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Sabo si chiese se ,davvero, la fortuna per una volta stesse girando dalla sua parte: finalmente era lontano da quel maledetto regno di Goa e dalla sua nobile famiglia, dopo tanto tempo i suoi fratelli erano davvero con lui e , non per ultimo, stava realizzando il suo sogno.
Con il tempo, i sogni da bambino di Sabo avevano lasciato spazio a sogni più maturi, al cui centro vi stavano sempre e comunque due fattori : il mare e la libertà.
Era in mare da dieci anni ormai, era libero, era ancora giovane, aveva conservato la sua vena sognatrice ed era anche potente e rispettato.
Aveva tutto ciò che aveva sempre desiderato tra le sue mani.
Certo, non era un pirata come desiderava da bambino ma aveva scoperto che la vita da rivoluzionario lo soddisfaceva ancora di più.Lui, che aveva vissuto sulla sua pelle tutta la crudeltà che i nobili e il governo mondiale erano capaci di esercitare, era profondamente convinto che andavano fermati.Quel mondo che era ormai così corrotto e senza scrupoli andava rivoluzionato e lui non avrebbe esitato a combattere per la causa.
Sabo si alzò dal letto, la guerra di Marineford lo aveva stancato immensamente sia mentalmente che fisicamente e si sentiva in grado di dormire per giorni.
Sentì Ace mugugnare nel sonno e poi il ragazzo aprì gli occhi.
-Buongiorno, o notte non saprei dire, Ace- disse Sabo perfettamente a suo agio e rilassato.
Ace lo guardò, corrugando le sopracciglia con sguardo appannato e confuso, finché un lampo di comprensione passò nei suoi occhi scuri.
-Oh, si grazie- borbottò il capitano della 2^ flotta di Barbabianca.Sabo lo guardò amaramente : Ace si sarebbe mai riadattato alla sua presenza?
-Ora devo assolutamente muovermi, non ce la faccio più a rimanere a letto!-proclamò esasperato Ace mentre cercava di alzarsi dal letto.
Sabo si alzò velocemente e si piazzò davanti ad Ace mettendogli le mani sulle spalle e rifacendolo cadere sul letto.
-Fin quando la signorina Konan non ti darà il permesso di abbandonare l'infermeria, tu non ti alzerai da quel letto, intesi?-esclamò Sabo con sguardo duro.
Ace lo guardò inarcando un sopracciglio guardandolo con aria scettica.
-La signorina Konan? E chi cazzo è?- chiese Ace guardandolo perplesso.
Conosceva tutte le infermiere e aveva flirtato con le più giovani, ma non se ne ricordava una di nome Konan.
Sabo lo guardò stupefatto :- La donna che ti ha salvato il culo!- gli disse Sabo.
Ace lo guardò perso fino a che i ricordi di Marineford non lo sommersero.
-Io sono Konan Newgate e sono la Regina dei Pirati-
Ah.Quella Konan.
-Si ricordo, ma chi diavolo era?- chiese Ace.
Sabo si sedette sul bordo del suo letto :-Beh, non ho capito bene chi sia, ma da quello che mi ha detto Dragon, lei era un pezzo grosso sulla Oro Jackson, così grosso che quando Silver venne nominato ''Re Oscuro'' e...Roger... ''Re dei Pirati'', lei venne rinominata la''Regina dei Pirati''.So che è potente come Silvers e Barbabianca ,se non di più.Scomparve una mattina di vent'anni fa', più o meno nei giorni seguenti alla nascita di Rufy.E' rispuntata dal nulla, dopo un vuoto di vent'anni.E...-e qui Sabo prese una pausa come poco prima di dire ''Roger''-Ed è l'unica figlia di sangue di Barbabianca- disse tutto d'un fiato Sabo.
Ace rimase immobile per qualche secondo :-Ah- disse dopo un po'.
Sabo trattenne una risatina per la reazione tipica del fratello : aveva sentito cosa gli aveva detto, ma doveva ancora razionalizzare doveva solo aspettare qualche secondo e...
-EH?ASPETTA!COSA?- urlò con gli occhi sgranati il ragazzo.
Avrebbe continuato a urlare se delle parole impastate dal sonno non avessero distratto la sua attenzione e anche quella di Sabo.
Rufy continuò a sussurrare qualcosa di indistinto ma di cui riconobbero qualche nome quali:Zoro, Nami,Usopp e una serie di strani nomi farfugliati e poi un Ace! Detto in modo più agitato.
I due lo guardarono con aria perplessa, fino a che il ragazzo di gomma non si alzò di scatto a sedere urlando a squarciagola :-SANJI!! HO FAMEEE!!-e dicendo questo aprì gli occhi puntandoli davanti a lui dove un Ace sconvolto e un Sabo sull'orlo delle lacrime, per le risate trattenute lo guardavano in attesa.
-Ace!Tu non sei Sanji!Oh e questa non è neanche la Sunny!Oh beh, non importa perchè adesso HO FAME!!- Proclamò Rufy.
Sabo lo guardava confuso e divertito, mentre un enorme sorriso si fece strada nei suoi lineamenti : quanto gli era mancato il suo fratellino!
La porta si aprì di scatto e un ragazzino sui quindici anni al massimo entrò in stanza con una montagna di cibo.
-Consegna di cibo da parte di Marco per Monkey D Rufy, Portuguese D Ace e Sabo il Rivoluzionario- esclamo il ragazzo.
-Kay! E' un piacere vederti!-Disse Ace.Kay era un ragazzino arrivato nella ciurma qualche mese prima del tradimento di Barbanera e dimostrato il suo valore, era diventato vice-comandante della 4^ flotta agli ordini di Satch e alla morte di quest'ultimo Kay era diventato il cuoco di bordo.
-Anche per me Ace!- disse tutto sorridente il ragazzino-Ora che ho portato il tutto devo andare, sai nella tua flotta vi è un nuovo arrivo: è una ragazzina che dicono essere davvero bella e pensa, la sorella della novellina è entrata nella flotta di Haruta! E dicono che anche lei è bellissima!Quindi non vedo l'ora di vederle!-esclamò prima di correre fuori ancora tutto estasiato.
Ace stava per chiedere maggiori informazioni ma si ritrovò a chiedere alla porta chiusa.
Nel frattempo Rufy non aveva distolto lo sguardo neanche per mezzo secondo dal viso di Sabo.
Sabo, si riscoprì quasi agitato al pensiero della reazione del minore.
-Sabo?-chiese con voce incredula Rufy.
-Proprio io Rufy!- disse Sabo sorridendogli.
-Tu-tu-TU SEI VIVO!-farfugliù Rufy con lo sguardo di chi ha appena scoperto il mistero dell'universo.
Ace si schiaffeggiò la fronte con la mano, scuotendo la testa e continuando a pensare -Idiota-.
Sabo sorrise nervoso:-Già-
Rufy si fece in un millesimo di secondo terribilmente serio.Aveva quell'espressione seria che in pochi avevano visto e, quei pochi che l'avevano vista, o avevano imparato a rispettarlo e temerlo o non erano sopravvissuti a lungo.
Il suo sguardo si fece impenetrabile, i suoi occhi si incupirono e il viso divenne una maschera di marmo.
Sabo ed Ace si scambiarono uno sguardo nervoso.
-Voi due siete due idioti.-proferì mortalmente serio il ragazzo -Quindi...non provate più A MORIRE O A FARVI CATTURARE DALLA MARINA RAZZA DI EMERITI IMBECILLI!- disse furioso il più piccolo.
Ace guardandolo sentì una fitta al petto.Quand'è che il suo fratellino era diventato grande?Da quando poteva rimproverarli?
Sabo al contrario abbassò gli occhi dispiaciuto e quasi, gli venne da versare quelle lacrime che tratteneva da dieci anni.
Quando da parte di entrambi stavano per uscire delle scuse rivolte al più piccolo, che forse di tutta quella storia era quello che ne aveva sofferto di più, il ragazzo dal cappello di paglia si voltò fiondandosi sul cibo e cominciando a ingurgitarlo.
Lasciando i due fratelli dietro di sè con ancora le bocche aperte per parlare e gli occhi sbarrati per l'incredulità.

