Capitolo 7

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La notte che passai in quel posto fu terribile. Non riuscì a dormire per nemmeno 2 minuti di fila. Sentivo di continuo rumori provenire dall'esterno che mi facevano rabbrividire. Non c'era nessun letto ed ero costretta a dormire appoggiata al muro con la schiena. Quando cominciai ad annoiarmi provai a rompere la serratura, ma era stato tutto inutile. Quel biondino l'aveva forzata troppo bene.

Provai a fare delle teorie su quello che sarebbe successo il giorno dopo; sarei potuta ritornare a correre nel Labirinto, oppure sarei dovuta rimanere ancora un pò nella Radura?

Sinceramente non sapevo cosa rispondermi; stavo parlando di Alby, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. Era lui il capo.

Poi cominciai a pensare al nuovo pivello, Mark. Perchè mi fissava in quel modo? Speravo soltanto che non lo facesse mai più.

Poi cominciai a pensare a Newt e a quello che mi aveva detto; mi odiava per il mio atteggiamento? Ma se è uguale identico al suo! Anzi, lui è peggio, molto peggio di me.

Se non lo conoscessi direi che sarebbe un angelo, guardando il suo aspetto, ma putroppo lo conosco, e posso pensare a lui solo come un demone. Mi provoca di continuo, con battutine irritanti e dicendo che sono debole. Se volessi potrei spaccargli la faccia. E poi quel sorriso. Quel sorrisetto irritante e beffardo che ha sempre sulla faccia mi fa andare fuori di testa. Non credo che abbia mai fatto un sorriso vero e sincero, almeno non di fronte a me. Fin da quando ci siamo conosciuti non ci siamo mai sopportati. MAI. Ma almeno io ho provato a conoscerlo, ad andarci daccordo, ma lui invece ha fatto esattamente il contrario, allontanandomi. Ma in fondo mi va bene così, non ci tengo alla sua amicizia. Mi bastano Chuck e Minho, che sono le persone migliori che abbia mai conosciuto.

Un rumore all'esterno interrompe i miei pensieri, riportandomi alla realtà. Fuori c'è luce, saranno le 6:30-7:00 di mattina.

Vedo una figura alta e magra venire verso la Gattabuia. È Newt.

Sbuffo subito appena lo vedo e distolgo lo sguardo. Si piega e comincia a guardarmi da fuori -Buongiorno anche a te. Hai dormito bene stanotte?- ed eccola. La solita battutina irritante del caspio.

Prendo un piccolo sasso e glielo lancio addosso -Chiudi la bocca- sbotto arrabbiata.

Lui ride e comincia a togliere la serratura -Il tuo compare cosa ha intenzione di farmi fare?- gli chiedo.

Lui si blocca e si gira verso di me,aggrottando la fronte -Il mio che?- chiede con voce stridula.

Mi scappa un sorriso -Alby. Cosa ha intenzione di farmi fare oggi? Ora hai capito quello che ti ho chiesto oppure ti devo fare un disegnino perchè hai il cervello troppo ridotto?-

Lui apre la porta della Gattabuia e mi fa cenno di uscire. Esco da quel posto e quando mi giro verso il biondo, lui mi prende per un polso e mi avvicina a sè. I suoi occhi sono pieni di rabbia.

-Non sfidarmi ragazzina. È meglio che tu non mi veda arrabbiato-

Comincio a divincolarmi e finalmente mi lascia il polso.

-Stronzo- sussurro.

Lui mi guarda allibito -Cosa hai detto?- mi chiede ridendo.

-Niente- gli rispondo con un sorriso ironico.

-Quello che immaginavo. Seguimi- comincia a fare strada e io comincio a seguirlo.

Sono dietro di lui di qualche passo così lo affianco -Alby mi ha detto che mi devo occupare di te oggi- comincia a dire guardando davanti a lui -L'idea non mi piace per niente, ma non posso farci niente. Quindi ti chiedo per favore di non rompere molto-

-Sei ridicolo- gli rispondo -Comunque tranquillo. Sarà come se non ci fossi-

-Perfetto allora! La tua voce è la cosa più irritante che abbia mai sentito-

-Come sei gentile.- dico in modo ironico.

-Parla quella che prima mi ha accusato di avere il cervello troppo ridotto-

-Mi conosci. Io dico sempre la verità- detto questo nessuno parla più.

Mi sarei aspettata un Newt arrabbiato e irritato da quello che ho appena detto, invece non dice niente. Mi giro verso di lui; ha un'espressione seria in viso, mentre guarda davanti a lui. Il poco vento che c'è gli scompiglia i capelli biondi. Sembra sul serio un angelo; ma non lo è.

-Cos'hai intenzione di farmi fare?- chiedo interrompendo il silenzio.

-Niente. Alby ha detto che non devi fare sforzi- mi risponde lui.

-Allora perchè qualcuno deve stare con me?-

-Qualcuno ti deve controllore per essere sicuri che tu non infranga ancora le regole. Alby ha dato questo incarico a me. Dice che potrebbe essere un buon modo per restaurare il nostro rapporto- dicendo queste ultime parole si mette a ridere -Illuso- sussura poi.

Basta. Non voglio sentire una parola di più.

Gli metto una mano sul petto e lo blocco -Sul serio? Come puoi dire una cosa del genere?-

Mi guarda con gli occhi sbarrati, non capendo quello che sto dicendo.

-Tu non provi nemmeno a conoscermi! Non provi nemmeno ad andare daccordo con me!- gli urlo contro.

Un sorriso prende spazio sulla sua bocca -Da quello che ricordo a te non è mai importato essere mia amica ragazzina. Quindi ora chiudi la bocca altrimenti te la chiuderò io-

-Cos'era? Una minaccia? Credi di farmi paura dicendomi questo? Mi fai solo ridere. Non riusciresti a torcermi nemmeno un capello-

Questa è la bugia più grande che abbia mai detto. So benissimo com'è fatto Newt. Quando dice qualcosa la fa e basta.

Sposta le sue mani sui miei fianchi e mi avvicina a lui. Avvicina la sua faccia alla mia e i nostri nasi si sfiorano -Non esserne così sicura.-

Lo spingo via da me e comincio a camminare lontano da lui. Non lo voglio più vedere,almeno per un pò. Corro nel bosco e mi rendo conto solo adesso che sto piangendo. Perchè? Sto piangendo per lui? No non può essere. Lui non merita le mie lacrime. Forse sto solo semplicemente piangendo per la rabbia. Per tutta la rabbia che mi sono portata dentro e che adesso è uscita.

Mi asciugo le lacrime e mi appoggio ad un albero a guardare davanti a me.

Il cielo è azzurro e ce un pò di vento che mi fa rabbrividire.

Sento dei passi dietro di me, ma non mi giro.

-Ragazzina-

Ancora lui! Cosa vuole ora?

Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo -Cosa vuoi adesso?- gli chiedo irritata.

Lo sento avvicinarsi -Alby mi ha dato un compito; ti devo sorvegliare per tutto il giorno quindi non ti devo mai lasciare andare- si avvicina ancora di più -Ci divertiremo molto oggi insieme- poi avvicina la sua bocca al mio orecchio e mi sento rabbrividire -Vedrai quanto ci divertiremo- mi sussurra.

Ed ecco il motivo per cui lo considero un demone.

||The Maze Runner|| Subject A8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora