovviamente, quando il quinto giorno accadde quella catastrofe, nemmeno Belinda si sarebbe mai aspettata da Piton quel colpo basso nei confronti della sua allieva prediletta.
Evelyn, quel pomeriggio sapeva che a Pozioni avrebbe rivisto il suo professore tanto amato e tanto arrabbiato.
Sapeva anche che il compito di qualche giorno prima non era andato poi così bene, ma al massimo poteva aspettarsi una "O" o proprio volendo una "D". Ma era impossibile. Lei non aveva mai preso "D" ad un test di Pozioni.
Nemmeno "O" se doveva essere pignola, a dire il vero.
Perciò quando Piton entrò in classe e cominciò a fissare i suoi alunni con aria annoiata e arcigna, sentì il cuore piroettarle e le gote farsi rosse d'imbarazzo.
Perché nonostante tutto lei era ancora felice di vederlo.
Era ancora più indiscutibilmente emozionata standogli di fronte.
STAI LEGGENDO
The Last Flame In The Wind
FantasíaPiton è alle prese con una sua giovane alunna del sesto anno: allegra, spensierata, determinata e a volte troppo impertinente, ma soprattutto piena di voglia di vivere, e innamorata di lui. Riuscirà il professore a ricambiare i sentimenti della rag...