********************
Konan si mosse lentamente in quel corridoio immenso.La voglia di vedere quell'essere era meno di zero e il suo umore passo dopo passo scendeva al di sotto dei piedi.
Quando arrivò alla porta che cercava si fermò davanti a quella attendendo.
Aspettò per cinque minuti prima che questo si aprisse mostrandole la maestosa stanza circolare.
La stanza era ampia con ai lati delle colonne in marmo bianco lavorato, il pavimento era trasparente e lasciava vedere migliaia di pesci che nuotavano nelle acque al di sotto del palazzo, il tetto era inesistente e si potevano vedere le migliaia di stelle contornate nel blu del cielo.
Quella stanza era il cuore della struttura nonchè la parte più bella.
Al centro della stanza vi stava un trono intarsiato d'oro ,anche se secondo lei assomigliava più a un divano extra soffice dove dormire, e su di questo vi era un uomo.
I capelli erano neri e lunghi fino alle spalle, riccioluti e con piccole venature grigiastre; gli occhi erano di un blu incredibile,il naso dritto e fiero, il viso un dalla mascella dura era contornata da una barba lievemente incolta sulle guance.Il suo corpo muscoloso e alto era nudo eccezion fatta per un lenzuolo drappeggiato sensualmente sui suoi fianchi. Era il sogno erotico di chiunque.Avrà avuto una quarantina d'anni e se fosse stato magnifico dentro come fuori sarebbe stato un sogno.
Peccato che avesse 7000 anni e che fosse un uomo dispotico, arrogante,incivile,subdolo,meschino ed egocentrico.
Avanzò a passo sicuro fino all'uomo e si inginocchiò davanti a lui pur tenendo la il viso alzato guardandolo in viso : l'aveva piegata al suo volere ma di sicuro non sarebbe mai stata una sua proprietà nè tanto meno la sua arma.
-Vedo che non sei cambiata Konan, anzi, sembri persino più ribelle di prima.-disse con voce divertita l'uomo.
-Signore.Desidero porvi alcune domande.-disse diretta come sempre Konan.
-Blaisie era un bravo servo ma era debole quasi quanto un patetico umano-disse l'uomo guardandola negli occhi.
-Come è riuscito a catturare Blaisie?Zackaria non sapeva dove trovarlo.-gli chiese la donna sedendosi a gambe in crociate per terra.
L'uomo sorrise e si alzò facendo scivolare via il leggero lenzuolo rivelando il suo corpo forte e bellissimo.Le pose una mano sulla schiena e le accarezzò il viso mormorando :-Così bella...così forte...-
Konan voleva allontanarsi disgustata ma sapeva di non poterselo permettere.
-Blaisie si è fatto trarre in trappola e vi è caduto come uno sciocco.Non conosco i particolari.-
Konan strinse i pugni per la rabbia e mordicchiandosi le labbra riuscì a chiedere :-Cosa sta facendo?Dov'è?-
-Non so, mio nipote è sempre stato...particolare...va al di là del mio potere.-
-Capisco ora però dobbiamo parlare di altro.-disse Konan rassegnata a dover passare lì ancora un po' di tempo.
Passarono tre ore a parlare e quando finirono ormai Selene* aveva già fatto il suo dovere.
-Ora devo andare.Signore stia attento Atropo era... affezionata a Blaisie e vi darà la colpa l'ultima cosa che ci servirebbe è una guerra fra dei in cui lei non ne uscirebbe vittorioso- disse uscendo dalla stanza e dal tempio.
Quell'essere era davvero inutile.
E lei al suo cospetto si sentiva debole e fragile.
E questo non le piaceva.

