Salve a tutti, vorrei dirvi che son felice che mille persone si siano impegnate con questa storia, davvero grazie mille.
Mi farebbe molto piacere se voi leggeste le altre storie nel mio cantiere, e magari lasciaste una {⭐️}
Inoltre vorrei aprire un canale you tube, a quanti di voi piacerebbe l'idea?.
Non mi piace affatto l'idea che dopo la mia uscita di scena e la relativa caduta, Snape si fosse dovuto far carico del mio peso corporeo sino ai miei alloggi, è anche vero che senza di lui probabilmente sarei rimasta sul pavimento delle scale fino al mattino, ma questa è un'altra storia.
Forse l'essere ubriaca mi ha reso più vivace del dovuto, ho lasciato che lui, l'uomo che mi ha abbattuta, vedesse ció che realmente provo, e non so quanto questo possa giovare alla mia salute mentale, ma alla fine ho avuto anche le sue scuse; Hermione cosa vuoi di più!
L'idea di perdonarlo non mi sfiora nessun punto del cervello, non mi importa che lui mi abbia chiesto scusa, certe cose non possono essere semplicemente riparate una volta distrutte, io sono come una tazzina che lui ha lasciato cadere a terra senza riguardo, ecco tutto.
Non mi aspettavo che mi chiedesse perdono, lui è così freddo, così cinico, che non mi sarei mai aspettata si abbassasse a tanto, sono più serena dopo le sue parole, serena, ma non riparabile.
Sbarro prontamente gli occhi al sentire un sibilio alle mie spalle, mi alzo forzando le mani sul gelido suolo per poi passarmele sui pantaloni, tiro fuori la bacchetta e la punto dinanzi a me in cerca di quel qualosa, o qualcuno che abbia provocato quel rumore, mi aspetto di vedere una figura saltare fuori da un momento all'altro, ma questo non accade, nulla si muove, mi giro intorno, tenendo gli occhi fissati su più punti, ma nulla sembra essere successo, forse sto impazzendo; abbasso stancamente la bacchetta, ed è li che succede, mi sento afferrare per la vita.
Cerco di divincolarmi, ma altre braccia mi bloccano gli arti impedendoogni mio tentativo di ribellione, tento di urlare, ma la mia voce viene soffocata da una mano che mi preme contro la bocca.
Mi sollevano e mi spingono verso il vuoto, li il panico inizia a prendere il sopravvento sulle mie azioni, ed è per puro istinto di sopravvivenza che riesco a sbalzarne uno via, finendo con l'aggrapparmi ad una parete, stringendola così forte che sento la pelle strapparsi man man che le dita strusciano contro il muro."Sectum Sempra!"
Un grido mi rimbomba nella mente, prima di vedere i miei aggressori immobilizzarsi e lasciare la presa sul mio corpo, mi sento leggera, quasi come una piuma, avverto il vento sfrecciarmi fra i capelli, e mi rendo conto di star precipitando.
Chiudo gli occhi preparandomi alla caduta, e poi al dolore atroce che la morte mi avrebbe causato, ma prima di poter anche solo pensare ad un eventuale impatto con il suolo, un' improvvisa fitta al braccio mi costringe a gemere, mi sento come se qualcuno stesse cercando di staccarlo dal mio corpo per portarselo via.
Una voce continua a chiamare il mio nome, ed è proprio questo che mi spinge ad aprire gli occhi, non sto cadendo, e non sono nemmeno morta, la figura di Snape aggrappata ad uno dei merli della torre, mi tiene stretta per un braccio cercando di tirarmi su.
Ed allora urlo, urlo agitando l'altro braccio in cerca di un appiglio, che mi faccia smettere di straziarmi le tonsille, mi ritrovo a stringere fra le dita il tessuto della casacca nera di quell'uomo, piego le labbra a lato quando lui stringe i denti e mi tira su, sforzandosi di non spostare l'altro braccio dalla superficie su cui ha trovato posizione.
Quando i miei piedi toccano il freddo marmo, non posso fare a meno di gettargli le braccia al collo, decisa più che mai a stringermi al suo corpo, lui mi avvolge con un braccio e cautamente si allontana dal bordo, trascinando il mio corpo, che si rifiuta di muoversi, con sè, annaspo alla ricerca d'aria, che sembrava essermi stata sottrata nel momento in cui i miei piedi si sono abbandonati al vuoto.
Le braccia non fanno altro che ricercare la sua pelle, come un effettiva certezza di non essere precipitata dalla torre, ma poi la paura svanisce e porta con se l'adrenalina, mollo il corpo caldo che sto stringendo convulsamente, e mi affretto ad allontanarmi."Ti abbiamo trovata-"
Sto per aprire bocca, quando Snape mi scosta rudemente e scatta verso la figura barcollante dell'uomo, che alle nostre spalle ridacchia sputando sangue, lo afferra per il collo e lo sbatte contro il muro digrignando i denti.
"Non osare dire a nessuno che l'hai vista!"
"Troppo tardi."Una goccia mi bagna il viso, poco dopo seguita da altre che si mischiano alle mie lacrime, il mio volto scatta di lato giusto in tempo per vedere un lampo verde fuoriuscire dalla bacchetta di Snape.
"Avada Kedavra!"
Mi accascio contro il muro, lasciandomi scivolare sul pavimento mentre l'acqua scorre libera sui miei vestiti, sento dei passi e delle grida, e chiudo gli occhi riconoscendo la voce della preside, i passi si fermano, e averrto il rumore di sussulti spaventati e sospiri confusi provenire dai nuovi arrivati.
Apro gli occhi, e indirizzo il mio sguardo verso la donna che ha le labbra piegate in una linea retta, questa si avvicina a Snape e gli sussurra qualcosa che non riesco a sentire, facendogli stringere forte i pugni, si porta una mano al viso e si massaggia le tempie, poi alza gli occhi al cielo e li chiude, lasciando che la fredda pioggia gli scorra sul viso bagnandolo."Stai bene?"
"Sto bene, e Snape- Mi ha salvato la vita, io non l'avrei fatto, forse, l'avrei lasciato li a morire e magari mi sarei fatta anche una risata- Grazie."E questo è il mio perdono per lui, è il dono che tanto agognava, non mi è mai piaciuto lasciare che le cose si aggiustino velocemente, lui non sarà il mio eroe, non sarà l'uomo che mi ha salvata da furiosi assassini, ma avrà la coscienza con un peso mancante, e questo, a quanto dice il suo sguardo, gli basta.
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"Finally I can belive in a happy ending with you." [ITA]
Fanfic"𝚀𝚞𝚊𝚗𝚍𝚘 𝚞𝚗𝚊 𝚝𝚊𝚣𝚣𝚊 𝚍𝚊 𝚝è 𝚜𝚒 𝚛𝚘𝚖𝚙𝚎, 𝚗𝚘𝚗 𝚑𝚊 𝚒𝚖𝚙𝚘𝚛𝚝𝚊𝚗𝚣𝚊 𝚒𝚕 𝚖𝚘𝚍𝚘 𝚒𝚗 𝚌𝚞𝚒 è 𝚜𝚞𝚌𝚌𝚎𝚜𝚜𝚘-" 𝙃𝙚𝙧𝙢𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙂𝙧𝙖𝙣𝙜𝙚𝙧/𝙎𝙚𝙫𝙚𝙧𝙪𝙨 𝙎𝙣𝙖𝙥𝙚 𝐶𝑖 𝑡𝑒𝑛𝑔𝑜 𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑖𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑐h𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑎...