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Stamattina non è stata una giornata piena di lavoro per fortuna

Ora però sono in ritardo, devo andare a prendere i bambini a casa della nonna e portarli ad una festa

Sto per uscire dal mio studio quando il telefono mi squilla

"Pronto?"

"Ciao mamma"

"Hey Sel! Tutto bene? Dove siete?"

"A casa di nonna Natalia! Quando vieni?"

"Ora esco dallo studio okay?"

"Va bene. Lo sai che oggi la maestra ha detto che possiamo diventare dei maestri?"

"Perché?"

"Perché ha detto che io e Seb sappiamo parlare benissimo l'americano, l'inglese, il francese e l'italiano"

"Ah ecco. Beh, non siete felici?"

"Siamo felici, però i nostri amici ci prendono in giro"

"E perché mai?"

"Perché dicono che abbiamo studiato privatamente perché tu eri piccola e non avevi un posto dove stare"

Questi genitori dovrebbero parlare di meno davanti ai loro figli

"Tesoro ma tu sai che non è così vero? La mamma vi ha portato con lei a Londra perché doveva laurearsi sennò non avrebbe potuto mantenervi, ora siamo a Parigi, e qui rimarremo"

Dopo averla tranquillizzata attacco

È difficile per loro ambientarsi in questa società, e la colpa è mia

Li ho avuti quando ero troppo giovane e me ne rimpiango, però sono la cosa più bella della mia vita

Quando sono partita per Londra ero avvilita, diventare madre è una cosa difficilissima

Ma ora siamo a Parigi, e grazie anche ai miei nonni, stiamo benissimo

I gemelli ovviamente sanno parlare americano perché è la mia lingua e i miei genitori hanno fatto di tutto per farglielo imparare

L'italiano perché la mia coinquilina a volte li teneva con se e per distrarli gli insegnava le parole italiane

L'inglese perché vivendo a Londra e andando a scuola li lo hanno dovuto imparare

E infine il francese perché abitiamo qui

"Judith! Se abbiamo finito andrei"

"C'è solo l'ultimo paziente Ari!"

"Fallo entrare"

Mi giro un attimo per sistemare l'armadietto e sento la porta aprirsi alle mie spalle

"Prego entri. Finisco un attimo di sistemare le cose"

"Certo faccia con comodo"

Questa voce, mi è così familiare

Senza rendermene conto faccio cadere tutti i fogli a terra, che disastro

Mi abbasso per prenderli e fa la stessa cosa il ragazzo dietro di me

Poi però inevitabilmente i nostri sguardi si incrociano ed è così che anche lui rimane immobile

"Che ci fai qui?"

"Ci lavoro. Cosa ci fai tu qui?"

"Sono venuto per lavoro, mi ha mandato Harry, sai lavoriamo insieme"

"In realtà non mi interessa niente che riguardi te. Dimmi la verità, ti hanno detto qualcosa i miei genitori?"

"No assolutamente"

"Stai mentendo?"

"Ti prego credimi. Non sapevo di trovarti qui, non sarei venuto sennò"

"Logan devo andare, ho i miei fi....amici che mi aspettano"

"Sì certo, vado"

Si avvicina alla porta ma prima di aprirla si gira verso di me

Per un breve attimo ci guardiamo negli occhi, poi però abbasso lo sguardo e lui esce dalla stanza

Mi siedo

Non è possibile, dopo tutti questi anni mi fa ancora quest'effetto

Non avrei mai pensato che con tutti questi luoghi lui venisse proprio qui a Parigi, nel mio studio per la precisione

Prendo le chiavi e dopo aver salutato tutti mi metto in macchina, i gemellini mi uccideranno se faccio tardi

"Eccomi!" dico entrando in casa

"Finalmente"

I piccoli corrono verso di me e mi abbracciano, poi saluto mia nonna

"Nonna ci vediamo domani allora. La mattina te li porto e per l'ora di pranzo li vengo a prendere okay?"

"Certo tesoro"

"Grazie nonna"

Mi sorride ed io faccio lo stesso

"Su piccoli, prendete le vostre cose così andiamo"

Attendo qualche minuto e poi li vedo di nuovo venire verso di me con i loro zainetti e tanti giochi in mano

"Avete svaligiato un negozio di giocattoli?"

"Veramente ce li ha regalati il nonno"

Guardo la nonna e lei alza le spalle

Come devo fare con loro?

Li viziano solo!

"Andate in macchina, vi raggiungo subito"

Si avviano verso la macchina ed io vado da nonna

"Cosa hai tesoro?"

"Niente"

"Ti consoco bene, dimmi"

"Giuro che te ne parlo domani. Devo andare sennò mi uccidono"

Lei annuisce e poi mi dirigo verso la macchina dai miei piccolini

Una volta a casa mando i due mostriciattoli a fare i compiti in camera loro mentre io mi faccio un bel bagno rilassante

A dire la verità era inevitabile che quest'incontro non mi avrebbe scosso nemmeno un po, anche se il tempo è passato velocemente per me è come se tutto fosse successo ieri

All'inizio facevo continuamente incubi sul passato, e su di lui

Da quando sono a Parigi invece non pensavo più a niente, forse presa da tante cose, forse perché sto con Jacob

In ogni caso l'ho trovato bene, è dimagrito parecchio però nel complesso lo trovo in forma

Ari cosa pensi?

Non dovresti nemmeno dire queste cose!

È che non mi sarei mai aspettata di vederlo, non dopo tutti questi anni!

Ad interrompere i miei pensieri è Jacob che chiama sul cellulare

"Amore"

"Hey, avevi detto che mi avresti aspettato dopo il lavoro"

Cazzo

"Scusami ma ho avuto un imprevisto qui a casa"

"Tutto bene?"

"Ora si, senti stasera usciamo solo noi due?"

"Come? Ari sei tu?"

"Scemo"

"Sono d'accordo. Prenoto al ristorante, ti vengo a prendere alle 20:00"

"Va benissimo"

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