**********************************

Shanks stava camminando avanti e indietro nella stanza che li era stata affibbiata.
Dove era andata quella disgraziata?
Era davvero furioso e frustrato e ,si, anche spaventato.
E se non fosse tornata?
Il pensiero che se ne fosse andata via di nuovo lo faceva imbestialire e allo stesso tempo gli veniva da piangere.
La porta si aprì e Konan entrò dolcemente nella stanza.
Shanks si girò di scatto a guardarla : Konan?
-Ehy Rosso- disse con voce dolce.
Shanks la guardò e gli sembrò di tornare sulla Jolly Roger al tempo in cui aveva conosciuto Konan che ,al tempo, era una forte ma malinconica ragazzina.Qualcosa in lei gli ricordava quei giorni lontani : nei suoi occhi brillava una vulnerabilità che da anni non era più presente nei suoi bellissimi occhi.
Avrebbe voluto urlarle di non sparire sempre, che lo aveva spaventato , che era pericoloso ma...
appena aveva incontrato quegli occhi,quello sguardo, la rabbia si dileguò.
-Ehy, stai bene?- le chiese avvicinandosi a lei.
Lei abbassò gli occhi a guardare il pavimento e sussurrò un flebile ed incerto :-sì-.
Shanks la guardò per qualche momento prima di decidersi ad abbracciarla.
Quanto tempo non teneva stretto a sè quel corpo morbido e piccolo?
La sensazione del suo viso sul suo petto, della pelle liscia e morbida stretta alla sua dura e ruvida e il suo profumo di mare che si mescolava con il suo era qualcosa che gli era mancato terribilmente.
-Sai Shanks? Sei affascinante anche senza un braccio anzi ti dà l'aria di uomo vissuto- gli disse scherzando la ragazza.
Shanks sorrise e senza pensarci ulteriormente la baciò.
Era solo uno sfiorarsi di labbra ma entrambi sentirono il loro cuore battere velocissimo contro il petto.
Konan mise le braccia attorno al collo del Rosso e alzandosi sulle punte approfondì il bacio.
Era un gioco di potere e di passione,a cui le loro lingue sapevano giocare molto bene.
Quello che doveva essere un casto bacio divenne uno scambio famelico di baci.
Shanks accarezzò la schiena della donna spostandosi poi sul seno chiuso dalla camicetta accarezzandoglielo mentre Konan affondava le mani nei suoi capelli.
-Rosso, apri la porta ti devo parlare- la voce di Marco giunse alle orecchie dei due che si staccarono velocemente rossi in viso e con il fiato corto.
Non si guardarono e ricomponendosi Konan aprì la porta :-Marco- gli sorrise e così dicendo se ne andò lasciando dietro di sè un Marco sgomento e uno Shanks frustrato.

 Non si guardarono e ricomponendosi Konan aprì la porta :-Marco- gli sorrise e così dicendo se ne andò lasciando dietro di sè un Marco sgomento e uno Shanks frustrato

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