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Quando Calum varcò la soglia del pub di Ashton, si bloccò sul posto. Luke aveva ragione. Dan il suo fidanzato era seduto sul bancone a gambe divaricate e davanti a lui sembrava che Ashton stesse cercando di mangiargli la faccia. Calum si sentì accoltellare, ma in quel momento capì una cosa sola. Luke aveva sofferto veramente, veramente tanto. La rabbia che gli montava dentro venne pestata e Calum fece finta di niente. Si sedette al bancone e aspettò che uno dei due si accorgesse di lui.

Dan si staccò un secondo e con la coda dell'occhio vide il suo fidanzato. Spinse via Ashton e scese dal bancone. Non poteva fingere che Calum non li avesse visti perchè era ovvio che non era così.

"Calum..."sussurrò Dan abbassandosi sul bancone verso il ragazzo che fissava il vuoto, mordicchiandosi l'interno della guancia.

"Non rivolgermi la parola, Dan. Ora non ti voglio sentire. Solo fammi un piacere quando questa giornata sarà finita prendi tutta la tua roba e vattene da casa mia. Mi faresti un grandissimo piacere. Se non lo farai lo farò io, e sarà peggio, fidati." Dettò Calum senza alzare lo sguardo e continuando a mordicchiarsi la guancia e le labbra.

Dan annuì pentito e entrò nel retro bottega del bar, preparandosi un thè freddo con molto molto ghiaccio.

"Hey Calum." Fece Ashton appoggiando un gomito davanti a sè.

"Non rivolgermi la parola. Mi hai fatto innamorare di te, nonostante io amassi alla follia Luke. Mi hai fatto cadere nella tua trappola, e quando sono stato tuo mi hai buttato come un giocattolo vecchio! Non appena mi faccio una vita con una persona nuova, riuscendo a non provare più tutto quel dolore, tu gli tendi la stessa trappola? Senti Ashton, vaffanculo! E un'altra cosa: verranno qui due persone per stare con me un paio d'ore sei pregato di servirci. Grazie" Calum si alzò dallo sgabello del bancone, lasciando Ashton interdetto e sorpreso, e si sedette in uno dei tavolini al centro della sala.

Passò meno di un minuto che la porta del pub si aprì Lucas Robert Hemmings fece la sua entrata. Era completamente diverso da come Calum lo ricordava. Decisamente molto più alto, con un incolta barba che gli copriva il viso, il ciuffo di capelli biondi era ora appiattito sul cranio, le spalle più larghe, le gambe più lunghe.

"Cal!" Urlò correndo verso il ragazzo che si era alzato in piedi. E la voce decisamente più mascolina e gutturale. Dopo un lungo abbraccio Calum alzò lo sguardo dalla spalla dell'ex fidanzato e intravide un ragazzo: aveva i capelli blu, una barbetta incolta, le mani nelle tasche dei jeans e si guardava intorno leggermente in imbarazzo.

"Tu devi essere Michael..." parlò Calum guardandolo.

"Già"

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