Onice

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Konan aprì gli occhi, schiudendoli delicatamente: era una vita, che non dormiva così bene.
La prima cosa che vide, era la luce forte del sole probabilmente era già pomeriggio, si girò a cercare Silvers, ma questi se ne era già andato.
Si tirò su a sedere, notando solo allora qualcuno seduto contro la sponda del letto.
La stava guardando con sguardo insistente e un sorriso sghembo sul volto.
Il codino di capelli neri erano diventati quasi completamente grigi e le rughe ,che increspavano gli occhi, si erano approfondite.
In ogni caso, Ben era ancora un bell'uomo.Affascinante.
-Buondì cara- la salutò l'uomo con voce ironica.
-Ben- rispose asciutta, al saluto la donna.
-A cosa devo il piacere della tua visita?- chiese Konan, con un sorrisino sulle labbra.
-Beh, intanto dovresti ringraziarmi, ti ho portato da mangiare e considerando quanto mangiano gli occupanti della nave, mi dovresti ringraziare, sai?-rispose Ben mentre si stese sul letto, mettendosi le mani dietro la testa e guardandola con un ghigno.

Konan scosse la testa e si alzo, passandosi una mano fra i suoi capelli , non osava chiedersi in che condizioni erano.
-Beh, grazie Beckman- ribatté la donna.

Si diresse verso il tavolo e notò che ,in effetti, la tavola era imbandita di qualunque cosa potesse desiderare.
-Come mai tutto questo cibo?.- Chiese Konan stupita, insomma lei non aveva mai mangiato molto.

Fin da piccola, le avevano imposto di mangiare poco e nulla, e da allora, si era abituata a non mangiare un granché.

-Sei dimagrita- disse Ben , facendo scorrere lo sguardo sul suo corpo, coperto solo da una camicia da notte nera, piuttosto corta - Più di prima, comunque-.

-Che ore sono ?-Cambiò discorso lei, per nulla imbarazzata.

-La una, più o meno-rispose il vice capitano della RedForce

Konan scattò in piedi :- Devo controllare Ace e Rufy!-

Ben scosse la testa :-Prima mangi, poi ti vesti e dopo vai da loro-

Konan lo guardò torvo ,ma iniziò a mangiucchiare un po' di frutta e a sorseggiare il suo caffè ,rigorosamente amaro, mentre squadrava il suo vecchio amico.

-Se sei qui, ci sarà un motivo, e di sicuro non è il portarmi la colazione, che ti ha spinto a venire qui-

Ben sospirò e si alzò, per andare a sedersi sulla sedia di fronte a Konan, e versarsi un po' di birra.

-Che intenzioni hai?- le chiese Ben.

-Ve le ho già spiegate- rispose lei tranquillamente.

-Non riguardo questo uomo a cui dai la caccia, ma riguardo a Shanks- le disse chiaramente.

Konan lo guardò con superficialità, e poi posando lo sguardo sul suo caffè, disse:-Nessuna. Io e Shanks non abbiamo più niente da dirci. L'ho lasciato anni fa, e adesso se mi darà il suo appoggio nella mia caccia, lo ripagherò e ne sarò debitrice a vita.Ma niente di più di questo- concluse con semplicità la donna.

Ben si alzò di scatto ,sbattendo contro il tavolino la birra e guardandola con occhi furiosi.

-Smettila di dire cazzate, Konan. Abbi almeno un po' di rispetto per me, se non vuoi rispondermi taci, ma non mentire.Non a me. Ora ripeto, che intenzioni hai con Shanks?-

Konan lo guardò con i suoi vibranti occhi verdi e disse alzando un po' la voce :- Non sono affari che ti riguardano.Le intenzioni che ho, riguardano solo me e Shanks, tu non ti devi immischiare.- gli disse con voce dura.

Ben sentì la rabbia montare :-Non sono affari miei? Tu eri la mia migliore amica e lui è il mio migliore amico e anche il mio capitano! Voi due, siete un affare mio!- Urlò l'uomo.

Dance with the davilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora