3. Addio

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Nella foto: Kora.

Al mio risveglio mi ritrovo a fissare le travi di legno del soffitto. Sono stanchissima, è come se mi riprendessi da una lunga camminata, eppure è strano visto che è da ieri pomeriggio che dormo. Mi strofino gli occhi accompagnando il gesto con uno sbadiglio, poi un breve ricordo si fa strada nella mia mente.

Due occhi color ambra.

Devo aver avuto un bel po' di fantasia per elaborare il sogno di questa notte, di certo ce n'è voluta per immaginare un tizio così, ehm... affascinante?

Ridacchio per gli scherzi che spesso mi fa il cervello e vengo subito richiamata da Kora, che solo ora apre gli occhi infastidita.

"Che hai da ridere tanto? Per di più da sola... devo iniziare a preoccuparmi?" Biascica sistemandosi meglio sotto il lenzuolo.

"Nulla che tu non sappia già, solo un sogno strano." Ribatto voltandomi nella sua direzione. "Tu hai dormito bene? A me sembra di essere ancora stanca." Confesso, esibendomi in un altro sbadiglio per confermare ciò che ho appena detto.

"Dormigliona... io invece sono piena di energie!" Esclama alzando il tono di voce e guadagnandosi un cuscino in testa.

"Zitta Kora, c'è gente che vuole dormire! E ora passami di nuovo il cuscino, grazie." Mormora Jasmine dall'altra parte della stanza. Reprimo un sorriso e torno a sdraiarmi anche io, ma una manciata di secondi dopo la sveglia inizia a suonare fastidiosamente.

Le altre ragazze sbuffano mentre io alzo gli occhi al cielo. Un'altra disastrosa e spiacevole giornata sta per cominciare.

"Chissà cosa si prova a svegliarsi alle undici del mattino." Commenta la mia amica, togliendosi di dosso le coperte con un calcio.

"O ad andare a dormire dopo la mezzanotte." Aggiungo sognante mentre mi alzo dal letto.

"Beh, dimentichi che a capodanno abbiamo chiacchierato fino a mezzanotte e un quarto!" Jasmine si aggiunge alla conversazione dopo averci raggiunto. Kora ridacchia ed io annuisco con un sorriso: me n'ero dimenticata.

Mentre rifaccio il letto le mie amiche iniziano a ridere senza motivo. Mi volto e le osservo stranita.
"Che c'è?" Domando fissandole in attesa di una spiegazione.

"Si può sapere dove sei andata con la camicia da notte? È tutta sporca di fango!" Dice Jasmine tra una risata e l'altra. Corro subito di fronte allo specchio -l'unico presente in tutto il convento- e mi metto di spalle per guardare meglio. Una chiazza di terra si trova proprio in prossimità del mio fondoschiena e mi fa scoppiare a ridere.

"Non me ne ero proprio resa conto, devo essermela fatta quando..." Mi blocco immediatamente e rifletto un secondo. L'unico momento in cui sono uscita con la vestaglia è stato nel mio presunto sogno... il sorriso mi muore sulle labbra.

È... è accaduto realmente? No, non può essere. Ma allora... come ho fatto a svegliarmi nel mio letto questa mattina? E soprattutto, chi era il ragazzo dagli occhi ambrati?

***

Questa mattina ho finto di non sentirmi bene e sono rimasta nel dormitorio femminile. È stata dura convincere anche Suor Elvira, ma alla fine ha acconsentito ad esentarmi dai lavori domestici, almeno per oggi. 'Vorrà dire che ne farai il doppio domani' è stata la frase che con un sorriso sprezzante mi ha rivolto prima di congedarmi.

Raggiungo la nostra camera, mi fermo a due centimetri dallo specchio e osservo con insolito interesse l'esile figura che mi ritrovo di fronte. Due spalle ossute, un fisico slanciato e capelli lunghi e neri che ricadono oltre il seno. Gli occhi azzurri, quasi grigi, mi fissano di rimando, riportando alla mia mente una frase che dovrei assolutamente dimenticare.

Il Segreto Dei Tuoi OcchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora