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"Benvenuto a casa mia... Luke"
Disse Michael aprendogli la porta del suo appartamento.

"È cambiato tantissimo rispetto a quando ci viveva Cal..." osservò il biondino guardandosi intorno "Amo questo colore" disse osservando il muro blu cobalto e si girò verso Michael accorgendosi che aveva i capelli dello stesso colore. Rimase qualche secondo a occhi spalancati a osservare i capelli del maggiore.

"Hai fame?" Chiese Michael guardando l'orologio appeso alla parete del colore dei suoi capelli.

"Un po'..."Luke lo seguì in cucina.

"Un po' di pasta ti va bene? È veloce..." Luke annuì.

Michael si infilò un grembiule bianco con un sacco di unicorni che correvano sugli arcobaleni e si mise ai fornelli. Mise una pentola d'acqua sul fuoco e cominciò a sbirciare nella credenza alla ricerca di un pacco di pasta. Luke si era seduto su uno sgabello e lo osservava. Michael individuò il pacco di pasta, era nell'ultimo scaffale in alto. Allungò una mano senza successo, si mise in punta di piedi per prenderlo, ma niente da fare la pasta era troppo in alto. Così cominciò una specie di balletto fatto di salti e allungamenti, fino a che la fragorosa risata di Luke non lo interruppe. Si girò per incenerirlo con lo sguardo quando si accorse che era sceso dallo sgabello e si era avvicinato a lui. Con un abile mossa in punta di piedi afferrò il famigerato sacchetto di pasta e sorridendo lo porse al padrone di casa. Michael arrossì vistosamente e si voltò sui fornelli per nascondersi.

"Stavo pensando..." osservò Luke dopo un po' di silenzio, portandosi una forchettata alla bocca "che tu sai tutto di me. Ma io non so nulla di te..."

"Non se ne parla, Hemmings. Non aspettarti che ti racconti la storia della mia vita." Rise Mike, cercando di catturare, con l'ultimo fusillo rimasto nel piatto, il sugo di pomodoro.

"Eh, dai!" Luke pregò. E Michael fece il più grande errore della sua vita, alzò lo sguardo sugli occhi cristallini del biondo, poi lì abbassò sulle sue labbra sorridenti sporche di pomodoro, e in quel momento giurò che il suo cuore si fosse fermato.

Luke e Michael passarono la notte nel letto matrimoniale di Michael a ridere come matti, raccontandosi anedotti della propria vita, avventure strampalate e con domande bizzarre. Poi, verso le 4 di notte Luke sbadigliò.

"Dormiamo?" Chiese Michael ricevendo un consenso, si accoccolò su un fianco e chiuse gli occhi. Sentì il letto muoversi e si immaginò Luke che si girava dall'altra parte invece sentì le sue morbide labbra schioccare sulla sua tempia.

"Buona notte" sussurrò. E Michael si addormentò sorridendo.

Letters To ||Muke||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora